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Comunicati da M5S
venerdì 26 giugno 2015
- L'Abbate: Ippica, Governo fallisce riforma - Mu Taras in movimento: A. Morricella, l'ennesima vittima dell'ilva - Scagliusi: adozioni Bielorussia, Puglia SOS a Mattarella - L'Abbate: crisi mondo birre artigianali
da Valerio L'abbate Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate 342.8632827
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Ancora una morte, la quinta nel giro di tre anni, dopo quelle di Angelo Iodice, Claudio Marsella,Ciro Moccia e Francesco Zaccaria, ora anche Alessandro Morricella è vittima del “Serial Killer” ILVA. Questi però sono solo gli ultimi di una sanguinosa lista di operai “caduti” sul proprio posto di lavoro,mancata vigilanza e controlli sull’applicazione delle norme antinfortunistiche che non garantiscono assolutamente l’incolumità dello stesso lavoratore. In 50 anni di vita l’azienda siderurgica tarantina non e’ mai riuscita a porre un freno alla sanguinosa lista mortuaria che oramai la contraddistingue. Tutto ciò non è solamente frutto del caso o di una strana avversione del fato,ma di una semplicissima conseguenza alle scandalose direttive per la NON salvaguardia del lavoratore che contraddistinguono questo vetusto impianto sin dalla sua nascita. Le cronache dell’ultimo incidente avvenuto in fabbrica tuttavia hanno dell’assurdo,è stata sicuramente fra le piu terribili disgrazie mai verificatesi all’interno dello stabilimento. L’8 Giugno l’operaio (padre di due figli) Alessandro Morricella durante una delle tantissime operazioni pericolose e’ stato investito,a quanto pare, da una colata di ghisa incandescente. Se la dinamica dell'incidente fosse realmente questa, l’atrocità del fatto avrebbe sicuramente qualcosa di inimmaginabile. Per tale episodio la Procura di Taranto ha disposto il sequestro senza facoltà d’uso dell’Altoforno 2, mettendo in moto una serie di problematiche che pongono a duro rischio la produzione e quindi il normale procedimento a regime dell’intero stabilimento. La chiusura di quest’altro impianto obbliga ILVA ad accelerare i lavori di rifacimento dell’altoforno 1 (che paiono però ancora in alto mare), in quanto con un solo altoforno in marcia (Afo4) l’acciaieria non avrebbe l’energia sufficiente per garantire la produzione perl’intero fabbisogno energetico aziendale. Due settimane e’ il tempo necessario ad Ilva per spegnere Afo2,nel frattempo l’azienda mette in fermata per manutenzione (notizia di questi giorni) AFO4 per 36 ore, lavori che comportano paradossalmente a far restare in vita l’Ilva grazie proprio ad Afo 2(impianto sotto sequestro senza facolta d’uso) e mentre i legali Ilva preparano il ricorso per non spegnere il forno omicida, l’azienda attende la conclusione dei lavori di Afo1 prevista presubibilmente per Agosto. Cosi come già annunciato dall’eurodeputata del Movimento 5 stelle Rosa D’Amato, anche il nostro meetup Taras in Movimento, all’unisono con tutti gli attivisti del M5S della zona ionica, ritiene che destinare ancora risorse economiche all’azienda privata ILVA non sia dare una mano al territorio, bensì portare aspirina ad un cadavere in avanzato stato di putrefazione. Se il governo ha davvero intenzione di salvare Taranto e la sua provincia da una crisi irreversibile,crediamo sia necessario abbattere definitivamente il cancro della città , quel disastro ecologico di nome ILVA , che ha distrutto in qualche decennio un territorio ricolmo di storia millenaria e con esso un intera popolazione. Il meetup Taras in Movimento continuerà la sua attività di controllo sul territorio e seguirà da vicino le dinamiche aziendali denunciando agli organi competenti tutti i casi che riterrà poco trasparenti che mettono in pericolo la salute del cittadino e del lavoratore.
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da Vito Galluzzi Assistente Deputato Scagliusi Emanuele mob +39.3428636374 e-mail vito.galluzzi@camera.it
===> VIDEO DEI DEPUTATI DI BATTISTA/SCAGLIUSI sull'argomento
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da Valerio L'Abbate Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate 342.8632827
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