Evidentemente le tante battaglie ed
iniziative messe in campo come USB, in ultimo l’annunciata manifestazione a Bari
in occasione della Fiera del Levante, hanno “costretto” Renzi a modificare la
sua agenda ed a confrontarsi sulle drammatiche problematiche tarantine, dentro e
fuori la fabbrica, e sulle proposte e soluzioni che da tempo come USB portiamo
avanti.
All’incontro, tenutosi presso la
Prefettura e durato oltre due ore, hanno partecipato Rappresentanti sindacali,
Confindustria, Confcommercio, i Sindaci di Taranto e di
Statte.
Come USB abbiamo
denunciato la “latitanza” dello Stato da 26 mesi ad
oggi, chiarendo, a differenza degli altri interlocutori presenti, che i 6
Decreti emanati non sono serviti né a migliorare la situazione né a
stabilizzarla, anzi la stessa è peggiorata. Oggi lo stabilimento viene mantenuto
in piedi grazie al sacrificio quotidiano dei lavoratori di ILVA e Appalto ILVA
che sono costretti a lavorare in condizioni di estrema precarietĂ ambientale, di
sicurezza ed economica.
Abbiamo invitato
Renzi a visitare l’ILVA per rendersi conto di persona di quale
situazione reale si vive dentro lo stabilimento e nella
cittĂ .
Abbiamo ribadito
che lo Stato deve intervenire “nazionalizzando”, perché non
crediamo che ci siano “benefattori” stranieri pronti ad investire miliardi di
euro nel risanamento dell’ILVA, visto tra l’altro la possibilità che hanno nei
loro paesi di produrre senza il rispetto di normative su
 ambiente e salute e con un costo del lavoro dieci volte più
basso.
Abbiamo detto un
NO assoluto al progetto “Tempa Rossa” e ad altre
proposte che mirano ad aggravare la drammatica condizione di devastazione
dell’intero territorio, ribadendo che Taranto ha bisogno di un progetto politico di
deindustrializzazione a medio termine che consenta di creare alternative agli
insediamenti industriali, partendo dalle risorse naturali e dalle nostre
bellezze.
Per quanto riguarda i cittadini, le associazioni e i
comitati che protestavano al di fuori della Prefettura, abbiamo detto
al Presidente del Consiglio che, pur non condividendo le loro posizioni in
merito alla questione ILVA, consideriamo sacrosanta la rivendicazione degli
stessi sulla tutela dell’ambiente e della salute. In merito a ciò abbiamo
fatto notare come oramai le “collette” fatte in favore di nostri colleghi e
familiari colpiti da malattie sono all’ordine del
giorno.
Il Presidente Renzi, al termine
dell’incontro, ha dichiarato che al tavolo di fatto le posizioni in campo erano
due, quella di Confindustria e quella di USB.
Il Presidente del Consiglio, inoltre,
ha accettato l’invito rivoltogli dal
Coordinatore USB Francesco Rizzo rendendosi disponibile a tornare a Taranto e
visitare l’Ilva entro la fine dell’anno. Staremo a
vedere!!
Sulla proposta di un piano di
deindustrializzazione del territorio, pur considerando la validitĂ di detta
proposta, ha sottolineato l’importanza di mantenere comunque un solido apparato
industriale nel paese.
Per il resto il Presidente Renzi ha
mantenuto una posizione vaga e senza assumere impegni precisi, non chiarendo nei
fatti quali sono le reali intenzioni del Governo per il futuro dei Lavoratori
Ilva e Appalti e della cittĂ di Taranto.
In attesa di
risposte concrete e ben consapevoli che l’incontro odierno “strappato” a Renzi
rappresenta solo una tappa del percorso intrapreso, come USB
continueremo
senza il minimo indugio e con ogni mezzo la mobilitazione per ottenere il
sacrosanto diritto a
VIVERE e LAVORARE in un
AMBIENTE SANO, in una FABBRICA SICURA con il GIUSTO REDDITO
USB C’E’ e …
SERVE!!!