ON. DISTASO COMMENTA TWEET DEL PRESIDENTE EMILIANO
venerdì 29 gennaio 2016
da Conservatori E. Riformisti Puglia conservatorieriformisti.puglia@gmail.com
MAGGIORANZE VARIABILI, DISTASO: “ANCHE QUELLI UTILIZZATI DA EMILIANO PER FARSI ELEGGERE IN REGIONE SONO VOTI DI CENTRODESTRA”
Dichiarazione del deputato dei Conservatori e Riformisti, Antonio Distaso, a commento di un tweet del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano
“Sono voti di Berlusconi quelli di Verdini che vengono utilizzati oggi come fossero del Pd. Non credo che elettori condividano", scrive in un tweet Michele Emiliano.
Una di quelle frasi ad effetto alle quali il presidente della Regione ci ha abituato, ma esiste un limite, anche in politica, che anche Emiliano sa bene è meglio non oltrepassare se non si vuole diventare ridicoli.
Al suo tweet è facile replicare chiedendo ad Emiliano: ma i voti di tutti i trasfughi pugliesi di centrodestra che lui ha corteggiato e raccolto con tanta ostinazione e caparbietà , voti che gli hanno consentito non solo di mantenere la maggioranza nelle due passate consiliature da sindaco al Comune di Bari (vorrei ricordare una su tutte l’accaparramento in fase di ballottaggio di un esponente di cdx passato con lui e poi diventato assessore della sua giunta), ma di essere eletto alla Regione (anche in questo caso un esempio su tutti, una consigliera comunale appena eletta nel centrodestra e candidata alle Regionali nel suo Pd) non erano voti se non direttamente riconducibili a Berlusconi, comunque, appartenenti a quell’area?
Emiliano non è poi così diverso da Renzi, la loro visione della politica tende a snaturare il confine ideale di due coalizioni che si confrontano su idee e proposte, loro tendono a creare un grande centro che, poi, nei fatti, altro non è che un’amalgama indistinta di persone unite da un solo “carisma”: il potere e le poltrone. Stare all’opposizione non è facile e non è da tutti, più semplice rispondere alle sirene di chi può offrirti una visibilità politica, e non solo quella. Emiliano, così come Renzi, fa né più e né meno quello che ogni politico nella loro posizione farebbe: allargare il più possibile il proprio consenso per “governare tranquilli”.
Chi fa un torto alla politica, ma anche a se stessi sono coloro che non rimangono sordi all’invito di saltare dall’altra parte. Sono proprio loro i responsabili di quell’ondata di anti-politica che porta gli italiani a essere disgustati dalla Politica e a preferire di disertare le urne al grido “tanto sono tutti uguali” o a votare quei movimenti che si nutrono di anti-politica, ma non sono poi in grado di costituire una vera e propria proposta di governo.
Bari, 29 gennaio 2016
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