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Incontro studenti col magistrato De Cataldo
venerdì 26 settembre 2014

di Vito Piepoli


Da sx Arzeni, De Cataldo, Condorelli e Mastroberti



Intestazione scuola

De Cataldo con gli studenti universitari e del “Battaglini”, un crimine che si sta compiendo è quello di allontanare i giovani dalla lettura

Il magistrato e scrittore tarantino, ormai da tempo residente a Roma, ha incontrato gli studenti universitari e liceali, accorsi numerosi nell’aula magna del Dipartimento ionico dell’Università di Bari “Aldo Moro” per sentirlo parlare di “Scrittura tra necessità e piacere”. L’incontro è stato organizzato dalla stessa università, dal liceo scientifico “Battaglini” e dal Presidio del libro “Il Granaio”.

La neo dirigente scolastica del liceo scientifico “Battaglini” di Taranto, Patrizia Arzeni, ha voluto  inaugurare, congiuntamente e con il consenso della comunità scolastica tutta, una nuova stagione di sinergie finalizzate a proiettare all’esterno il prestigioso Liceo scientifico che ha in Giuseppe Battaglini il suo riferimento ideale come uomo del Risorgimento italiano e matematico innovatore relativamente alle geometrie non euclidee.  

Per questo si è impegnata a costruire un proficuo rapporto di collaborazione con tutte le agenzie territoriali, nella certezza che i processi formativi della scuola pubblica debbano consentire ai giovani di confrontarsi direttamente con forme di comunicazione diverse, e con molteplici esperienze  di vita e professionali.

In questa circostanza gli studenti del quarto e quinto anno del liceo scientifico si sono confrontati  con De Cataldo sul tema della scrittura.

Francesco Mastroberti, docente di Storia del diritto italiano ha aperto  i lavori dell’incontro  proseguiti con la presentazione dell’autore da parte di Donatella Condorelli nella doppia veste di docente di Italiano e Latino del liceo “Battaglini” e di  membro del Presidio del libro “Il Granaio”.

"È dal primo settembre che sono in servizio quindi ho voluto subito iniziare l’anno con una iniziativa così interessante come quella di questo incontro con l’autore Giancarlo De Cataldo che è famosissimo anche e soprattutto tra i ragazzi per il suo “Romanzo criminale”. È un segnale che voglio dare alle famiglie, agli alunni, alle istituzioni e alle autorità locali, per un nuovo percorso che sta iniziando il liceo scientifico. Ho voluto far riflettere i ragazzi sull’importanza della scrittura e della lettura che sono due attività interdipendenti. La scrittura come processo che serve per meglio conoscere se stessi, per avere più consapevolezza di se stessi" sono le parole della Arzeni.

"Torno nella mia città sempre volentieri, quello che è più importante è che la scrittura e la lettura che ne consegue avvicinino alla curiosità. Capire quali sono i meccanismi che muovono le nostre esistenze, ciò che si agita intorno a noi che troppo spesso consideriamo ingovernabile ma che invece ci riguarda direttamente perché poi governa le nostre esistenze, è importante" ha riferito il magistrato.

E continuando: "È sempre difficile lanciare messaggi ai ragazzi perché se tu gli dici guarda devi credere nel merito, nel duro lavoro, nell’impegno, c’è il rischio di passare paradossalmente per un cattivo maestro, la prima difficoltà in cui si imbattono diranno ma tu hai detto che la vita era in un certo modo invece funziona diversamente. Per cui direi semplicemente, lottate e non abbattetevi! La lettura è fondamentale, assolutamente fondamentale, un crimine che stiamo compiendo ai danni delle nostre giovani generazioni è quello di allontanarli in tutti i modi dalla lettura, mentre abbiamo invece il dovere di cercare di avvicinarli".

Nato a Taranto, Giancarlo De Cataldo è giudice di Corte d'Assise a Roma.

Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive, ha pubblicato come autore diversi libri, per lo più di genere giallo. Collabora con diverse testate tra cui “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Il Messaggero”, “Il Nuovo”, “Paese Sera” e “Hot!”. Il suo libro più significativo è “Romanzo criminale” , dal quale è stato tratto un film, diretto da Michele Placido e una serie televisiva.

Successivamente  è uscito nelle librerie “Nelle mani giuste”, seguito ideale di “Romanzo criminale”, ambientato negli anni ‘90, dal periodo delle stragi del ‘93, a Mani Pulite e alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.

Ha  curato per la Rai “Crimini”, una serie tv scritta da grandi autori italiani. Del 2010 è “I Traditori”, romanzo ambientato durante il Risorgimento italiano.

Dal novembre 2013 è giudice del talent show “Masterpiece” di Rai Tre, primo talent show letterario al mondo.

Le conclusioni del proficuo incontro affidate a Patrizia Arzeni hanno ricalcato alcune sottolineature già emerse nel confronto, e cioè hanno riguardato il potere della parola scritta, fondamentale nel processo di crescita e di consapevolezza di sé.  I ringraziamenti  non di circostanza, ma atti a far emergere un significato nuovo della sinergia e della fiducia tra istituzioni, associazioni, intellettuali, nuove generazioni, che non è quello meramente economicistico (di riduzione delle spese relativamente ai locali o alla presenza dell’autore) né quello solo funzionale (porre in contatto gli studenti liceali con strutture universitarie)  ma quello di produzione di beni relazionali, quale forma di costruzione di un mondo dialogante e pacifico. Il ruolo della scuola, come parte di un tutto che non può rimanere isolata se vuole assolvere al compito più alto di formare ed educare le nuove generazioni, nel dialogo che è lo strumento più nobile per costruire identità forti, capaci di confrontarsi con la diversità e di trovare insieme le soluzioni più idonee. E un saluto per un arrivederci in un viaggio da percorrere insieme di cui l’incontro con De Cataldo è  stato solo uno step iniziale.

Vito Piepoli

 




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