ll finale di questo pasticcio chiamato
“Riordino delle Province” in chiave pugliese noi lo avevamo previsto già tre
mesi fa, quando il 23 dicembre scorso, con una lettera come UPI PUGLIA, scrivemmo
al Governo nazionale per chiedere la nomina di un commissario ad acta che si
sostituisse alla Regione Puglia inadempiente sotto il profilo normativo, visto
che all’ente regionale era demandata dalla Legge nazionale l’attuazione della
procedura di Riordino delle Province (L. 56/2014) entro il 31 dicembre dello
scorso anno.
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In zona Cesarini, il 30 dicembre scorso, la
Giunta regionale provvide ad approvare un Disegno di Legge raffazzonato, fatto
di pochi e confusi articoli, che sarebbero dovuti approdare al piĂą presto in
Consiglio per l’approvazione. L’iter, invece, è ancora bloccato in Commissione
consiliare e la Regione Puglia non ha nessuna intenzione di portarlo in
Consiglio, anzi ha tutta la voglia di scaricarlo sul prossimo presidente della Regione
Puglia. Dimostrando ancora una volta la sua totale inerzia.
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Ora anche il Governo centrale si è accorto
del ritardo – dopo aver consultato il sito regionale - e questa mattina con una
nota ufficiale ha chiesto spiegazioni. Una lettera interlocutoria che prelude
all’ennesima materia nella quale la Regione Puglia viene commissariata.
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Certo, aver avuto per l’ennesima volta
ragione su come la Regione ha gestito in modo sciatto il Riordino delle
Province non ci rende meno “pesante” la quotidianità che vede i singoli
presidenti delle Province alle prese con difficoltĂ gestionali che si stanno
ripercuotendo sui lavoratori e sulla qualitĂ dei servizi.Â
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BARI, 25 marzo 2015
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