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La
delegazione dei 17 portavoce del M5s al Parlamento europeo sta operando su
molti fronti.
Uno
dei grandi temi sui quali si sta impegnando riguarda le proposte e le battaglie
per spingere l'Unione europea ad accelerare le scelte per adottare serie e
reali politiche di economia circolare.
In
prima linea su questo argomento c'è Piernicola Pedicini, coordinatore dei
pentastellati nella commissione Ambiente e SanitĂ .
"Il
passaggio dall'attuale organizzazione dell'economia, che è un'economia lineare,
ad un’economia circolare è una necessità ambientale ed economica - afferma
Pedicini - che deve essere implementata con estrema urgenza. Questo passaggio è
la necessitĂ delle necessitĂ che potrebbe cambiare il futuro di tutti noi. Un
uso sostenibile ed efficiente delle risorse è necessario per salvaguardare
l'intero pianeta, in piĂą l'Europa sarebbe meno dipendente rispetto alle
importazioni e creerebbe nuovi posti di lavoro “verdi”.
Il
nostro impegno per fare in modo che l'Ue acceleri le scelte che spingano tutti
gli Stati membri ad andare in questa direzione - spiega il portavoce del M5s -
sarĂ sempre maggiore e, sono convinto che, insieme agli altri colleghi
eurodeputati, saremo in grado di migliorare l'attuale Risoluzione del
Parlamento europeo sull'economia circolare.
Il
primo passo è l’eliminazione di tutti i sussidi dannosi per l’ambiente, diretti
ed indiretti, inclusi quelli relativi ai combustibili fossili. Secondo uno
studio del Fondo Monetario internazionale, nel 2015, l’Unione europea ha
erogato 330 miliardi di euro in sussidi ai combustibili fossili. Lo stesso
studio dimostra che l’eliminazione di tali sussidi farebbe risparmiare agli
Stati Membri 2,9 miliardi di euro, ridurrebbe le emissioni di Co2 del 20% e
ridurrebbe le morti premature dovute all’inquinamento dell’aria del 55%,
salvando di conseguenza circa un milione e mezzo di europei.
Purtroppo
la Commissione europea - sottolinea Pedicini - non ha proposto un chiaro
divieto ai sussidi ai combustibili fossili né ai sussidi dannosi per l’ambiente
in generale, ignorando la richiesta che il Parlamento europeo aveva formulato
nella Risoluzione sull'economia circolare di luglio 2015.
La
Commissione inoltre è venuta meno alla promessa di presentare una proposta più
ambiziosa rispetto a quella ritirata nel 2014, in quanto ha ridotto i
requisiti vincolanti e gli obiettivi che gli Stati membri devono rispettare.
Per esempio gli obiettivi sul riciclo dei rifiuti urbani e sugli imballaggi
sono stati abbassati; per quanto riguarda i rifiuti organici non è stato
introdotto né un obiettivo vincolante, né disposizioni per la raccolta
differenziata obbligatoria né un divieto sulle discariche.
Con
l'economia circolare, la politica relativa agli standard dei prodotti deve
essere fatta in modo che tutti i prodotti possano essere riutilizzabili,
riparabili, riciclabili e smontabili.
Adesso
che inizia il processo legislativo sull’economia circolare - evidenzia Pedicini
- dovremmo concentrarci sulla gerarchia dei rifiuti, sull’utilizzo a cascata
delle risorse e promuovere la prevenzione e il riuso. Gli Stati membri dell'Ue
dovrebbero applicare schemi di raccolta differenziata obbligatoria per
garantire la qualitĂ dei materiali riciclati, i requisiti della responsabilitĂ
dei produttori, con regole tipo “chi inquina paga”, in modo da incentivare
cittadini e produttori a ridurre la produzione di rifiuti.
Il
settore del “riuso” ha un potenziale enorme anche per la creazione di lavori
verdi. Anche il settore dell’edilizia conclude il portavoce pentastellato - ha
un ruolo molto importante nell’economia circolare. La prima opzione dovrebbe
essere il restauro di immobili giĂ esistenti e solo in seguito dovrebbero
utilizzarsi metodi di demolizione che consentano il recupero dei materiali per
utilizzo successivo o riciclo. Per gestire meglio i rifiuti da costruzione e
demolizione gli Stati membri dovrebbero stabilire dei piani nazionali su come
gestire questo tipo di rifiuti e riportare alla Commissione".
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Per contatti: cellulare 3920460174
PIERNICOLA PEDICINI
Capo delegazione del M5s al Parlamento europeo
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