Libero
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Ci
provano e ci riprovano !
A Taranto, l'onestà intellettuale... è
NEGATA
sabato 22 novembre 2014
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Un semplice NO, un “ NO ” senza tentennamenti come fece la
Giunta Di Bello, un no avallato dalla sentenza del Tar e del Consiglio di
Stato, ai quali la Sircom fece ricorso.
“Il
Consiglio Comunale ha il dovere di rispondere alla societĂ proponente(Sircom)
che, al di lĂ del ridimensionamento della richiesta iniziale (ora non vuole piĂą
realizzare la parte relativa alla civile abitazione, uffici etc. ma intende,
almeno per ora, realizzare solamente i volumi relativi alla zona commerciale),
chiede semplicemente al Consiglio Comunale di Taranto di esprimersi nel
merito senza pretendere l'approvazione. Quindi, ripetiamo, un semplice “No”,
magari motivato con la delibera di Consiglio Comunale n.65 del 2007 della
giunta Stefano, che, anche se non completa di documentazione grafica e
degli atti consequenziali all'indirizzo politico enunciato con tale delibera,
denota la volontĂ della non espansione della cittĂ anche per il decremento
demografico e per il non consumo di ulteriore suolo etc. afferma l’arch. Carlo Boschetti.
Oggi, più di allora, è assurdo pensare di espandere le città ;
sono amplificate le motivazioni del 2007 anche da un punto di vista economico
(TASI), sicurezza, gestione del territorio, servizi (TARI e mobilitĂ etc. etc.
etc. ).
Pertanto l'Assise deve discutere il Piano e, dopo averlo
attentamente valutato, esprimersi “a mio parere in maniera negativa–continua
Boschetti-altrimenti il Comune sarĂ denunciato dai cittadini per i danni che
avrà causato alla città , anche se è assurdo pensare una cosa del genere dopo le
sentenze e l'evoluzione " urbanistica - paesaggistica, non ultimo il PPTR
.
Le " nuove " politiche sono per la non espansione
delle cittĂ che debbono piuttosto pensare a rigenerazione urbana, riuso,
riqualificazione, all'edilizia di sostituzione, ma sempre nella cinta urbana
consolidata.
L'Amministrazione Comunale ha varato il DPRU ed ora iniziano le
redazioni dei Piani particolareggiati, i PIRU”.
A che pro, allora, un Piano Sircom o un “Un Piano
Particolareggiato di iniziativa comunale del c.d. “Comparto 3.2” che riguarda
un’area, in località Cimino, di espansione edilizia per circa 880 mila metri
quadrati, con 730 mila metri cubi di nuove costruzioni per commercio e
terziario, piĂą circa 400 mila metri cubi per residenze (con realizzabili circa
1.000 nuove abitazioni per circa 4.000 abitanti).
( Consigliere Dante Capriulo)”?
Ma il Piano Sircom o Cimino che dir si voglia, non è l’unico “bubbone”
per questa città , chè, accanto, c’è il Piano Salinella, "l’altro mega
piano d’espansione già approvato e derivato dalla variante della Salinella: 200
ettari per circa 4.000 nuove case e 14.000 abitanti insediabili, piĂą servizi ed
attivitĂ commerciali.
Tenuto conto di altre piccole iniziative edilizie-urbanistiche
già assentite, di fatto, è in corso un nuovo piano d’espansione edilizio più o
meno carsico, che sposterebbe l’asse edilizio e commerciale della città ”.
Non abbiamo bisogno di " case ", ma di servizi, ossia
di riqualificazione etc. del resto abbiamo circa cinquemila alloggi sfitti ,
tutti i giovani e meno giovani disoccupati o al massimo " precari "
per cui le banche non possono dare alcun mutuo in quanto non garantiti nella
restituzione etc. etc. etc.( al di lĂ della "propaganda" per
incentivi pecuniari ai giovani e/o giovani coppie ) e, se a questo
aggiungiamo lo spettro della riforma del nuovo catasto che servirĂ a triplicare
le rendite per finanziare gli Enti Locali oltre che a ripianare il 40% del
debito pubblico per i prossimi 20 anni, il quadro è completo.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale un atto di onestà perché
si impegni nella rinascita della città , oppure perché dica chiaramente che
propende per un Borgo fantasma in favore dell’incremento delle zone esterne.
E, amministratori, vogliamo rammentare ciò che ha detto il
ministro dell'Ambiente, Galletti: "I condoni edilizi sono tentati
omicidi alla tutela del territorio...Bisogna andare avanti con le demolizioni,
non c'è altra strada.
Non possiamo permetterci il lusso di avere case in aree a
rischio con dissesto geologico"
Case a rischio con dissesto geologico sono anche quelle
costruite sulle scogliere o sulle vie delle acque!
presidente
EMMA BELLUCCI CONENNA