Lettera
aperta a Michele Emiliano
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Al segretario
regionale
 Pd Puglia
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Caro Michele,
“Imidacloprid” è un termine poco
noto, ma che potrebbe diventare tristemente familiare nel Salento nei prossimi
mesi. Si tratta infatti della prima delle sostanze “consigliate” dagli uffici
tecnici della Regione Puglia tra quelle da utilizzare nel contrasto alla diffusione
della Xyella fastidiosa nella “zona infetta”, su indicazione del decreto
2777/2014 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Si tratta di una scelta
sconcertante, perché lo stesso nome, Imidacloprid, compare nel rapporto
Ispra del 2014 in cima alla lista delle sostanze presenti nei pesticidi
considerate più inquinanti per le acque. Inoltre l’Agenzia Europa per la
sicurezza Alimentare, chiedendo un abbassamento dei livelli guida per
l’esposizione a questa sostanza (ricadente nella categoria dei neonicotinoidi),
aveva già evidenziato come sia proprio l’uso dei pesticidi in agricoltura il
maggiore vettore di inquinamento da neonicotinoidi, e segnalato il rischio
che questi costituiscono per la salute neurologica dei bambini.
Inoltre è dei giorni scorsi la
pubblicazione del rapporto della stessa Agenzia Europea per la Sicurezza
Alimentare sul fenomeno della Xylella fastidiosa nel Salento. Ebbene,
analizzando le misure proposte dalla Regione Puglia, che ha recepito le
indicazioni del Decreto Ministeriale 2777/2014 in merito alle misure da
applicare nella cosiddetta “zona infetta”, individuata, a mio parere con eccessiva
approssimazione, nella quasi totalitĂ del territorio della provincia di Lecce,
l’EFSA scrive (pagina 66 del rapporto “Scientific Opinion on the risk to plant
health posed by Xylella fastidiosa in the EU territory, with the identification
and evaluation of risk reduction options”):
“L’uso intensivo di trattamenti insetticidi per
limitare la trasmissione della malattia e il controllo degli insetti vettori
può avere conseguenze dirette e indirette per l’ambiente, modificando intere
catene alimentari con conseguenze a cascata, quindi su vari livelli trofici.
Per esempio, l’impatto indiretto dei pesticidi sull’impollinazione è
attualmente una questione di grave preoccupazione (EFSA, 2013b). In piĂą, un
trattamento insetticida su larga scala costituisce rischi per la salute umana e
animale”.
Si tratta della certificazione di
un modo di procedere sconcertante nei confronti del contrasto alla Xyella
fastidiosa, nel quale si sommano ritardi nella nomina del commissario e nella
gestione locale dell’emergenza, a una approssimazione che grida vendetta. Per
la zona infetta il Ministero dell’Agricoltura prescrive in sostanza da maggio
ad agosto prossimi un’innaffiatura indiscriminata di pesticidi – il più
efficace dei quali viene indicato proprio nell’Imidacloprid – utile certo a
limitare lo sviluppo e l’azione dell’unico insetto vettore finora individuato
con certezza (la cicalina “Philaenus spumarius”), ma anche gravida di seri
rischi per la salute e l’inquinamento delle acque del Salento.
GiĂ nei giorni scorsi la sezione
salentina della Lilt aveva segnalato i rischi derivanti dall’uso indiscriminato
di pesticidi nel contrasto all’insetto vettore della Xyella, incoraggiando, a
mio parere opportunamente, le buone pratiche di manutenzione olivicola, nel
rispetto della natura e della salute pubblica.
Ti scrivo perché credo sia il
momento di impegnare il Partito Democratico in una azione politica decisa a
contrasto delle determinazioni assunte dal Mipaf e, a cascata, dalla stessa
Regione Puglia. Irrorare il Salento con una pioggia di pesticidi non è la
soluzione al problema della Xyella fastidiosa e rappresenta un crimine nei
confronti della salute del territorio. Non possiamo sbagliare: per questo garantirò
tutto il mio impegno a livello istituzionale.
Anche perché credo che nella
prossima legislatura ci troveremo ad affrontare il tema della diffusione dei
pesticidi nella nostra agricoltura. La mia determinazione è giungere a una
legge che impedisca l’uso indiscriminato di pesticidi e fitofarmaci nell’agricoltura
pugliese, per tutelare la salute pubblica e spingere le nostre colture su un
livello di ecosostenibilitĂ e qualitĂ sempre maggiore.
Oggi ci troviamo ad affrontare
delle decisioni che, oltre che causare danni alla salute dei salentini,
potrebbero vanificare il lavoro svolto dalla filiera agricola del Salento per
caratterizzare le proprie produzioni biologiche come espressione di una cultura
agricola attenta non solo al gusto e alla qualitĂ dei prodotti, ma soprattutto
alla loro salubritĂ .
Certo di una tua assunzione di
responsabilità politica su un tema così importante per tutti i cittadini del
Salento,
ti saluto
Sergio Blasi