Ill.mo Sig
Sindaco
Dr. Ippazio
Stéfano
Oggetto:
richiesta partenariato per la partecipazione al Bando della Fondazione con il
Sud “Bando Ambiente 2015” per realizzare all’interno della Riserva Regionale
Palude La Vela come da progetto di recente approvato dal consiglio comunale -
Ecomuseo del Mar Piccolo.
           Ill. Sig
Sindaco,
           Il Wwf Taranto è da anni che si batte per la salvaguardia
dei beni ambientali, la messa in discussione della grande industria cosi come
si è sviluppata a Taranto, procedendo alla sensibilizzazione di tutte le parti
in causa e del forte radicamento al territorio che ci contraddistingue, al fine
di mettere in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema
della grande industria sulla cittĂ per mitigare i riverberi negativi sulla
salute della popolazione a salvaguardare alcuni lembi di territorio di alto
valore ambientale residui quale la Riserva Orientata Palude La Vela, per
cambiare e migliorare le nostra cose. Il tutto in linea con l’azione avviata
dall’ Amministrazione tesa a salvaguardare gli ultimi lembi di valore biologico
del territorio e per la differenziazione delle attivitĂ produttive di Taranto.
Per perseguire questi obiettivi sono sorti anche nella
Regione Puglia molti sono sorti gli ecomusei, veri presidi per
svolgere azioni di sensibilizzazione collettiva per considerare i beni
ambientali, paesaggistici e storico-culturali “beni comuni” e “nuovi
diritti civili”.
Con la presente chiediamo il Suo consenso per la
gestione partecipata della Riserva Regionale Orientata Palude La Vela per la
durata del progetto e realizzare nel secondo seno del Mar Piccolo, un Ecomuseo,
utilizzando il Bando in oggetto.
La Palude La Vela, dichiarata Riserva Naturale
Regionale Orientata ai sensi della Legge Regionale 15 Maggio 2006 n.11, è una
delle aree protette del territorio del Comune di Taranto di maggior valore
naturalistico, facente parte del sistema territoriale-ambientale dell’area
della Salina Grande, della Salina Piccola, delle Palude Erbara, parte delle
coste del Secondo Seno del Mar Piccolo, ambienti salsi dominati dalla
Salicornia, dando luogo a Salicornieti tra i piĂą estesi e piĂą importanti
dell’Italia Meridionale, un tesoretto di biodiversità da osservare, apprezzare
e proteggere.
Gli ecomusei si basano su un approccio olistico per la
lettura del territorio in cui il sapere scientifico si coniuga con quello
umanistico, mettendo in rete le attivitĂ colturali agricole, selvicole, la
maricoltura, con l’archeologia, l’architettura e il paesaggio naturale e
antropizzato.
La questione si è
posta per la prima volta in occasione della riunione Istituzionale del 16
gennaio 2013 quando una delegazione della Commissione Assetto del Territorio e
della Commissione Ambiente si riunì all’interno della Riserva Regionale Palude
La Vela, sulle rive del Secondo Seno del Mar Piccolo.
Successivamente l’argomento è stato ripreso con la Prof.ssa
Barbanente Assessore Regionale alla QualitĂ del Territorio, che ci ha dato
utili suggerimenti per l’istituzione dell’Ecomuseo del Mar Piccolo.
WWF Taranto, in linea con le direttive della Legge
Regionale 15/2011, art. 2 comma a, e con delibera dell’assemblea dei soci ha
formalmente istituito l’“EcoMuseo del Mar Piccolo” in cui la “Riserva Regionale
Orientata alla conservazione della biodiversità , Palude La Vela” .
L’ecomuseo fungerebbe da baricentro culturale-esperienziale
per il coordinamento della partecipazione consapevole e responsabile della
comunitĂ locale alla valorizzazione e tutela del patrimonio naturale, culturale
e paesaggistico di valore identitario, necessario per intercettare i nuovi
flussi turistici.
L’ecomuseo del Mar Piccolo se realizzato e ben gestito
contribuirĂ a rilanciare una preziosa risorsa del nostro territorio maricoltura.
 Nel Mar Piccolo e nel Mar Grande, già a partire dal
diciottesimo secolo, si è praticata la moderna maricultura di tipo intensivo,
con la produzione di ostriche, mitili e sono numerose le testimonianze
risalenti anche ai tempi antichi in cui veniva elogiata la capacitĂ dei
pescatori ionici di utilizzare le risorse senza compromettere il patrimonio
ittico. Infatti le tecniche di allevamento e di produzione inventate nella
Città dei Due Mari si diffusero in tutto il Mediterraneo Occidentale. Ciò
permetterĂ di creare una buffer zone di natura socio-economica che porterĂ
giovamenti a livello ambientale, economico e sociale.
           Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale
15/2011, affinché si concretizzi l’ecomuseo con una reale operatività , c’è
bisogno di convocare, in una sede fisica opportuna, un tavolo di lavoro a cui
partecipino gli stakeholder del mappe di comunitĂ , requisito necessario per
l’istituzione dell’Ecomuseo stesso.
           Come previsto dall’art. 3 della suddetta legge ecomuseale
i requisiti necessari per il riconoscimento dell’Ecomuseo sono:
a) Il carattere particolare del territorio di riferimento,
in considerazione delle peculiarità ambientali e culturali nonché delle
problematiche strutturali e di riconversione economico-produttiva dell’ambito
medesimo;
b) le attivitĂ svolte con particolare riferimento alle
iniziative finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio locale,
nonché alla pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio;
c) le forme di cooperazione e scambio tra ecomusei per
creare reti finalizzate a organizzare, accompagnare e animare nuove proposte
provenienti dallo stesso territorio e processi di apprendimento reciproco con
iniziative e/o istituzioni ecomuseali presenti in altri territori della Puglia
o in altre regioni italiane ed europee;
d) l’attivazione di forme concrete di partecipazione della
comunità locale alla programmazione e attuazione delle attività dell’Ecomuseo;
e) le attività educative e formative promosse e realizzate dall’Ecomuseo;
f) le relazioni stabilite con gli enti locali, gli istituti
culturali, educativi, scolastici e le realtĂ socio-culturali ed economiche del
territorio di riferimento.
Il progetto, in linea con il Bando della Fondazione con il
Sud “Bando Ambiente -2015- ha durata di tre anni per la realizzazione del
Progetto il WWF ha già contattato i partner per la realizzazione dell’ECOMUSEO
DEL MAR PICCOLO:
·
UniversitĂ di Bari FacoltĂ di Biologia
e Geologia;
·
CNR Talassografico di Taranto;
·
Associazione ascolto ed aiuto;
·
ARPEC Puglia;
·
Associazione Balto e Togo;
·
Liceo Linguistico “Aristosseno”;
·
Cooperativa Sociale “Robert Howen”;
·
Roravet;
·
GreenRope;
·
Relais Histò;
·
Jotv.
In attesa di formalizzare la costituzione del partenariato
per la realizzazione si è già cominciato ad impostare alcune linee guida per la
proposta progettuale sia per la programmazione delle attivitĂ di ricerca sia
per il censimento dei punti di interesse culturale sia per la realizzazione del
piano di sviluppo triennale delle attivitĂ .
Il WWF Taranto è fiducioso nella partecipazione
dell’Amministrazione per la realizzazione in tempi brevi dell’Ecomuseo e chiede
un incontro per concordare gli obiettivi prioritari del progetto per verificare
la sostenibilitĂ ed efficacia del progetto prima di passare alla sottoscrizione
di un protocollo d’intesa ratificato da tutti gli attori del progetto.
In attesa di riscontro Le invio cordiali saluti
Per il WWF Taranto
Fabio Millarte