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Comunicazioni Movimento 5 Stelle

mercoledì 16 dicembre 2015

- Porti - M5S: l’autoritarismo di Renzi bocciato dalla Corte Costituzionale.
- PESCA: CON IL TONNO ROSSO ULTERIORE REGALO DELL’UE ALLE LOBBY DEI GRANDI ARMATORI
- RUTIGLIANO: REFLUI IN LAMA SAN GIORGIO, LA REGIONE VALUTA LE ALTERNATIVE





da Giovanni Vianello

Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis

 

 

 

Porti - M5S: l’autoritarismo di Renzi bocciato dalla Corte Costituzionale.

Regioni escluse, rischio blocco della riforma portuale.

 

La sentenza della Corte Costituzionale n.261 del 17 novembre 2015 dichiara l’illegittimità costituzionale parziale dell’art. 29, c. 1°, dello “Sblocca Italia†nella parte in cui non prevede che il piano strategico nazionale della portualità e della logistica sia adottato in sede di Conferenza Stato-Regioni. La sentenza trova impreparati il Ministero e il Governo Renzi che a fronte di questa non hanno ancora dichiarato come intendono proseguire con la riforma portuale che ora rischia un blocco. Question Time del M5S mercoledì alla Camera dei Deputati.

 

“Lo avevamo detto e ribadito in più occasioni†- commenta il Capogruppo M5S della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Diego De Lorenzis - “La nuova riforma portuale di Renzi rappresenta l’autoritarismo di un Governo che non è disposto a confrontarsi con i territori per comprendere quale siano le scelte opportune da compiere. La Corte Costituzionale, bocciando le modalità di adozione del piano strategico nazionale della portualità e della logistica, riconosce che non è prevista alcuna forma di coinvolgimento delle Regioni nella procedura di predisposizione del piano, in contrasto con le chiare indicazioni della giurisprudenza costituzionale. Non basta quindi che alle Regioni vengano relegati solo le funzioni di esprimere un parere sullo schema di decreto ministeriale relativo alla classificazione dei porti, l’intesa relativa alla nomina del presidente dell’autorità portuale o la partecipazione del Presidente della Giunta Regionale interessata o di un suo delegato al comitato portuale. Queste funzioni non possono essere considerate in alcun modo equivalenti al coinvolgimento, nella forma dell’intesa, nella predisposizione del piano strategico nazionale.â€

 

“Il M5S†- aggiunge il deputato pugliese del M5S, Diego De Lorenzis - “farà un questioni time in commissione mercoledì, chiedendo al Governo come intende risolvere la situazione e che rischia di bloccare una riforma portuale pensata male e scritta in forma addirittura peggiore! Ancora una volta si “naviga†a vista, non c’è una visione complessiva e soprattutto mancano chiari criteri per definire le funzioni delle nuove Autorità portuali. La definizione delle sedi delle nuove Autorità di sistema, situazione, quest’ultima, che ha come diretta conseguenza una guerra campanilistica da parte dei territori interessati, preoccupati che queste nuove autorità siano, al pari di quelle passate, solo dei centri di potere per spartire risorse e appalti in maniera opaca e a porte chiuse, magari secondo logiche legate alle correnti politiche e non centri di coordinamento, programmazione, pianificazione e razionalizzazione per migliorare la competitività del nostro Paese, dei territori, per garantire anche maggiore rispetto dell’ambiente. Sono scandalose le dichiarazioni del Ministro Delrio quando fanno riferimento a mettere nei luoghi più “deboli†le Autorità di sistema dando seguito ad una sorta di elemosina, ma soprattutto confermando indirettamente le preoccupazioni che queste saranno centri di potere nella tipica logica partitica della prima Repubblica.â€

 

“Questo Governo manca di partecipazione sulla riforma portuale, è evidente, visto che le istanze di tutti i portatori di interesse, dagli armatori alle imprese di logistica internazionale, sono stata relegate ad un convegno governativo, gli Stati Generali della Portualità e della Logistica, organizzato a suo tempo dall’ex Ministro Lupi.â€

“Questo metodo†- conclude il Capogruppo M5S della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Diego De Lorenzis - “senza trasparenza e partecipazione delle Regioni e degli stakeholder, la mancanza di chiari criteri con cui si definiscono criteri e funzioni dell’Autorità di Sistema, l’assenza di selezione pubblica per le figure apicali delle autorità portuali, anche nella nuova concezione, e la perpetua mancanza di visione porterà anche questa riforma, al pari delle altre targate PD, come la finta abolizione delle province, delle sedi degli organi della giustizia  e quella aberrante della Costituzione è destinata a fallire!â€

 

 

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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate

 

 

PESCA: CON IL TONNO ROSSO ULTERIORE REGALO DELL’UE ALLE LOBBY DEI GRANDI ARMATORI

 

L’aumento del 20% della quota di tonno rosso per il 2016 non viene destinata da Ue e Governo alla pesca sostenibile. Per il M5S, si tratta dell’ennesima occasione persa

 

Ancora una volta un’occasione sprecata per la pesca sostenibile, con relativo regalo alle lobby dei grandi armatori. Il Consiglio dei ministri della pesca dell’Unione europea ha, infatti, confermato l’aumento del 20% della quota di tonno rosso per il 2016 ed il mantenimento per l’Italia dell’attuale flotta (comprensiva di 12 pescherecci a circuizione, 30 palangari e 6 tonnare fisse).

 

“Il miglioramento dello stock di tonno rosso è un buon segnale nonché una conferma che la gestione oculata degli stock ittici è la strada da seguire, puntando ad una forte cooperazione tra ricerca scientifica e pesca come dovrebbe essere per il fermo biologico – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Questo risultato in virtù del quale viene aumentata del 20% la quota di tonno rosso per l’Italia per essere un investimento reale, sia per i pescatori che per gli ecosistemi marini, andrebbe destinato soprattutto alla pesca sostenibile, prediligendo cioè quelle tecniche in grado di essere più selettive, come ad esempio le tonnare. Invece – prosegue L’Abbate – vediamo che, ancora una volta, l’Ue e il Governo favoriscono proprio quei sistemi di pesca più impattanti legati agli interessi economici di una minoranza, ovvero quei pescherecci a circuizione che appartengono ai pochi armatori, che lavorano soprattutto per l’ingrasso e l’export verso il Giappone. Eppure è stato proprio l’Iccat (la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi Atlantici) ad indicare nei passaggi dalle reti a circuizione verso gli impianti di ingrasso la fase in cui trova gioco facile la pesca ‘in nero’ del tonno rosso. Dal canto nostro – conclude il deputato 5 Stelle – indichiamo la strada al Governo verso una pesca sostenibile dal 2014 con una nostra risoluzione che stabilisce coefficienti di ripartizione diversi per i vari sistemi di pesca, con assegnazione delle nuove quote a quelli più sostenibili. Impegni rimasti sinora inascoltati e che permetterebbero di salvaguardare i nostri mari, le economie locali e tutte quelle comunità che vivono di pesca e che solo una gestione sostenibile delle risorse marine potrà tutelareâ€.

 

 

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da Vito Galluzzi
Assistente Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele

 

 

RUTIGLIANO: REFLUI IN LAMA SAN GIORGIO, LA REGIONE VALUTA LE ALTERNATIVE

 

Dopo l’incontro tra l’Assessore Giannini e il deputato Scagliusi (M5S), la Regione promette a breve una relazione tecnica dettagliata nonché la volontà di prendere in esame le eventuali alternative così come richiesto dal Comitato “No Reflui in Lama San Giorgioâ€

 

Finalmente qualcosa sembra muoversi nella risoluzione dell’annoso problema dello scarico dei reflui in Lama San Giorgio. Dopo il surriscaldamento degli animi degli ultimi giorni tra il Comitato “No Reflui in Lama San Giorgio†e le istituzioni locali, causato dal ritiro di un ordine del giorno che impegnava il comune di Rutigliano (BA) a non considerare Lama San Giorgio come scarico per l'eventualità del troppopieno, pare ci sia un'apertura da parte della Regione Puglia a valutare le ulteriori alternative. Questo, infatti, è ciò che è emerso dall’incontro avvenuto in via Gentile tra l’Assessore ai trasporti e ai lavori pubblici Giovanni Giannini ed il deputato Emanuele Scagliusi (M5S), il quale da tempo ha portato la battaglia dei cittadini del paese del sudest barese in Parlamento.

 

“Un incontro molto cordiale che mi ha dato la possibilità di apprezzare la disponibilità dell’Assessore Giannini e la nostra comune volontà, al di là dei colori politici, di collaborare per trovare la soluzione migliore – dichiara il parlamentare 5 Stelle Scagliusi – Sono riuscito a strappargli la promessa di valutare le alternative allo scarico del troppopieno in Lama San Giorgio. Adesso, insieme ai cittadini, attendo la relazione dell’assessorato, corredata da evidenze tecniche, che permetterà di valutare vantaggi e svantaggi di un eventuale spostamento dello scarico del troppopieno in Lama Cupa, così come caldeggiato dal Comitato No Reflui in Lama San Giorgioâ€.

 

La relazione, che dovrebbe essere seguita da un incontro pubblico nel quale la Regione Puglia si farà portavoce delle decisioni prese e delle motivazioni alla base di tale scelta, probabilmente, metterà la parola fine alle dispute tra cittadini ed istituzioni, colpevoli del ritardo in cui ci troviamo oggi.

 

“Mi auguro che la relazione dell’Assessore Giannini arrivi quanto prima – conclude il deputato Emanuele Scagliusi (M5S) – e che porti con sé la previsione dello scarico di Lama Cupa come recapito finale del troppopieno. Sono oltre due anni ormai che mi occupo della questione e, da quanto ho avuto modo di apprendere, la maggior parte dei cittadini di Rutigliano è particolarmente legata a Lama San Giorgio e optano proprio per Lama Cupa, invaso già esistente ma attualmente in stato di abbandono, come recapito ideale del troppopieno. Ritengo doveroso che, qualunque sia la decisione, la Regione Puglia si prenda l’onore e l’onere di spiegare alla comunità locale, in un incontro pubblico, quella che sarà la scelta definitiva. È vero – conclude Scagliusi – chi amministra deve alla fine prendere le decisioni, ma non deve mai sottovalutare le volontà dei cittadiniâ€.

 

 




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