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AttivitĂ , interventi, info da Movmento 5 Stelle
domenica 26 aprile 2015

- R.D'Amato: UE vuole chiarimenti all'Acquedotto Pugliese
- L. Lopomo: NO ai privilegi della Casta
- P.Mariani: Comune Ostuni, presunti illeciti contabili
- G.Mastronuzzi Pulsano: l'Amministrazione Ecclesia fugge dal confronto con i cittadini
- M5S jonico: inaugurazione sede comitato elettorale
- F.Leli M5S Bari: Fibronit, 25 aprile, fiori bianchi per non dimenticare
- M5S Bari: l'amianto è fra noi
- G.L'Abbate: Pesca Fermo biologico, collaborazione Scienza operatori del settore






Rosa D'Amato
Comunicato stampa, Bruxelles 25 aprile 2015

ACQUEDOTTO PUGLIESE, L'UE CHIEDE CHIARIMENTI SULL'USO DEI FONDI EUROPEI
L'annuncio del commissario europeo Cretu a seguito di una interrogazione dell'eurodeputata tarantina D'Amato



"Gli investimenti per le acque reflue effettuati dalla società Acquedotto Pugliese e cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 devono essere conformi" ai regolamenti e alle direttive europee. Pertanto, la Commissione europea "solleverà la questione" con le autorità italiane competenti "nell'ambito della verifica dell'ammissibilità delle spese del progetto, nonché della procedura d'infrazione attualmente in corso per la mancata applicazione" della direttiva Ue sul trattamento delle acque reflue urbane. E' quanto ha annunciato la commissaria europea per le Politiche regionali, Corina Cretu, nella sua risposta all'interrogazione presentata dagli eurodeputati M5S Rosa D'Amato, Isabella Adinolfi, Marco Valli e Fabio Massimo Castaldo.
"Nella nostra interrogazione - spiega l'eurodeputata tarantina - abbiamo sollevato una questione chiara: in Puglia,gli impianti di depurazione, gestiti in regime di monopolio da Acquedotto Pugliese, sono ancora in prevalenza non funzionanti, tanto da essere stati in molti casi sequestrati dalla magistratura italiana. Non a caso, sono oggetto di una procedura d'infrazione Ue per il mancato rispetto della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Inoltre, a causa di questi scarichi, sono compromesse aree naturali protette dalla direttiva Habitat".
"A fronte di queste emergenze - continua - la Regione ha destinato cospicui fondi europei per opere volte al cambiamento del recapito finale dei reflui urbani, senza risolvere il grave problema a monte, ossia il cattivo funzionamento degli impianti di depurazione, per il quale tra l'altro i contribuenti italiani rischiano di pagare una pesante multa. A nostro avviso - conclude - si tratta di un modo di nascondere, sprecando importanti risorse pubbliche, la cattiva gestione degli impianti e il continuo disservizio per i cittadini. Un parere che a quanto pare anche la Commissione europea condivide. Temiamo che dietro tutto ciò si possa nascondere una nuova, grave truffa ai danni dei cittadini e dell'ambiente pugliesi".

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ELEZIONI REGIONALI
LUCA LOPOMO
CAPOLISTA DEL M5S
IN PROVINCIA DI TARANTO


Comunicato stampa del 25 aprile 2015


NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA, I CANDIDATI DEL M5S SI TAGLIERANNO LO STIPENDIO E RINUNCERANNO AL VITALIZIO.

LOPOMO: LO FACCIANO ANCHE MICHELE EMILIANO E I CANDIDATI DEGLI ALTRI PARTITI



"I costi della politica vanno ridotti, i cittadini non possono continuare a sostenere i privilegi di una casta che si arricchisce con i soldi pubblici. Per queste ragioni noi candidati del Movimento 5 Stelle alla Regione Puglia ci taglieremo gli stipendi e rinunceremo ai privilegi economici che da decenni si sono autoassegnati i consiglieri regionali dei vecchi partiti".

Lo ha detto a Statte durante un incontro con i cittadini Luca Lopomo, capolista del M5s nella circoscrizione di Taranto.

"Così come stanno già facendo, da tempo, i parlamentari nazionali e i consiglieri regionali pentastellati eletti in altre regioni, anche qui in Puglia faremo lo stesso. Tutti noi, - ha precisato Lopomo - abbiamo preso un impegno pubblico con gli elettori e abbiamo firmato una dichiarazione con la quale sosteniamo che in quanto candidati consiglieri alle elezioni regionali pugliesi del 31 maggio 2015 ci impegniamo, pena l'esclusione dalla lista, a rispettare i seguenti punti: ridurre lo stipendio di consigliere o di assessore, portandolo alla cifra di 5mila euro lordi al mese, senza percepire nessuna indennità di funzione; rinunciare completamente al vitalizio e all'indennità di fine mandato; effettuare i versamenti previdenziali su base contributiva; ricevere rimborsi non forfettari, ma a piè di lista, rendicontati pubblicamente, in relazione all'esercizio del mandato.

I soldi risparmiati dai rimborsi forfettari e dal taglio degli stipendi - ha specificato il candidato del M5s Lopomo - saranno versati in un fondo regionale per il Microcredito riservato alle piccole e medie imprese pugliesi e per iniziative di carattere sociale. Tutti gli impegni saranno rispettati dal primo giorno della elezione, indipendentemente dall'approvazione o meno di una legge che obblighi gli eletti del M5s a farlo. Questo è quello che faremo noi - ha evidenziato Lopomo -, ora ci aspettiamo che anche i candidati degli altri partiti pugliesi facciano la stessa cosa. Se non lo faranno avremo la conferma che le loro sono solo promesse elettorali con le quali vogliono continuare a prendere in giro gli elettori per arricchirsi e pensare ai propri interessi personali. In questo periodo tutti copiano il M5s e si riempiono la bocca di tagli alla politica, risparmio di soldi pubblici e di lotta agli sprechi. Ora hanno la possibilità di dimostrare che sono pronti ad agire con delle scelte concrete prima di tutto su loro stessi. Michele Emiliano e i suoi amici candidati di centrosinistra e di destra - ha concluso il candidato pentastellato di Taranto - dichiarino pubblicamente che si vogliono tagliare lo stipendio e vogliono rinunciare ai privilegi così come faranno i candidati del M5s".


Luca Lopomo
Per contatti stampa: cellulare 3927063747

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Paolo Mariani
Ostuni
Solo chi non ha nulla da nascondere non nasconde nulla!


Perché su questo rapporto dei funzionari ministeriali che evidenzierebbe illeciti contabili nella gestione economica del comune di Ostuni non si fa totale trasparenza pubblicandolo integralmente?
Perché si procede ancora con mezze frasi, allusioni e, soprattutto, senza “entrare nel dettaglio”?
Perché mentre si continua ad annunciare trasparenza e meritocrazia si percorrono strade diametralmente opposte come nel caso delle nomine all’organo di vigilanza scegliendo tra affiliati alle forze politiche che sostengono l’amministrazione?
I cittadini hanno il diritto di essere informati e l’amministrazione comunale il dovere di informarli e, invece, si persevera con cortine fumogene in cui trasparenza e legalità continuano ad essere vuoti slogan con cui riempire comunicati e dichiarazioni.
Presunti buchi di bilancio sono stati annunciati già qualche mese fa per poi approvare, solo pochi giorni dopo, un consuntivo in cui si definiva il bilancio del comune di Ostuni come quello di una “azienda sana”.
Oggi si annunciano irregolarità risalenti al 2009 quando nell’allora governo della città c’erano esponenti che oggi, invece, sono elementi di spicco dell’attuale amministrazione e continuano a gestire la cosa pubblica.
Basta con le parole al vento. Si scoperchino le pentole e si dia ai cittadini la possibilitĂ  di capire senza doversi basare sulle ricostruzioni delle varie parti in causa.

Paolo Mariani, candidato consiglio regionale Puglia per il Movimento 5 Stelle

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Giuseppe Mastronuzzi MeetUp M5S Pulsano

Apr 24 alle 9:22 AM


Il Meetup Pulsano 5 Stelle ha presentato all'attenzione dell'Amministrazione Ecclesia una proposta di buon senso per la gestione del territorio chiamata "Territorio Zero".
Il manifesto che abbiamo protocollato al Comune abbraccia settori importanti del territorio: l'agricoltura, la gestione virtuosa del ciclo dei prodotti, la gestione distribuita dell'energia, il consumo del territorio.

Per quanto riguarda la gestione virtuosa del ciclo dei prodotti, è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero, rielaborandola per la parte energetica, nelle seguenti fasi:
- strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantitĂ  di materiale differenziabile, ottimizzandone al tempo stesso la qualitĂ  e diminuendo contestualmente la quantitĂ  di rifiuti prodotti;
- incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti;
- sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili
- valorizzare dal punto di vista energetico la frazione organica del rifiuto attraverso la produzione di biogas.

E’ stato calcolato che l’applicazione effettiva dei punti citati permetterebbe una riduzione dell’indifferenziato fino alla quota del 15% del rifiuto urbano.
Tutto questo si inserisce pienamente nella struttura socio-economica delle Comunità dell’Energia. Infatti, gli obiettivi che si possono realizzare sono quelli propri della decentralizzazione e diffusione sul territorio:
- la realizzazione di un nuovo modello sociale di gestione dei rifiuti che significa autosufficienza locale e comportamento virtuoso;
- la realizzazione di un risparmio economico dei cittadini attraverso un mix virtuoso di: tariffa rifiuti, bollette di gas ed elettricitĂ , costi smaltimento di rifiuti e scarti;
- la realizzazione di politiche di recupero energetico, incluso l’obbligo da parte della amministrazione pubblica di occuparsi direttamente della frazione organica, anche attraverso la produzione di biogas.

L'amministrazioni potra' ottenere un piĂą alto livello di indipendenza attraverso le tecnologie utili a realizzare strategie energetiche conformi alle direttive europee e potra' mirare ad un nuovo sistema socio-economico sostenibile. Gli enti locali possono realizzare uno scenario rifiuti zero a patto di seguire paradigmi che prescindano definitivamente dal solo conferimento in discarica e dall'incenerimento.
Il nuovo modello sociale di gestione proposto rende il cittadino partecipante attivo delle politiche di decisione e gestione. Il cittadino riveste il ruolo di primo operatore ecologico ed essendo coinvolto in prima persona sia da un punto di vista operativo, attraverso le pratiche della separazione domestica dei rifiuti, che da un punto di vista ecologico, grazie al miglioramento delle condizioni di vita e ambientali rese possibili da un ciclo di gestione dei rifiuti virtuoso incentrato sulla partecipazione e la difesa del suolo. In questo senso i cittadini titolari di un merito di tipo “partecipativo” saranno destinatari di politiche di agevolazione economica attraverso tariffe di rifiuti e bollette energetiche.

Per questo siamo vicini alle associazioni e ai cittadini che hanno presentato una loro proposta tesa all'incentivazione della raccolta differenziata all'amministrazione e alle formazioni politiche.

Stigmatizziamo l'operato dell'Amministrazione Ecclesia che fugge dal confronto con i cittadini promotori dell'iniziativa, in discussione del prossimo consiglio comunale convocato alle ore 8:30 di lunedi 29 Aprile. Fugge dal confronto con i cittadini oppure perche' si ha il timore di far conoscere i risultati del rendiconto di gestione 2014? Ed e' per questo che non si discute la nostra proposta sulle riprese audio video del consiglio comunale?

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Inaugurazione sede candidati consiglieri ionici MoVimento 5 Stelle

Apr 24 alle 9:22 AM


Il Movimento 5 Stelle JONICO, rende noto ai cittadini della CITTA' DI TARANTO E TUTTA LA Provincia che il giorno 28 Aprile 2015 ore 19:30 a Taranto, in via Mazzini n 258 sarĂ  inaugurato il comitato elettorale del M5S per le Regionali 2015. Nel corso della serata, in collegamento skype da Bruxelles, l'eurodeputata Rosa D 'Amato saluterĂ  gli intervenuti.

Il comitato, immediatamente operativo, fungerĂ  da luogo di riferimento ed incontro tra i cittadini e i gruppi locali del Movimento 5 Stelle. Presso di esso si potranno segnalare temi d'interesse condividere problemi e difficoltĂ  o anche semplicemente offrire spunti e suggerimenti. I Candidati consiglieri attivisti regionali e gli attivisti saranno a disposizione di quanti lo vorranno, con approfondimenti utili come ad esempio sui 25mila euro a disposizione del Microcredito, sul Reddito di Cittadinanza e molte altre informazioni in favore dei cittadini.

Il comitato sarĂ  aperto dal lunedi' al sabato dalle ore 17:00 alle ore 20:00

La cittadinanza dell intera provincia e' invitata a partecipare.

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COMUNICATO STAMPA

Fabio Leli (M5S Bari), “Fibronit, 25 aprile, fiori bianchi per non dimenticare.”

“Per non dimenticare le morti della Fibronit, il 25 aprile depositeremo fiori bianchi sulla rete che delimita lo spazio dove un tempo sorgeva il cementificio.” A dichiararlo è il candidato consigliere alla Regione Puglia per il MoVimento 5 Stelle Fabio Leli: “L’amianto entra nell’organismo e genera i due tumori direttamente collegati all’esposizione diretta e indiretta con l’amianto: l’asbestosi e il mesotelioma. Gli effetti ed il picco massimo dei morti per amianto li vedremo fra il 2020 e il 2025 perché il mesotelioma è un tumore pleurico a lenta crescita con la buona pace dei sensi di quei accademici prestati ai privati che hanno sempre dichiarato che il problema dell’amianto non è mai esistito.”

“Nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno e per il forte desiderio di riscatto delle popolazioni meridionali, mi chiedo però quale sia stato il prezzo in termini di vite umane. Appurato l’inquinamento ambientale, adesso bisogna calcolare il disastro ambientale e capire quando sarà realizzato quel grande parco verde che possa restituire ai parenti, ai figli ed ai nipoti di coloro che sono morti a causa dell’amianto, la speranza che la storia non si ripeta più e che le vittime non rimarranno mai soltanto dei dati e dei numeri all'interno di un registro statistico.”

Contatti:
Sito Web: www.fabioleli.it
Email: lelifabio87@gmail.com
Cellulare: 329 9299822
Twitter: @LeliFabio
YouTube: www.youtube.com/LeliFabio
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COMUNICATO STAMPA

M5S Bari: “L'amianto è fra noi, un fiore bianco per non dimenticare.”


In occasione della giornata mondiale delle vittime per amianto, il MoVimento 5 Stelle sarà presente a Bari il 25 aprile con un gazebo all’ingresso dell’ex stabilimento Fibronit in via caldarola per non dimenticare le morti che ha provocato tale cementificio a Bari, un’industria che ha causato la morte diretta di 180 dipendenti e, nel corso degli anni, di altre circa 700 persone. Invitiamo la cittadinanza a depositare dei fiori bianchi sulla rete che delimita lo spazio dove un tempo sorgeva lo stabilimento: “La zona rossa – dichiara il portavoce al Comune di Bari Sabino Mangano – è stata indicata da oltre 20 anni come l’area con il più alto numero di casi di mesotelioma pleurico ed abbraccia tre quartieri di Bari, Japigia, Madonnella e San Pasquale che circondano la Fibronit e il picco dei casi deve ancora arrivare. Nel 2007 ci sono stati gli ultimi interventi di bonifica ormai inutili, nel 2013 il bando per la riqualificazione, nel 2014 era previsto l’aggiudicazione e l’inizio lavori, ma nel 2015 pare che il bando dovrà essere rifatto. Quanto tempo ancora dovremo aspettare? Diciamo basta, rispetto per i cittadini.”

Contatti MoVimento 5 Stelle Bari:
Segreteria:
Alessandra Simone - 366.457.48.19
Sito Web: www.m5sbari.it
Email: movimento5stelle.bari@gmail.com
Facebook: www.facebook.com/movimento5stellebari
Twitter: @BARI5STELLE
YouTube: www.youtube.com/Bari5Stelle

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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
342.8632827

PESCA: NECESSARIA OTTIMIZZAZIONE DEL FERMO BIOLOGICO CON IL CONFRONTO FATTIVO TRA SCIENZA ED OPERATORI DEL SETTORE

Il M5S presenta una risoluzione in Commissione Agricoltura per impegnare il Governo a prendere decisioni concrete per sostenere la redditività del comparto pesca. La pescosità del Mediterraneo va garantita anche sui tavoli europei dove l’Italia sembra assente

Il Mediterraneo, anno dopo anno, peggiora la propria pescosità e rischia di mettere definitivamente in pericolo le proprie riserve ittiche. A dichiararlo un recente studio dell’Hellenic Centre of Marine Research, apparso su Current Biology, sugli ultimi due decenni che hanno visto una crescita demografica e tecnologie di pesca sempre più sofisticate che hanno causato uno sfruttamento eccessivo dei mari, con il risultato che molte zone di pesca risultano sovrasfruttate. In pratica, pesce viene pescato ad un ritmo più rapido rispetto ai tempi necessari per rinnovarsi e la relativa popolazione è destinata ad esaurirsi. Un allarme lanciato, attraverso la pubblicazione di un report, dalla stessa Commissione europea per gli affari marittimi e la pesca: in particolare nel Mediterraneo, il sovrasfruttamento è pari al 96% degli stock ittici di acque profonde mentre, per le specie pelagiche come sardine e acciughe, lo sfruttamento eccede di almeno il 71%. Secondo l’Esecutivo comunitario “non intervenire potrebbe avere effetti devastanti sulla fauna marina e sulle economie costiere fondate sulla pesca”. Ed è proprio per garantire la redditività di tutto il comparto, tartassato da burocrazie e normative europee che difficilmente pongono attenzione sulle singole peculiarità costiere, che il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione a Montecitorio sul fermo pesca.

“Non si può rimanere inermi dinanzi ad un settore che continua a rimanere in attesa di risposte concrete da parte del Governo – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Il fermo pesca, strumento che gli stessi operatori valutano positivamente per la propria redditività, deve essere ottimizzato, basandosi su dati scientifici e promuovendo la cooperazione tra ricercatori e pescatori. In questo modo, appunto, si possono trovare risultati migliori. Sinora il Mipaaf non ha mai stilato un calendario del fermo biologico con un adeguato supporto tecnico-scientifico. Per quello del 2014, ad esempio, è stata presa una decisione politica, un accordo tra Regioni, associazioni nazionali professionali e sindacali di settore. Il mondo scientifico ed amministrativo devono parlarsi, a vantaggio di tutti gli operatori e del bene comune. Ci auguriamo, pertanto – prosegue L’Abbate (M5S) – che il prossimo calendario venga stilato con l’ausilio di ricercatori che hanno redatto studi autorevoli come quello di Chioggia, denominato Gap2”.

Secondo questo recente studio, frutto della collaborazione tra pescatori e ricercatori di Chioggia, Venezia, la pesca sarebbe più redditizia e maggiormente eco-compatibile se il fermo biologico fosse reso obbligatorio da metà luglio a metà settembre. Lo stop nelle catture per un periodo superiore consentirebbe, infatti, l’accrescimento delle specie ittiche e della loro taglia, producendo anche un maggiore guadagno in termini economici per i pescatori. “Esiste, poi, il problema dei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo e che non rispettano i dettami del fermo pesca – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – nonostante siano entrati nella Comunità europea, come nel caso della Croazia. Su questi temi bisogna prendere decisioni rapide ed è per questo che impegniamo il Governo ad intervenire concretamente sia a livello nazionale sia comunitario”.






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