Non c’è più tempo per l’indotto del porto con i suoi autotrasportatori.
L’abituale “giro” di tavoli, che vede impegnati istituzioni locali e Governo nell’affannosa
risoluzione del rinnovo della CIG per i lavoratori, porta al dimenticatoio le
richieste avanzate già dalla fine dello scorso anno dalle aziende di trasporto tarantine
e dai loro dipendenti, ferme al palo, perché dall’inizio dell’anno nello scalo
ionico non arriva più neppure un container.
Trasportounito si schiera con tutte le aziende di trasporto che auspicano,
in attesa del verdetto finale che stabilirà se Evergreen continuerà a scalare
a Taranto oppure no, un’accelerazione all’individuazione di soluzioni per il ripristino
di una quota del traffico locale.
Dopo aver pagato a proprie spese i ritardi dovuti alla cantierizzazione
di parte delle opere di ammodernamento dello scalo, le aziende – già vittime di
una contesa milionaria degli appalti che ha trovato terreno fertile nei cavilli
di una burocrazia antiquata e farraginosa - rischiano ora di essere
ulteriormente danneggiate da un’eventuale “chiusura” anticipata con Tct, che le
esporrebbe al rischio di nuovi contenziosi di carattere legale, con l’unico
risultato di prolungarne l’agonia.
Il
segretario provinciale
Dr.
Biagio Provenzale