da Vito Galluzzi
Assistente
Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele
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BRINDISI: SULLE MORTI SOSPETTE IL M5S
CHIEDE ISPEZIONI OSPEDALIERE
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Scoppia il caso delle morti sospette al Perrino, la procura apre
un fascicolo. Il M5S chiede al Ministro Lorenzin ispezioni dei carabinieri
presso gli ospedali di Brindisi e Ceglie Messapica. Il deputato Scagliusi
(M5S): “il Governo Renzi vuole distruggere la sanità pubblicaâ€
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In questi ultimi giorni è balzato agli onori delle cronache il
caso delle diciannove morti “sospette†verificatesi negli ospedali
Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi di Ceglie Messapica (BR) tra
il 2013 e il 2014. La morte pare essere riconducibile ad un’infezione
nosocomiale da Klebsiella pneumonia. Negli ultimi quattro mesi, da maggio e
settembre, i casi di infezione accertati sono stati 37. Purtroppo, non è ancora
chiaro se siano state adottate misure atte a prevenire il diffondersi dell’infezione,
né risulta se la direzione sanitaria abbia o meno intrapreso le necessarie
verifiche sull’ambiente delle sale operatorie. La procura di Brindisi ha
recentemente aperto un fascicolo per approfondire la vicenda, a seguito
dell’esposto dei familiari di alcuni pazienti deceduti, e la direzione generale
dell’ASL ha istituito una task force per verificare quali possano essere
stati i fattori che hanno provocato le infezioni. Al momento pare non ci siano
iscritti nel registro degli indagati, né ipotesi di reato.
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“Purtroppo, molti casi non dipendono da errori medici – dichiara il deputato
pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) - ma dalle condizioni deficitarie delle strutture ospedaliere,
nonché dal deficit nelle costruzioni e dalla loro mancata manutenzione. A tal
proposito insieme al mio collega della Commissione Giustizia Andrea Colletti
(M5S), avvocato esperto in malasanità , abbiamo chiesto immediatamente al
Ministero della Salute se intenda disporre un’ispezione del comando dei
carabinieri per la tutela della salute con relativa relazione, da rendere
pubblica, presso gli ospedali Perrino di Brindisi e centro neurolesi di Ceglie
Messapica e se intenda accertarsi che attualmente siano assicurati adeguati
livelli di sterilizzazione e sanificazione degli ambienti operatori e
post-operatoriâ€.
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In base a quanto disposto dalla delibera ASL n. 675 del 25
giugno 2012, la comunicazione delle infezioni avvenute nei siti chirurgici
deve avvenire entro 48 ore. Tuttavia, nonostante vi siano state 37
infezioni contratte da maggio a settembre, la prima segnalazione sarebbe
arrivata solo il 5 ottobre scorso.
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“Ormai, pare che questo Governo a guida Renzi voglia
definitivamente distruggere la sanità pubblica – continua Scagliusi (M5S) – Lo dimostrano le dichiarazioni di queste
ultime ore che arrivano dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo
cui ‘basterebbe
tagliare 30 miliardi di sprechi per avere un Servizio Sanitario Nazionale da sogno’.
Ecco, lo dica a quelle famiglie che hanno dovuto soffrire e soffrono ancora
oggi per i decessi del Perrino. Chissà , se il ministro Lorenzin è mai
entrata in un ospedale pubblico italiano per avere delle cure o se ha mai
portato un suo familiare in una struttura ospedaliera pubblica; chissà se mai
lo farà . Ecco è proprio questo il distacco dalla realtà che noi rimproveriamo
alla vecchia politica. Dal canto nostro, non demordiamo nella nostra battaglia
a tutela dei cittadini che, lo ricordo, – conclude il deputato pugliese 5 Stelle
- sono
i fruitori ma soprattutto i finanziatori della sanità pubblicaâ€.
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da
giuseppe.mastronuzzi@gmail.com
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A seguito delle dichiarazioni del
Sindaco Ecclesia, apparse sulla stampa, nelle quali garantisce maggiore impegno
da parte dell'amministrazione comunale a rendere le scuole sempre più a misura
di bambino, a partire dalle strutture, il locale Meetup ha deciso di stimolare l'Amministrazione
comunale ad effettuare i dovuti controlli verificando il rispetto delle
strutture adibite ad asilo nido presenti sul territorio comunale alla nuova
regola tecnica disposta con DM 16 Luglio 2014
Le disposizioni riportate nelle nuove disposizioni normative riportano degli
adempimenti e delle scadenze che si differenziano a seconda che nella struttura
siano presenti un numero di persone superiori a 30 e inferiori a 30. Per numero
di persone, va precisato, non s'intende solo il numero dei bambini presenti
nella struttura ma l'intero numero di persone operante all'interno della
stessa.
Per questi motivi abbiamo chiesto al Comune di Pulsano, di conoscere il numero
effettivo di persone presenti (alunni e personale) nelle strutture adibite ad
asilo nido situate sul territorio comunale, di conoscere, in caso di asili nido
con meno di 30 persone presenti, se sono rispettati i criteri generali di
sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro di
cui al decreto interministeriale disposto dall'art. 46 comma 3, del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni, commisurando la
valutazione del rischio alle diverse attività lavorative presenti nell'edificio
e di conoscere se sono in corso le opere di adeguamento ai requisiti di
sicurezza antincendio previsti della regola tecnica, in caso di asili nido
esistenti sul territorio comunale con più di 30 persone.
La stessa nota è stata inoltrata come presa conoscenza all'Ufficio di Piano
dell'Ambito Territoriale n°6, di cui Pulsano fa parte, responsabile delle
risorse finanziarie destinate all’attivazione e al potenziamento dei servizi
per la prima infanzia da erogare all'interno Ambito territoriale
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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
AFFAIRE XYLELLA: L’ACCADEMIA
NAZIONALE DELL’OLIVO E DELL’OLIO CERTIFICA CHE IL BATTERIO NON INTACCA I
PRODOTTI
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La prestigiosa
Accademia risponde alla richiesta del deputato L’Abbate (M5S) a tutela dei
produttori e commercianti pugliesi, rimasti inascoltati dal GovernoRenzi nel
fronteggiare le “guerre commerciali†dei partner esteri
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L’infezione da Xylella fastidiosa
non pregiudica le qualità chimiche ed organolettiche degli oli estratti alberi
infetti e, quest’ultimi, non sono veicolo della stessa infezione. A sancirlo
definitivamente è l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio interpellata
dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera. Con il diffondersi del batterio, infatti, è
partita anche una vera e propria guerra commerciale, come lamentato
dagli stessi produttori ed esportatori, verso i prodotti pugliesi. Un pericolo
per l’intera economia agricola della regione che il parlamentare 5 Stelle portò
all’attenzione del Governo di Matteo Renzi già nel giugno scorso chiedendo di
porre fineai comportamenti degli importatori che spesso travalicavano quello
che, per la scienza, è il reale e potenziale impatto del batterio Xylella.
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“Con la mia interpellanza
urgente, chiedevo al Governo di scendere affianco ai produttori e commercianti
pugliesi, non lasciandoli soli a fronteggiare le richieste di chiarimenti –
dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Purtroppo, il sottosegretario alla
Salute Vito De Filippo non prese posizione e affermò che gli operatori potevano
cercare da sé dall’EFSA le risposte per certificare ai partner commerciali
esteri che il batterio Xylella non ha nulla a che vedere con i prodotti
agricoli finali. Un atteggiamento incredibile da parte di chi dovrebbe
tutelare i nostri agricoltori ed esportatori nelle sedi internazionali. Per
questo, ho indirizzato una richiesta formale all’Accademia che ci ha risposto
in maniera ufficiale: ora – conclude il deputato 5 Stelle – tutti
i commercianti di olio hanno a disposizione una documentazione scientifica da
poter mostrare per fronteggiare le possibili speculazioni commerciali. Una
documentazione a loro completo servizio: basterà contattarmi e gliela invieròâ€.
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L’Accademia Nazionale dell’Olivo
e dell’Olio, fondata nel 1960 a Spoleto, conta ben 230 soci tra giuristi,
economisti, tecnologi, agronomi, industriali, addetti al marketing, museologi,
chimici, dirigenti di istituzioni pubbliche e private, ricercatori, docenti e
divulgatori. Numerosi sono gli stranieri che appartengono all’Accademia: greci,
spagnoli, argentini, israeliani, rumeni. Tra gli scopi: la promozione di
studi, ricerche e discussioni sui maggiori problemi concernenti l’olivo ed i
suoi prodotti, l’organizzazione di convegni, seminari e la trattazione dei
più vitali problemi di ordine tecnico-economico, giuridico e nutrizionale nel
quadro dell’agricoltura e dell'economia nazionale ed internazionale. Queste le
risposte ai quesiti del parlamentare pugliese L’Abbate (M5S), sentiti i proff.
Serviti (Univ. Perugia) e Martelli (Univ. Bari) nonché il Consiglio accademico:
“Vi è l’assoluta impossibilità di crescita e diffusione dell’eventuale
batterio Xylella fastidiosa nel prodotto finito, olio extravergine, in grado di
contaminare la pianta. Di conseguenza oli provenienti da aree considerate
infette non potranno essere considerati fonti di contaminazione batterica per
altre piante di olivo e tanto meno per il consumatore. In definitiva, non vi è
alcun rischio che l’olio estratto da olive prodotte da alberi infetti possa
diventare veicolo di Xylella fastidiosaâ€. Inoltre, “tutte le tipologie
commerciali di oli estratti dalle olive provenienti da materie prime prodotte
in Italia sono da ritenersi sicure dal punto di vista di eventuali
contaminazioni biologiche comprese quelle di fatto impossibili da Xylella
fastidiosa e quindi idonee al consumo umano e non vi sono evidenze di modifiche
qualitative nel profilo dell’olio causate dal batterioâ€.