Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus osservatoriolegnc@libero.it
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BAIA DEL PESCATORE
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Prove d’estate in corso, grazie all’ arrivo
di giornate piacevolmente calde, ma, ahinoi, Â rieccoci con i soliti
problemi, la solita solfa: spiagge segnate dalle mareggiate e dalla sporcizia
portata, scogliere inguardabili, litoranea fatiscente, invasa da erbacce ed
insetti, tanto che si fatica a camminare a piedi. Â E abbiamo il coraggio
di chiederci perché non decolla l’industria del turismo? Tra corsi e ricorsi,
la conclusione è sempre la stessa: non siamo tarati per mettere a frutto le
potenzialitĂ del territorio. Tutto qui. Servi per ereditĂ , non riusciamo a
creare occasioni di turismo, a sviluppare attivitĂ finalizzate ad attrarre
turisti, a far conoscere il territorio. Forse la pigrizia della molle Tarentum,
forse la volontà sottintesa di “svuotare” la città e desertificare la provincia
o parte della provincia? Cercare le motivazioni è inutile, perché da decenni,
con tavoli per il turismo, commissioni ed ecc. ecc rimane un nulla di fatto.
 Basta, allora, con i  “proclami”
 inutili - sterili – bugiardi – offensivi riversati nelle case dei
cittadini a mezzo le televisioni.
 Il turismo non fa per noi? Non ne
siamo capaci, qualunque sia la motivazione? Allora andiamo in quei posti, pur
sprovvisti delle potenzialitĂ del nostro territorio, capaci di creare turismo
dal nulla.
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TRAMONTO SUL MARE DI TARANTO
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Non ci interessa, il turismo anche se la
città ha urgenza di trovare un’alternativa valida alla grande industria, ormai
mostro in agonia?Â
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E’ tempo di svegliarci, di
 valorizzare ciò che si ha, senza tentare voli pindarici,
 limitandosi ad impegnarci per guadagnare una fettina del grande business
turistico internazionale.
Certamente, bisogna costruire una mentalitĂ
turistica in ogni dove ed in ogni soggetto al fine di offrire il meglio ai
turisti ed a prezzi competitivi, cancellando decenni di mentalità di “polli da
spennare”; bisogna diversificare l’offerta creando occasioni per il tempo
libero nelle varie realtĂ della provincia; bisogna far conoscere il territorio
ed il meglio del territorio in termini artistici, enogastronomici,
archeologici.
TURISMO... vuol dire rendersi conto di
quali sono le ricchezze e le prerogative che offre il territorio, organizzare
percorsi ben studiati e programmati.
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CANALE NAVIGABILE
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E, di fatto, determinati territori della
Regione, per quanto meravigliosi, vengono esclusi dai Tour Operators che ob
torto collo devono proporre viaggi e visite in base a precisi programmi Turistici.
Dunque, a fronte di un’ incantevole
litoranea, un mare meraviglioso, paesaggi mozzafiato, ci ritroviamo l’intero
territorio flagellato da squallide miserie, da abusi di ogni genere,
intoccabili  da decenni,  simbolo di incuria, del menefreghismo
amministrativo per quell’orda barbarica costituita dalle case costruite
ovunque, non disdegnando le scogliere.
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COLONNE DORICHE
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Pensando ad una soluzione, non si può
prescindere dal conoscere l'entitĂ dei nuclei abusivi, che non poco incidono
nel rapporto ambiente – paesaggio, ma a distanza di oltre vent’anni dei Piani di
Recupero... nemmeno l’ombra, solo la  latitanza di tutte le
amministrazioni.
E’ mortificante aggirarsi per i paesi
dell’intera provincia jonica e constatare che nulla cambia dal punto di vista
della rimozione delle nefandezze che la pervadono.
Emerge l'ingordigia per cui anche l’ estate
imminente non potrĂ dare gli agognati frutti nel settore turistico. Â Non
c’è sole, non c’è mare, non c’è paesaggio che tenga, non ci sono parole da
spendere, critiche da muovere, non potremo che continuare a strapparci i
capelli, a lacerarci le vesti… soprattutto a “mentire spudoratamente”. Potremo
commiserarci perché luoghi di incomparabile bellezza sono deturpati da
strutture pseudo ricettive, seconde e terze case di residenti nei paesi
limitrofi non ancora accatastate. E’ solo questo che riusciamo a proporre ai
potenziali turisti ?Â
E cosa dire, come giustificare le attivitĂ
commerciali improvvisate ovunque e comunque pur di partecipare all’orgia
estiva, per non parlare degli “stabilimenti balneari” che, sull’onda del “tanto
possiamo fare quello che più ci aggrada”, non rimuovendo a fine stagione le
“Strutture Precarie”,  partecipano al decadimento e soprattutto al
 fallimento nel settore Turismo?Â
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LIDO GANDOLI
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Perché nessuno, a livello locale e
nazionale,  prende l’iniziativa per dare una svolta, per restituire dignitĂ
alla città , per dare lavoro alle migliaia di disoccupati? Perché? Perché
troviamo tempo, spazio, risorse per i migranti e nulla per i nostri disperati
privati della dignitĂ , del futuro, del lavoro? Possibile non capiamo che stiamo
precipitando in una voragine senza fondo? Ipotesi apocalittica? No, perché non
ci soffermiamo a riflettere, ad analizzare  la cruda realtà , non
comprendiamo che la riduzione, a livello locale e nazionale, Â del numero
di nati porterà , nell’ arco di qualche decennio, alla contrazione della
popolazione italiana: saremo una minoranza qualunque, questo non sarĂ piĂą il
nostro Paese. Se ne parla da alcuni anni ed il termine è fissato per il 2050!
Vogliamo anticipare questa data  o
vogliamo darci una mossa, costruendo occasioni di lavoro, permettendo a chi
vuole di metter su famiglia ed avere figli?
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PORTICCIOLO TURISTICO
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Cominciare a fare turismo, turismo serio, è
già un passo avanti, è possibile a patto di rimuovere interessi di parte, paure
di compromettere candidature e poltrone, posizioni di rendita e diktat di
lobbies. Non è più la stagione delle corruzioni e delle collusioni perché la
fine di questa città è sempre più vicina! Basti pensare a quante c’era 20-30
anni fa ed a quello che è rimasto.
Emma B.
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