Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
PIAZZA
SICILIA: UNA CASBAH. MA COSA CREDONO DI ESSERE I NOSTRI AMMINISTRATORI?
La decisione,
stamane, di uscire per quella che speravo potesse essere una passeggiata
rilassante. Invece, invece, mal mi ha incolto!
Viale M.
Grecia, strada altrimenti bella, straripante di automobilisti indisciplinati,
incivili, incuranti di passaggi pedonali rialzati, precedenze e stop; Corso
Italia, dove lo slalom è d’obbligo per le auto parcheggiate in ogni dove, per
le moto che scorrazzano indisturbate; via C. Battisti, l’apoteosi del
menefreghismo; viale Trentino…che dire? Un disastro; via Liguria, ogni
aggettivo è fuori luogo, copioni che si ripropongono, che si intersecano, che
si accavallano. Basta. Estremo tentativo, portarmi nel tratto finale di C.
Italia per tornarmene a casa, ovvero un tratto di strada che finisce nel
cosiddetto mercato di Piazza Sicilia!
Altra casbah
o baraccopoli come dir si voglia! Motocarri parcheggiati agli angoli, macchine
in doppia e tripla fila, qualche metro zigzagando per sbucare in via Emilia. Ma
in quale parte di un paese civile il mercato consiste in un tratto di strada
importantissima- collegherebbe via Liguria con Corso Italia e via Medaglie
d’oro - rattoppato alla meno peggio, limitato da ben 2 cancelli ?
(l'uno
abusivo... l'altro pure).
Un tratto di
strada pubblica, compreso tra via Emilia e c.so Italia, da tanti, troppi anni
-oltre 40- sottratto alla pubblica fruizione dei cittadini, monumento
all’incuria ed al disinteresse degli amministratori succedutisi in detto arco
temporale.
Dall’inizio
dell’insediamento ad oggi, la zona si è arricchita di moltissime costruzioni,
per cui quello che era al limite o quasi dell’abitato, oggi si trova nel cuore
di decine di palazzi, rappresenta il classico “pugno nell’occhio” pur se
soddisfa il bisogno di chi vorrebbe tutti i servizi, ospedali inclusi, se non
proprio dentro, almeno sotto casa.
Tra l’altro,
la chiusura del mercato nelle ore serali, costringe ad allungare di qualche
centinaia di metri il tragitto di chi da via Liguria deve recarsi in Corso
Italia.
Notoriamente
dalle 7,00 alle 14,00 l’ignobile budello, occupato dai banchi di vendita degli
ambulanti, tra i quali moltissimi abusivi, è praticabile tra grida, schiamazzi
e tanta troppa sporcizia, segnalata altresì nella relazione ASL del 2007
indirizzata al primo cittadino, relazione che evidentemente la stessa ASL ha
provveduto a rimuovere anche dalla mente di chi l'ha redatta.
Chissà
perchè. Ma il problema esiste, è un problema di igiene e di ordine pubblico,
nonché di rispetto dei cittadini che transitano per via Toscana, via Emilia e
Corso Italia, delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, costretti a confrontarsi
con vari gradi di incuria e di inciviltà.
Latitano gli
amministratori, viene da chiedersi: “Chi o cosa credono di essere i nostri
rappresentanti istituzionali? Perché, una volta eletti, credono di poter
disdegnare, odiare la massa ignorante e tenerla lontana (parafrasando Orazio)?
Da dove derivano atteggiamenti, oltremodo arroganti, che assumono? Quale
investitura divina, oltre quella dei cittadini, pensano d’aver ricevuto?
Perché mai
credono di essere “IL POTERE”, di poter gestire assessorati, uffici della
Pubblica Amministrazione come cose private, magari dispensando favori e
riservando occasioni (specie se la pensione è vicina)?
Ma in questo
nostro paese perché non esiste lo stato di diritto accanto allo stato di
dovere?
Come può il
cittadino comune difendersi, soprattutto quando non ha i classici
amici-conoscenti-parenti importanti? Deve sempre e solo soccombere”.
Amare
constatazioni quotidiane, dinanzi ai continui soprusi di cui siamo vittime.
Il mercato
della cosiddetta P. Sicilia è uno dei tanti. Qualcuno ascolterà le giuste
rimostranze di chi è vittima di questo stato di cose o saremo, ancora, la
classica voce che urla nel deserto?
E' il caso di
esclamare passando per detta bolgia tra sporcizia, ignavia ed IGNAVI,
…“non ragioniam di lor, ma guarda e passa”...
Taranto lì,
27.10.14 Emma
Bellucci