PUGLIA: CACCIATORI BEFFATI DALLA
REGIONE, IL CALENDARIO VENATORIO SI CONCLUDE MERCOLEDĂŚ 20 GENNAIO
Il
Consiglio dei Ministri si sostituisce alle Regioni inadempienti e impone la
chiusura della caccia. Per L’Abbate (M5S) ennesima dimostrazione di una
politica fatta a spot piuttosto che rivolta alla soluzione dei problemi
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’esercizio dei poteri
sostitutivi nei confronti di ben 7 regioni, tra cui anche la Puglia.
L’Esecutivo renziano ha disposto la modifica del calendario venatorio
regionale, con la chiusura della caccia al 20 gennaio 2016 per le specie
tordo bottaccio, beccaccia e cesena. Una misura necessaria per evitare che il
limite fissato dalle Regioni al 31 gennaio facesse coincidere la stagione della
caccia di una o piĂą di queste specie con il periodo prenuziale o di
riproduzione, determinando così una violazione della normativa europea e
andando ad aggravare la posizione dell’Italia rispetto all’eventuale
chiusura negativa del caso Eu-Pilot 6955/2014, avviato dalla Commissione
europea.
“Mentre il Governo in diverse occasioni cercava di sensibilizzare gli enti
territoriali ad adottare le modifiche ai calendari che erano risultati non
conformi, la Regione Puglia ha fatto orecchie da mercante sino a costringere
l’Esecutivo all’esercizio dei poteri sostitutivi – commenta il deputato
pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla
Camera – Ci ritroviamo così con un calendario venatorio che si conclude
anzitempo, grazie ad una Regione inadempiente e con scarsa conoscenza delle
normative nazionali e comunitarie. Una mancata conoscenza emersa anche con la
legge spot del consigliere Amati che prevedeva la possibilitĂ di cacciare una
specie protetta, lo storno, strumentalizzando il problema dei danni
all’agricoltura. Una doppia presa in giro all’Europa, con
l’infrazione di una lunga serie di norme che porterebbero certamente ad una
immediata e specifica procedura d’infrazione contro la Puglia, e agli
agricoltori che dalla proposta non ricaveranno alcuna soluzione al problema
come sottolinearono i consiglieri regionali 5 Stelle Gianluca Bozzetti e
Marco Galante. Una proposta di legge che, difatti, è stata poi impugnata
dal Governo nazionale. In conclusione – dichiara L’Abbate (M5S) –
annunci spot e zero risoluzione dei problemi, con concomitante presa in giro
dei cacciatori: un comportamento in pieno stile renziano anche per la Regione
di Michele Emiliano”.