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Dimezzamento degli stipendi,
rinuncia ai rimborsi elettorali e vincolo di massimo due mandati per il M5S
Puglia che chiede il ritiro della delibera che farà gravare quasi del tutto
sulle tasche dei cittadini le pensioni ai consiglieri regionali, e invita le
altre forze politiche a fare altrettanto
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Mentre
scoppia l’ennesimo scandalo sugli ex-vitalizi, ora pensioni, dei consiglieri
regionali, che permangono quasi del tutto a carico delle tasche dei cittadini
pugliesi (il 70% della trattenuta dei consiglieri è a carico della Regione), il
prossimo Consiglio regionale potrebbe riservare non poche sorprese anche sul
versante dei “costi della politicaâ€. Se i buoni auspici dei due lustri
di governo vendoliano sono stati disattesi con la delibera dello scorso 19 dicembre,
ad assicurare un cambiamento sostanziale è la candidata alla presidenza
della Regione Puglia per il M5S, Antonella Laricchia. Due impegni formali
che la giovane candidata governatrice ha firmato dinanzi ai cittadini, mettendo
nero su bianco gli intenti dei 5 Stelle.
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“Dal
primo giorno applicheremo i tagli ai costi della politica. Perché è necessario
questo provvedimento? Perché, una volta tolti i soldi dalla politica, essa
torna ad essere ciò che dovrebbe essere: entusiasmo, passione e competenza al servizio
della società civile – assicura Antonella Laricchia (M5S) – Una
politica che deve passare dai proclami ai fatti, come abbiamo dimostrato in
questi anni ad ogni livello amministrativoâ€.
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I
candidati portavoce M5S sin dal primo giorno si dimezzeranno lo stipendio,
che dagli attuali 11.100 euro sarà abbattuto sino ad un tetto massimo di 5.000
euro lordi, inoltre tutte le spese rimborsate non effettivamente sostenute
non verranno incassate e i cittadini potranno controllare, nel massimo
della trasparenza, le spese compiute dai consiglieri regionali. Le eccedenze avranno una pubblica
destinazione e
dunque, come tengono a precisare gli stessi candidati 5 Stelle, ritorneranno
nelle tasche dei cittadini. L’obiettivo sarà quello di riuscire ad aiutare
le imprese, creando reddito e posti di lavoro anche in Puglia come
ad esempio sta già accadendo in Sicilia. Sinora sono state 23 le imprese
siciliane finanziate, con 555.000 euro erogati. Infine, il M5S Puglia
rifiuterà i rimborsi elettorali, facendo seguito alla decisione degli
italiani con il Referendum del 1993, e verrà posto un freno ai politici di
professione, imponendo il limite massimo dei due mandati per qualsiasi
incarico.
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“Per
quanto riguarda la delibera regionale del 19 dicembre, crediamo sinceramente
che in un momento di grave difficoltà per tutti i cittadini e per il Paese
nonché in particolare per la Puglia, come evidenziano gli ultimi dati Istat
– continua Antonella Laricchia (M5S) – ci sembra quantomeno
inopportuno che, anche le pensioni dei consiglieri regionali pugliesi, che giÃ
percepiscono più che lauti stipendi, vadano a gravare sulle tasche dei
cittadini. Contributi che costerebbero alla Regione altri circa 5 milioni di
euro per i prossimi 50 consiglieri regionali. Fondi che andranno a sommarsi
ai 13 milioni di euro che la Regione e quindi noi cittadini spendiamo giÃ
per gli ex-vitalizi. Ci sembra, quindi, quantomeno doveroso nei confronti
dei pugliesi che ogni giorno sono chiamati a fare sacrifici in questo periodo
economicamente critico, chiedere a tutte le forze politiche un serio
ripensamento in merito e quindi il ritiro di questa delibera sulle pensioni.
La ‘Giustizia sociale’, infatti – prosegue la candidata governatrice M5S
– non può essere solo una frase da rispolverare in campagna elettorale.
Vogliamo invitare, inoltre, tutti i candidati delle altre forze politiche ad
emulare la nostra iniziativa, riducendosi lo spropositato stipendio e ad
applicare veri e concreti tagli ai ‘costi della politica’. Un gesto che non
reputiamo così ‘incredibile’, bensì di una semplicità disarmante.
Ad oggi, i tagli applicati da deputati e senatori 5 Stelle al proprio
stipendio, hanno permesso di accumulare oltre 9 milioni di euro nel fondo che consentirÃ
l’apertura di numerosissime nuove imprese, a vantaggio sia dei giovani
disoccupati sia di chi ha perso il lavoro e non riesce a ricollocarsi. Nei
prossimi giorni, infatti, sarà finalmente attivo il fondo nazionale per la
piccola e media impresaâ€.
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In attesa di conoscere il nome del
candidato di centrodestra, sull’argomento non sembra essersi ancora espresso
l’altro candidato a governatore della Puglia, l’ex Sindaco di Bari Michele
Emiliano. La carica elettiva come primo cittadino del capoluogo pugliese
gli ha permesso di portare a casa una liquidazione pari a 96.000 euro lordi,
dopo dieci anni da Sindaco a 9.580 euro lordi al mese. Concluso il suo
doppio mandato e in vista delle regionali 2015, Emiliano è stato nominato
assessore presso il Comune di San Severo. “Un incarico che purtroppo non è
stato assolutamente a costo zero per i cittadini come ha più volte sbandierato
il candidato del centrosinistra – commentano i parlamentari pugliesi del
M5S – Questo perché, pur rinunciando all’indennità di circa 2.280 euro
al mese, tale nomina rappresenta un salasso per l’amministrazione del comune
foggiano che, al mantenuto dalla politica, è costretta a versare i contributi
previdenziali di circa 4.200 euro al mese. Una cifra superiore non solo a ciò
che percepiscono i suoi colleghi della Giunta sanseverina, ma persino
dell’indennità del Sindaco Miglio, ferma a 3.800 euro lordi al mese. Forse è
giunto il momento di passare davvero dalle parole ai fatti. Facciamo in modo
che l'intera classe politica pugliese mandi un segnale di concreta vicinanza ai
cittadini in questo periodo di crisi che stiamo attraversandoâ€.
gli impegni sottoscritti con i cittadini dalla portavoce Antonella Laricchia