Welfare:
Incontro Regione-Anci su servizi infanzia e strutture accoglienza minori
Si è svolto a Bari un incontro tra Regione e Anci Puglia sulla
definizione delle tariffe dei servizi socio educativi innovativi e sperimentali
per la prima infanzia. Per la Regione presente l’assessore al welfare Salvatore
Negro, per l’Associazione dei comuni pugliesi, il delegato regionale Michele
Lamacchia.
Lamacchia ha espresso apprezzamento sull’applicazione del
principio delle tariffe massime di riferimento da parte della Regione, in
quanto consente ai Comuni di operare con procedure negoziali, individuando le
tariffe piĂą vantaggiose, fermo restando il rispetto dei requisiti minimi
previsti. L’Anci ha chiesto all'assessorato regionale un rafforzamento del
regime dei
controlli sull’adeguatezza delle strutture e sul rispetto degli standard
organizzativi al fine di garantire la qualitĂ del sistema di offerta dei
servizi sociali sull’intero territorio regionale. Inoltre, Lamacchia ha
proposto la previsione di un ulteriore ribasso tariffario nel caso in cui le
strutture accreditate riescono a generare economie. Il delegato Anci ha
portato all'attenzione dell'assessorato anche la questione delle strutture residenziali
per minori, una vera e propria emergenza che espone i Comuni a costi insostenibili
per il pagamento delle rette, in un panorama disomogeneo, dove è indispensabile
un intervento immediato teso a contrattualizzare le strutture e regolare le tariffe.
L'assessore Negro ha accolto positivamente la richiesta Anci sul
rafforzamento dei controlli, nei prossimi giorni trasferirà l’impegno ai
Direttori Asl affinché organizzino la verifica delle strutture. Sulla
questione accoglienza residenziale per minori, Negro si è detto disponibile ad
un incontro congiunto Anci-Regione con il presidente tribunale per i minori.
Per l’assessore regionale al welfare, l’ eccessivo ricorso a questo delicato
istituto andrebbe regolamentato, lo strumento dovrebbe essere l'ultima ipotesi
da prendere in considerazione e comunque per breve periodo. Un utilizzo piĂą
cauto di questa procedura consentirebbe ai Comuni di non sprecare risorse
diversamente utilizzabili per altro tipo di interventi sempre di carattere
sociale.
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