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“Al
danno si aggiunge la beffa per i sindaci, il presidente del Consiglio dal
Giappone chiede maggiore impegno ai sindaci per rendere accoglienti le
città , un intervento quanto mai fuori luogo e inopportuno, ché giunge proprio
quando la Corte dei Conti, nella sua relazione sulla finanza territoriale,
denuncia un livello di tassazione locale senza precedenti, con un aumento medio
pro capite del 22%. La stessa Corte dei Conti inoltre, afferma che il livello
record delle tasse locali è da imputare al «meccanismo distorsivo» che
nasce dai «pesanti  ripetuti tagli di risorse» e «scarica sul
contribuente» il concorso degli enti locali agli obiettivi di finanza pubblica.
I Comuni sono allo stremo, costretti a sopportare da un lato i tagli scriteriati di risorse del Governo e dall’altro, gli asfissianti vincoli del patto di stabilità .
E’ quasi impossibile dare servizi essenziali ai cittadini. Dal 2007 al 2015 i
comuni hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici con ben 18 miliardi,
metĂ come riduzione dei trasferimenti statali e l'altra metĂ in termini di
contributo al patto di StabilitĂ . Â In tutto questo mettiamoci anche il tentativo
di svilimento istituzionale perpetrato  ai danni dei sindaci, messi
alla gogna e costretti a fare da esattori per conto dello Stato, Â gli
unici però obbligati in prima persona a dare risposte concrete ai territori e
impegnati a mantenere la tenuta economico-sociale delle comunitĂ .
Basta proclami e promesse, il Governo dia risposte concrete e
metta i sindaci nelle condizioni di operare! Il DL enti locali che doveva
essere approvato a febbraio è tardivo e insoddisfacente e lascia irrisolte
molte questioni di vitale importanza, tra cui anche l’obbligo delle gestioni
associate, stigmatizzato dalla stessa Corte dei conti. I Comuni sono sempre
disposti a fare la propria parte, ma chiedono autonomia e responsabilitĂ ;
servono risorse certe per la spesa corrente, bisogna arrivare subito alla
“local tax”, assegnando l’intero gettito della fiscalità locale di Tasi e Imu
ai Comuni. Inoltre, bisogna rivedere definitivamente il patto di stabilità , è
necessario allentarne i vincoli in sede europea e nei rapporti tra Stato ed
enti locali. Bisogna liberare risorse fondamentali per agganciare la ripresa economica,
se davvero vogliamo rilanciare gli investimenti nei nostri territori per
rendere piĂą accoglienti le nostri cittĂ , ma soprattutto, per ridare dignitĂ ai
servizi primari e ai cittadini.”
Bari, 3 agosto 2015
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