Chiudere
la vicenda Ersap evitando nuovi danni per la Regione Puglia
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In
Commissione Agricoltura sono stati approvati oggi due emendamenti a firma Sergio
Blasi che puntano ad evitare numerosi ricorsi e contenziosi nei confronti della
Regione Puglia da parte dei possessori di beni immobili della riforma fondiaria,
i quali a partire dagli anni ’90 sono entrati in possesso, e ne hanno poi
accettato il prezzo proposto dall’ente per l’acquisto, di suoli del demanio.
In
particolare si è proceduto alla modifica della legge 15/2015 per evitare che coloro
i quali avevano giĂ definito l'acquisizione di terreni ex ERSAP, accettando il
relativo prezzo e versandone interamente o almeno 10% di quanto convenuto,
vedessero i propri terreni sottoposti ad avviso di evidenza pubblica come
prevede la legge.
Allo
stesso modo si è provveduto alla modifica del comma 1 lettera d, punto b dello
stesso art. 4, per evitare che tutti gli immobili realizzati dallo stesso
possessore potessero essere sottoposti anch'essi in vendita con avviso ad
evidenza pubblica, riconoscendo agli stessi possessori il diritto di definire
l'acquisizione del bene, evitando un avviso ad evidenza pubblica. Con questa
modifica alla legge 15 si sono prevenuti centinaia di ricorsi che avrebbero
visto protagonisti i possessori, generando contenziosi e possibili danni
consistenti allo stesso ente regionale che dallo stesso conflitto sarebbe
uscito sicuramente soccombente.
Dichiara
Sergio Blasi:
“Con
gli emendamenti alla Legge Regionale 15 del 2015 puntiamo a chiudere senza il
rischio di ulteriori aggravi nei confronti della Regione Puglia, e dunque di
tutti i suoi cittadini, una vicenda come quella della vendita dei beni della
Riforma Fondiaria. A distanza di decenni dall’acquisizione di un diritto su
quei terreni da parte dei possessori, mettere oggi in discussione procedure
praticamente completate significherebbe esporre l’ente al rischio di ingenti
spese in seguito alla prevedibile valanga di ricorsi.
Spesso
si tratta di terreni acquisiti a prezzi piĂą che vantaggiosi decenni fa, o che
nel tempo hanno cambiato la loro destinazione, procurando un considerevole
vantaggio a chi ne ha contrattato l’acquisto con gli uffici regionali. Si
tratta dunque di un capitolo della gestione della cosa pubblica non certo tra i
migliori e che, anche per questo, va chiuso subito.
Così,
dopo aver consultato l’avvocatura regionale e ascoltato il parere degli
esperti, è risultato evidente che rimettere in discussione diritti acquisiti,
per quanto estremamente vantaggiosi per chi ne ha beneficiato negli anni ’90,
avrebbe portato ulteriori spese per le casse dell’Ente e la prospettiva di una
valanga di ricorsi dai quali la Regione non aveva speranza di uscire vincente”
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Questo
il testo degli emendamenti alla L.R. 15/2015 approvati in Commissione:
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Primo
emendamento
Modifica
dell'art. 4 della L.R. 15/2015”Disposizioni urgenti in materia di politiche
agricole”
Dopo
il comma 1 – lettera f dell'art. 4 della L.R. 15/2015 si aggiunge:
“La
fattispecie prevista dalla precedente lettera f), non si applica alle procedure
di alienazione giĂ avviate, per le quali i promissari hanno accetto il prezzo
di vendita e versato l'acconto del 10% prima della data di approvazione della
presente legge”.
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Secondo
emendamento
Dopo
le parole “quello più alto proposto” al comma 1 – lettera d dell'art. 4 della
L.R. 15/2015 si aggiunge:
“Sono
altresì escluse dalla procedura di evidenza pubblica le aree edificate
contemplate dall'art.16 della L.R. 20/99, la cui vendita deve avvenire in
favore dell'attuale possessore il tutto in ottemperanza al comma 3 lettera a)
n° 1 e n° 2”
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Lecce,
18 gennaio 2016