Dichiarazione del presidente dell’Upi Puglia al termine
dell’Osservatorio regionale che si è tenuto presso la Presidenza della Regione
Puglia, questa mattina, alla presenza, fra gli altri, del presidente Nichi
Vendola e del sindaco della CittĂ Metropolitana, Antonio Decaro.
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“Quello di oggi è stato l’ennesimo incontro
interlocutorio. Per questo torniamo nei nostri territori senza soluzioni e con
qualche preoccupazione in piĂą.
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La Regione Puglia, questa mattina, ha preso ancora ulteriore
tempo programmando consultazioni personalizzate con le cinque Province pugliesi
e la Città Metropolitana di Bari che impegnerà i dirigenti dell’ente e
l’assessore al Lavoro Leo Caroli dal 16 al 20 febbraio prossimi. Perdendo così
un altro mese visto che questa ricognizione era stata giĂ annunciata nel corso
dell’Osservatorio regionale che si è tenuto il 19 gennaio scorso e doveva
essere terminata entro la fine di gennaio.
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La verità è che dall’incotro di oggi ci aspettavamo
chiarezza legislativa e gestionale che ci consentisse di tornare nelle nostre
Province e assicurare dipendenti sul loro futuro professionale e i cittadini
sulla continuitĂ dei servizi che comunque stiamo erogando.
Molti di questi per senso di responsabilitĂ visto che dal
primo gennaio di quest’anno stiamo espletando funzioni che non competono più
alle Province ma per le quali stiamo anticipando i costi dei servizi e del
personale impiegato.
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Per questi motivi avremmo voluto che la Regione Puglia
nelle more dell’approvazione del disegno di legge licenziato dalla Giunta
regionale il 30 dicembre scorso si rendesse disponibile a qualche trasferimento
di risorse, così come stanno facendo altre Regioni, in modo da arrecare seppur
un lieve “ristoro” alle casse provinciali ormai allo stremo.
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Ma il presidente della Regione, Nichi Vendola, se da un
lato condivide palesemente, così come ha fatto oggi dopo il mio intervento, le
nostre preoccupazioni, sul piano pratico abbiamo la percezione che i suoi
tecnici siano dell’avviso che se le funzioni dovessero restare in capo alla
Regione le Province dovranno trasferire non solo il personale, ma anche le
risorse (che per altro ci sono state giĂ tagliate dal Governo centrale), mentre
se le stesse dovessero essere delegate alle Province il trasferimento di
risorse non ci sarebbe.
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Ora ha ragione il presidente Vendola quando dice che
trasferire i problemi da un ente a un altro ente, che non sono la causa di
questo disastro legislativo-amministrativo, non serve a risolvere i problemi,
ma è anche vero che l’impressione che abbiamo da tempo, ormai, che è il
comportamento della Regione sia debole con i forti (Governo centrale) e forte
con i deboli (Province)”.
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