“Mi
unisco all’appello, corredato da una interrogazione presentata in Consiglio
regionale, lanciato da Guglielmo Minervini a proposito del programma Bollenti
Spiriti. Sono fermamente convinto che quell’esperienza sia stata e sia ancora
importante per le sue ricadute economiche e sociali.
Attraverso
Bollenti Spiriti hanno trovato nuova vita alcuni spazi pubblici prima
abbandonati in moltissimi paesi dal Gargano al Capo di Leuca, tantissimi
ragazzi hanno avuto la possibilitĂ di acquisire nuove competenze perfezionando
i propri studi o di sperimentare la bontĂ delle loro idee creative grazie a un
aiuto fondamentale all’avvio di iniziative economiche e culturali.
Tutto
grazie a una Regione Puglia che è riuscita a farsi percepire come una istituzione
vicina, amica dei giovani. Anche
per questo Bollenti Spiriti è una iniziativa che non va dispersa. Anche se,
ovviamente, non ha potuto né potrà risolvere definitivamente problemi quali la
sfiducia o l’emigrazione giovanile si tratta in ogni caso di uno sforzo che, insieme
ad altri, può qualificare un complessivo investimento della Regione Puglia su
una categoria sociale che piĂą di altre vive sulla sua pelle la frustrazione per
la carenza di opportunitĂ e spesso non trova altro sbocco per i propri progetti
di vita se non l’emigrazione.
Dunque,
come Emiliano aveva annunciato in campagna elettorale, l’esperienza di Bollenti
Spiriti va certamente corretta, migliorata, ma non deve assolutamente morire.
Anche perché si è trattato di una buona pratica che le istituzioni europee non
hanno fatto fatica a riconoscere e premiare. E poi perché oggi rischiamo
concretamente di perdere i fondi che la possono finanziare, 17 milioni di euro
del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. Auspico dunque che l’assessore alle
Politiche Giovanili Piemontese ed il presidente Emiliano facciano chiarezza
sulle loro intenzioni in merito a Bollenti Spiriti, anche per dare una risposta
a quei tantissimi giovani che nei territori chiedono di sapere se la Regione
Puglia continuerà a investire su di loro”.