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Gli operatori dell’indotto iscritti
allo Sna Casartigiani da tempo denunciano la precarietĂ del settore e sottolineano
l’assenza di risposte al loro sciopero di dicembre.
Adesso si spera nel Prossimo tavolo
Romano
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“Strumentalizzare la situazione
non aiuta, speriamo nell’impegno del Sottosegretario Delrio e dell’Autorità Portuale”
in caso contrario siamo pronti a scendere di nuovo in piazza. Così Stefano
Castronuovo, Segretario di Casartigiani Taranto, commenta gli ultimi sviluppi
in materia di una vertenza che, purtroppo, sembra non avere mai fine.
L’associazione artigiana ionica
denuncia giĂ dal 2014 lo stato di precarietĂ che ha colpito il Porto di
Taranto, sposando in particolar modo la causa degli autotrasportatori impiegati
nel suo indotto.
Gli stessi Autotrasportatori che
a dicembre dello scorso anno per una settimana scioperarono davanti ai cancelli
dello scalo locale, nonostante fosse da piĂą parti sconsigliato di agire
attraverso azioni di questo tipo.
“Non ci si può ricordare solo
oggi di un problema che ci attanaglia da tempo, ed il nostro timore – prosegueÂ
Castronuovo – è quello che, come spesso accade, le difficoltà di questi
Imprenditori siano sfruttate per logiche di poltrona. Del resto, si tratta di
un pensiero comune all’interno di una categoria che non è mai riuscita fino ad
oggi a far sentire la propria voce in modo unitario.
Questi soggetti oggi si ricordano
di un problema, vecchio quando loro all’epoca hanno rifiutato di unirsi per
difendere la categoria.
Rimangano quindi due principali
prioritĂ : traffico locale e certezze per il futuro, come piĂą volte affermato,
questa la richiesta della Categoria in difesa della dignitĂ umana e del Lavoro.
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