MAGGIORANZE VARIABILI,
DISTASO: “ANCHE QUELLI UTILIZZATI DA EMILIANO PER FARSI ELEGGERE IN REGIONE
SONO VOTI DI CENTRODESTRA”
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Dichiarazione del deputato
dei Conservatori e Riformisti, Antonio Distaso, a commento di un tweet del
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano
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“Sono voti di
Berlusconi quelli di Verdini che vengono utilizzati oggi come fossero del Pd.
Non credo che elettori condividano", scrive in un tweet Michele Emiliano.Â
Una di quelle frasi
ad effetto alle quali il presidente della Regione ci ha abituato, ma esiste un
limite, anche in politica, che anche Emiliano sa bene è meglio non oltrepassare
se non si vuole diventare ridicoli.
Al suo tweet è
facile replicare chiedendo ad Emiliano: ma i voti di tutti i trasfughi pugliesi
di centrodestra che lui ha corteggiato e raccolto con tanta ostinazione e
caparbietĂ , voti che gli hanno consentito non solo di mantenere la maggioranza
nelle due passate consiliature da sindaco al Comune di Bari (vorrei ricordare
una su tutte l’accaparramento in fase di ballottaggio di un esponente di cdx
passato con lui e poi diventato assessore della sua giunta), ma di essere
eletto alla Regione (anche in questo caso un esempio su tutti, una consigliera
comunale appena eletta  nel centrodestra e candidata alle Regionali nel
suo Pd) non erano voti se non direttamente riconducibili a Berlusconi,
comunque, appartenenti a quell’area?
Emiliano non è poi
così diverso da Renzi, la loro visione della politica tende a snaturare il
confine ideale di due coalizioni che si confrontano su idee e proposte, loro
tendono a creare un grande centro che, poi, nei fatti, altro non è che
un’amalgama indistinta di persone unite da un solo “carisma”: il potere e le
poltrone. Stare all’opposizione non è facile e non è da tutti,  più
semplice rispondere alle sirene di chi può offrirti una visibilità politica, e
non solo quella. Emiliano, così come Renzi, fa né più e né meno quello
che ogni politico nella loro posizione farebbe: allargare il piĂą possibile il
proprio consenso per “governare tranquilli”.
Chi fa un torto alla
politica, ma anche a se stessi sono coloro che non rimangono sordi all’invito
di saltare dall’altra parte. Sono proprio loro i responsabili di quell’ondata
di anti-politica che porta gli italiani a essere disgustati dalla Politica e a
preferire di disertare le urne al grido “tanto sono tutti uguali” o a votare
quei movimenti che si nutrono di anti-politica, ma non sono poi in grado di
costituire una vera e propria proposta di governo.
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Bari, 29 gennaio
2016
Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026
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