Noi Cristiani Tradizionalisti restiamo con Magdi mentre i professionisti
del cattolicesimo sventolano bandiere progressiste…
di Pierfranco Bruni
I
cattolici restano a dormire. Sul caso Magdi Cristiano Allam dormono. Sono senza
coraggio. Anzi si testimoniano nella differenza tra essere cattolici ed essere
cristiani.
Professarsi
cattolico, oggi, è molto, ma molto, diverso dall’essere Cristiano.
Siamo
ormai assillati dall’ambiguità tra il relativismo che ha portato anche al via
libera per le adozioni gay, attraverso l’avvallo di governi progressisti, e una
chiesa che ha trasformato il passaggio tra il pre Concilio al post Concilio in
un arrendevolezza verso i temi etici, politici (la Chiesa ha sempre sostanzialmente fatto e praticato politica) e quelli cosiddetti teologici
(ovvero di un potere grazie a formule teologiche).
La
questione Allam, in questi giorni, fa esplodere la loro debolezza che è leggerezza,
arrendevolezza, fragilità di valori nei confronti di una dimensione
profondamente cristiana.
Qui
ormai ci si trova di fronte a uomini liberi, la libertà ci rende veri e la
verità ci rende liberi, che manifestano la loro cristianità difendendo l’onore,
la dignità e l’orgoglio di essere cristiani, occidentali e tradizionalisti e
uomini che temono il “giudizio” universale praticando il silenzio, e tra questi
ci sono non solo gli acclamati progressisti e relativisti, ma anche i
professionisti del cattolicesimo, figli e padri del mondo progressista che ha
accoppiato don Milani e Gramsci, la lettura Conciliare con la versione di un
modello di chiesa definita sociale.
I
professionisti del cattolicesimo non “spiegano” ritmo sul terrorismo ebraico a
Gaza, non prendono una precisa e forte posizione sull’Iraq, non mettono becco
sull’avanzata musulmana nelle acque mediterranee, anzi dopo le parole del buon
Pastore Papa Francesco pronunciate a Lampedusa non si è capito più nulla sugli
sbarchi in Mare Italiano. Resta tra il silenzio e l’orante ambiguità.
Non
chiamiamolo più Mare Nostrum. Non è più. Lo è stato al tempo in cui Roma era
Occidente e nel tempo in cui Pascoli dettava le regole politiche mediterranee
accolte completamente da Mussolini.
Ma
il problema riguardante Magdi non è più un problema che riguarda soltanto un
uomo. Deve riguardare tutti i cristiani e soprattutto quei cattolici che dicono
di essere cristiani senza le norme delle ambiguità disegnate da Diego Fabbri.
È
certo che si è sempre più eretici rispetto a un mondo cattolico che affida
tutto alla speranza. La speranza è il tutto di tutti, ma occorrono non solo le
preghiere, ma anche le posizioni ferme, decise e l’urlo di rabbia, di orgoglio
e di dignità che dovrebbe riempire non le piazze, ma le cattoliche parrocchie.
Quanti
sacerdoti nelle domeniche di messa avranno il coraggio di un grido nel nome
della libertà cristiana? Nel nome della fedeltà ad una Fede? I sacerdoti in
trincea dove stanno?
Riprendo
il discorso (un mio articolo del 28 agosto scorso) di qualche giorno fa,
nonostante i ripetuti attacchi. Uccideteci, lapidateci, fateci saltare come
sabbie di deserto ma i cristiani veri, quelli veri, non si arrenderanno.
Difenderanno fino in fondo la libertà di essere cristiani, tutelando cultura
civiltà onore dignità con l’orgoglio di gridare che… Abbiamo bisogno di un
Tradizionalismo vero, di un Pre Conciliarismo forte, di una barriera contro il
relativismo.
Ma
non si tratta più di una questione prettamente religiosa soltanto. È un questione
culturale e storica.
Come
si difende l’Occidente? Come si difende la Cristianità? Siamo alla messa in prova di una identità che è eredità.
I
cattolici sembrano molto distanti nell’assumersi una prova di coraggio.
Si
è cristiani se si è con Magdi, si è cattolici nel Cristo se si è con Magdi, si
è Occidentali se si difende una civiltà nel nome di una Tradizionalismo vero.
Altrimenti
si continui ad andare a messa la domenica e a battersi il petto… chiedendo
indulgenze individuali… di cui abbiamo anche bisogno…
Noi
cristiani tradizionalisti non ne possiamo più di questa Chiesa relativista.
Se
il cristiano non ha il coraggio Templare sventoli pure la bandiera del
giacobinismo e della Rivoluzione francese progressista.
Noi
restiamo Sanfedisti.