da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
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I portavoce 5 Stelle reputano
inadeguato l’impegno assunto sinora dalla Regione Puglia e chiedono che l’intero
Sblocca Italia venga impugnato in difesa degli interessi del territorio e dei
cittadini pugliesi. Richiesto, pertanto, un incontro per il 5
gennaio
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Dopo la
trasmissione del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna
al presidente della Regione Nichi Vendola, con l’invito dell’Ufficio consiliare
di Presidenza a “valutarlo positivamente, l’appello sottoscritto da centinaia di
cittadini pugliesi con cui si chiede alla Regione di ricorrere d’urgenza alla
Consulta per l’illegittimità costituzionale della legge di conversione del
decreto “Sblocca Italia†del Governo nazionale,
giunge il commento dei portavoce pugliesi 5 Stelle che chiedono un incontro per
lunedì 5 gennaio.
“Ci
ritroviamo a dover evidenziare e ribadire che il mandato conferito
all’Avvocatura Regionale di valutare l’impugnazione solo in punto di
trivellazioni non lo riteniamo sufficiente dinanzi alle istanze presentate dai
cittadini – dichiarano l’europarlamentare
Rosa D’Amato, i deputati Diego De Lorenzis, Emanuele Scagliusi, Giuseppe
L’Abbate, Giuseppe D’Ambrosio, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia e i senatori
Barbara Lezzi, Daniela Donno, Maurizio Buccarella e Lello
Ciampolillo – Serve maggiore coerenza e
concretezza dell’azione di Governo. Quindi, facciamo immediato seguito alle
iniziative intraprese per sostenere le preoccupazioni della cittadinanza attiva,
consapevole del fatto che lo Sblocca Italia rappresenta niente di più di un
decreto di impoverimento delle persone e dell’ambiente pugliesi. L’uso del
termine ‘impoverimento’ è chiaramente un eufemismo politicamente corretto, in
sostituzione di una verità ben più grave: lo Sblocca Italia è destinato a
sventrare le terre dei pugliesi. Con questo provvedimento avremo buchi
nell’acqua che, oltre a non portare alcun beneficio ai cittadini della Puglia,
determineranno con l’art. 38, scempi ambientali agli ecosistemi marini e
terrestri per l’ossessione ingiustificata di sfruttare idrocarburi di bassissima
qualità , aumentando il rischio di attività reattive della crosta terrestre e
provocando altro inutile sperpero di denaro e di risorse della collettività , con
conseguente aggravio finanziario sulle casse pubbliche. Gli innumerevoli habitat
e specie protette presenti nei mari pugliesi sono messe a rischio dalle
trivellazioni che il governo Renzi vuole agevolare, per non parlare di attivitÃ
come il turismo e la pesca che certamente non ne verrebbero avvantaggiate da
tale provvedimento.  Inoltre, lo scempio dello ‘Sblocca
Italia’ insiste anche con l’art. 35 che agevola gli inceneritori per
la gioia degli inceneritoristi che in Puglia vedono nel gruppo Marcegaglia i
maggiori utilizzatori di questa pratica sbagliata di gestione dei
rifiuti, con la combustione di materiale che potrebbe esser riciclato se
trattate in maniera differente; agevola con l’art. 37 la costruzione di inutili
gasdotti come il TAP che deturperà lo splendido Salento. Non è difficile
immaginare – continuano i portavoce 5
Stelle – il conto sociale che si
ripresenterà sull’ambiente e sui cittadini pugliesi. Lo Sblocca Italia è uno
scempio di arroganza a discapito dei territori locali e delle Regioni che ne
devono esercitare il governo e la tutelaâ€.
Alla Giunta
Vendola, i 5 Stelle chiedono di dimostrare, con
un’esaustiva impugnazione dello Sblocca Italia, un’azione concreta di Governo
del territorio per la tutela della Puglia e nell’interesse dei
cittadini pugliesi. Ad essere impugnato dovrebbe essere, pertanto, l’intero
impianto normativo del decreto e della relativa legge di conversione “che sta portando il nostro Paese in una direzione totalmente
opposta agli obiettivi dell’Europa per la macroregione adriatico-jonica di cui
la Puglia è parte territoriale costituente. Con più elevati livelli di tutela,
la Giunta Vendola dovrebbe seriamente proteggere la nostra regione da comitati
d’affari dediti ad assurdi investimenti su fossili, rifiuti, discariche e
depuratori in cattiva gestione, o altri inutili appalti, difendendo il percorso
tracciato in Europa verso turismo, pesca e trasporto marittimo sostenibili e
verso la messa in rete dei surplus energetici da fonti rinnovabili. L’Adriatico
e lo Ionio sono dei mari tutelati dalla direttiva 2008/56 – continuano i portavoce 5 Stelle – e quindi inadatti alle attività di ricerca di idrocarburi!
La Giunta della Regione Puglia, in persona del Presidente pro-tempore Nichi
Vendola, deve farsi carico delle indicazioni della stessa Europa, impegnandosi
seriamente su questo fronte, altrimenti avrà la responsabilità politica e
amministrativa di tutto ciò che ci porterà in infrazione con l’Ue per la mancata
e inesatta attuazione degli impegni recepiti dalla stessa Unione. Chiediamo
coraggio e determinazione nonché al Presidente Vendola e al Presidente Introna
di fissare un incontro con il gruppo di cittadinanza attiva ed i portavoce 5
Stelle per lunedì 5 gennaio, dando seguito alla lettera inviata quasi due mesi
orsono in cui già se ne chiedeva l’impugnazione, per discutere più in dettaglio
delle problematiche relative allo Sblocca Italia, in tempo utile per il
promovimento del ricorso alla Consultaâ€.
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