L’Associazione
Salam nata principalmente per occuparsi dei popoli del bacino mediterraneo,
concentrando la sua attivitĂ di intervento nei campi profughi palestinesi
e saharawi, in accordo con la Rappresentanza del Fronte Polisario si
unisce all’appello delle organizzazioni impegnate su campo a fronteggiare la
difficilissima situazione che ha travolto il popolo saharawi. Alle porte del
deserto algerino, una devastante alluvione dal 20 ottobre scorso ha distrutto i
campi Saharawi di Tindouf,  causando gravi danni alle abiÂtaÂzioni
e alle strutÂture pubÂbliÂche, e provocando una crisi umanitaria senza
precedenti.  Le case di mattoni di sabbia si sono sciolte, e le tende sono
state spazzate via, facendo salire così a oltre 25 mila il numero degli
sfollati. La bomba d’acqua che ha colpito i campi Saharawi, non solo ha
distrutto o danneggiato seriamente ospedali e scuole, ma ha causato la perdita
di ingenti quantità di cibo e di equipaggiamenti.  Per  far
fronte alla drammatica  situazione, le organizzazioni umanitarie rivolgono dunque un
appello:Â Â supportare un popolo messo in ginocchio da un disastro umanitario
ancora in corso, e costretto all’esilio da oltre quaranta anni nei campi
profughi di Tindouf, dal Marocco. Dagli anni settanta, il popolo saharawi
rivendica infatti la liberazione dei territori del Sahara Occidentale, che gli
sono stati negati con violenza dal Marocco, Stato che ha costruito  2720
km di mura di cemento, bunker e reticolati di filo spinato rinforzati da
postazioni fisse di mitragliette leggere, e diverse migliaia di mine antiuomo
collocate in diversi punti. L’Associazione Salam, che da anni opera per la
causa saharawi, ha contribuito con numerosi progetti di cooperazione
internazionale a far conoscere questa realtĂ di cui pochi hanno notizia:
raccolte di fondi e donazioni per la dotazione di cisterne d’acqua alle
famiglie piĂą povere;Â Â campagne di istruzione di giovani e meno giovani, attivitĂ
umanitarie e di solidarietĂ nei confronti delle vittime civili dei conflitti;
progetti di interscambio e gemellaggio come l’accoglienza di piccoli profughi
saharawi avvenuta a Taranto e Statte nell’estate 2011 ed
altro ancora (www.associazionesalam.org). Oggi piĂą che mai,
il popolo saharawi non deve essere lasciato solo: ha bisogno di risposte
concrete da parte di tutti, per uscire da questa emergenza umanitaria, per
uscire dai campi profughi, per liberarsi. L’Associazione Salam, che fa parte
dell’ Associazione Nazionale di Solidarietà al Popolo Saharawi, e del Tavolo
tecnico che si riunisce in Emilia Romagna con la finalitĂ di inviare i
cooperanti nei campi profughi, parteciperĂ alla raccolta fondi con un
contributo di 8000 euro. E si unisce alle organizzazioni nel rivolgere un
appello ai Comuni, alle Regioni e all'intergruppo parlamentare di amicizia con
il popolo saharawi, presieduto dal senatore Stefano Vaccari, che ha inviato una
lettera ai colleghi per invitarli ad aderire ad una sottoscrizione. Chi vuol
contribuire agli aiuti, e sostenere la vita di questo popolo dimenticato nel
deserto,  può fare il proprio versamento al c/c
postale 1016053637 intestato a “Associazione Salam – piccoli sussidi”, specificando
la  causale: emergenza alluvione campi saharawi.
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