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Denuncia e diffida agli organi dello Stato per ripristinare le uguaglianze calpestate
sabato 19 settembre 2015
da meridionalista@libero.it

UNICO ORGANISMO INDIPENDENTISTA
Largo Bino,2 – 74020 LIZZANO - Mail meridionalista@libero.it - Tel. 345 76 414 87





Ai Prefetti delle province Pugliesi
Ai Presidenti delle Regioni “Duosiciliane”
Ai sindaci della puglia

Oggetto: denuncia e diffida agli organi dello Stato per ripristinare le uguaglianze calpestate, privilegiando strutture pubbliche e penalizzando quelle private.
Non bastava un silenzio assordante come quello che avete avuto nei confronti degli abusivi, dove anche la stampa vi ha sorretto, dimenticando che proprio il decreto “salva ilva” è la pietra di paragone, tra il privato e il pubblico.
Vediamo come lo Stato si difende, attraverso decreti anticostituzionali, cosa che per noi miseri mortali “privati”, non si può avere alcuna ordinanza provvisoria, per lasciar esercitare un lavoro, indispensabile per poter vivere. Ma tanto, non siamo quel pubblico privilegiato, che può persino inquinare senza essere colpito. Al contrario, tutti gli abusivi che a parole perseguite, non hanno alcun salvacondotto, se non essere “amici degli amici, clienti e pronti al voto di scambio”, a quelli NON SI PUO’, a quelli si deve consentire di lavorare, tanto chi può controllarvi ?!
La diffida che vi facciamo è mirata:
1) le attivitĂ  presenti sulla costa, non hanno alcuna agibilitĂ , vogliamo che ci dimostrate con quale autorizzazione hanno svolto il loro servizio;
2) le strutture pubbliche che ci sono in puglia (scuole-mense-palestre-campi sportivi-tensostatici-municipitribunali-musei-caserme-mercati-uffici dell’entrate-equitalia-pompieri-collocamenti-inail-inps-ministero del lavoro-provincia-questure e guardia di finanza-etc.), sprovviste di agibilità, di bagni, di barriere…;
3) le strutture private che esercitano senza alcuna agibilitĂ  oppure dimostrare quali e quanti ne sono provviste;
4) la quantitĂ  di provvedimenti fatti nei confronti degli abusivi (esercizi stabili senza autorizzazioni, lavoro nero fatto da un dipendente, caporalato e lavoro nero di disoccupati, di fabbricati nel centro abitato e sulla costa, di ambulanti, di discariche, di vario inquinamento, di contrabbando e di droga).
Pertanto, attendiamo un Vostro invito per illustrare dettagliatamente l'attuale gravissima situazione, dove sono lasciati fuori dalla societĂ  civile, milioni di persone che hanno abusato, ma soprattutto gli hanno consentito di agire illegalmente;
pretendiamo di conoscere tutte le autorizzazioni "agibilitĂ -ordinanze-etc." che consentono a persone-societĂ  e istituzioni, ancora oggi di "esercitare"; al contrario, saremo costretti ad adire alla autoritĂ  giudiziaria per risolvere definitivamente questo oltraggioso ABUSO da parte di chi dovrebbe dare esempio di correttezza, legalitĂ  e umanitĂ .

Sicuro di essere stato chiaro, saluto distintamente.

Peppe Quaranta, Responsabile dello U.O.I. “Unico Organismo Indipendentista”
Taranto, 16 settembre 2015



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