La
Commissione europea boccia l’Italia per la lunghezza dei processi di prima
istanza civili e commerciali, ma non fa nulla per ovviare alle aberranti
modifiche apportate al D. Lgs 28/2010 e D.M. 180/2010.
Inesperti ed incompetenti giuristi al capezzale della Giustizia in agonia. E’
tutta colpa colpa dei giudici? No! Questa la situazione fotografata
alla data del 31 dicembre 2012: durata attuale 608 giorni contro i
493 giorni del 2010 e 590 nel 2012. Succede che il PIL invece di
abbassarsi aumenta e l’impresa, l’economia e i cittadini pagano le
conseguenze di questi politici inesperti, che non ascoltano nessuno se non la
casta a loro vicina.
Ecco
cosa dice il commissario europeo alla Giustizia, Vera Jourova, in merito a quella
italiana “il sistema giudiziario non è favorevole alle imprese e al business
che danneggia l’economia". Consiglieremo di procedere con riforme
strutturali anche nelle Raccomandazioni specifiche per Paese, che sono il
nostro strumento”. In Italia la lunghezza dei processi “dipende da
diversi fattori, come la mancanza di risorse umane e finanziarie”, ma, in ogni
caso, ha sottolineato, il commissario europeo alla Giustizia. “una
Giustizia lenta è una Giustizia negata”.
"La
mediazione civile è la buona ricetta: peccato che questo Governo ha prescritto
delle medicine che ne annullano i benefici", afferma Pecoraro,
presidente dell'organismo internazionale di conciliazione e arbitrato
dell'A.N.P.A.R, iscritto nel registro ministero di Giustizia al n. 24 con
P.D.G. del 29 gennaio 2008.
Ufficio
stampa
AIANNO