“Partecipare
alle primarie, la Puglia Migliore è nelle mani dei cittadini”
“Tra
una settimana il popolo del centrosinistra pugliese sarĂ chiamato a una scelta
precisa. Al di lĂ della necessaria disputa tra tre nomi, le primarie questa
volta piĂą che mai consistono nella scelta tra precise opzioni politiche, necessariamente
legata alla voglia di continuare quanto fatto in questi dieci anni del governo
del centrosinistra in Puglia. I nomi di Minervini, StefĂ no ed Emiliano
rappresentano ciascuno il simbolo di diverse analisi di ciò che è stato e di
prospettive su ciò che sarà .
Io
sono convinto che la scelta migliore sia il voto a Minervini. Questo perché con
lui ci sono le persone che guardano ai questi anni come a una movimento
plurale, frutto dell’incrocio di esperienze e di sensibilità , di partiti, di
comitati, di sindaci coraggiosi (come Guglielmo è stato) e di esperienze di
risveglio culturale fiorite da Nord a Sud della Puglia. Con Minervini,
infatti, stanno quelli che non guardano agli anni passati come a quelli del
“governo Vendola”, ma quelli che sentono che una comunità politica ampia e
aperta ha saputo prendere coscienza e portare la nostra Regione a
caratterizzarsi come un altro Sud possibile, dove certamente non tutto funziona
ancora alla perfezione, ma dove certamente sono venute allo scoperto persone e
organizzazioni che ci provano, che hanno coraggio e che in molti casi ce la
fanno. Questo non era e non è scontato che avvenisse. Perché oggi avere
speranza a Sud, non è facile. Più facile è la rassegnazione, il ritorno a
quelle “basi morali” della società meridionale arretrata, sulle quali per
decenni una mediocre politica ha prosperato, che con il centrosinistra al
governo abbiamo cominciato a superare.
Sostengo
Minervini, con la sua onestĂ , la sua preparazione, la sua passione politica,
anche perché garantisce che gli obiettivi che come centrosinistra ci siamo dati
saranno raggiunti:
continuare a valorizzare i giovani, la sfida cambiare l’assetto della nostra
economia, rinunciando al gigantismo industriale (quello malato) e sostenendo
l’industria ad alta specializzazione, capace di far convivere lavoro e rispetto
dell’ambiente; spegnere Cerano e ad ambientalizzare l’Ilva; costruire una
Puglia che guarda alla piccola e media impresa nei campi del turismo e
dell’agroalimentare, che lavora accanto agli imprenditori per rafforzare le
filiere produttive ancora fragili e arricchirle di talenti; puntare
sull’innovazione sociale, favorire valori come la condivisione, il mutualismo,
la messa a disposizione di tutti di spazi e risorse pubbliche in piena
trasparenza.Â
A
una settimana dal voto è bene che gli elettori del centrosinistra riflettano su
ciò che potrebbe accadere nell’ipotesi in cui decidessero di disinteressarsi
delle primarie. Una scarsa partecipazione non farebbe che
rafforzare i pacchetti di voto, la contrapposizione muscolare tra apparati. Sarebbe
lo svuotamento delle primarie dal loro significato politico e simbolico. E un
indebolimento del progetto di Puglia che nacque proprio nelle urne delle
primarie quasi dieci anni fa. Attenzione, dunque: la Puglia migliore, nata
nelle urne delle primarie, non può morire nelle urne delle primarie. Per questo
nessun elettore si senta assolto dalla partecipazione. Lo dico soprattutto ai
tanti che in questi anni si sono sentiti orgogliosi di essere pugliesi: in
tempi difficili come quelli che viviamo, una forte partecipazione politica è il
primo segnale di cui abbiamo bisogno per continuare a lavorare per il sogno di
una Puglia migliore”.
                         Â
Lecce,
22 novembre 2014