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Per il deputato De Lorenzis (M5S) i
tarantini, che hanno subito passivamente da decenni le scelte del Governo,
devono poter far sentire la propria voce. Gli industriali devono piuttosto
richiedere al premier Renzi una pianificazione industriale, sinora disattesa
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Alle
dichiarazioni di Confindustria Taranto che continua ad affermare che non si può
dire “no a priori†al maxi parco eolico nel Mar Grande ed al progetto Eni
denominato “Tempa Rossaâ€, il M5S replica ribadendo che si tratta di una
mistificazione.
“Confindustria Taranto evidentemente da tempo ha perso la memoria – dichiara
il deputato Diego De Lorenzis (M5S) – poiché, da un lato, ignora i 150
di colonizzazione ed i troppi ‘sì’ a prescindere che storicamente Taranto ed i
tarantini hanno dovuto subire e, dall’altro lato, perché i progetti menzionati
hanno già ricevuto le autorizzazioni dalle istituzioni senza alcun dibattito
pubblico. Adesso, non ci si può lamentare che la cittadinanza, finalmente
informata e che vuol essere artefice del proprio destino, si opponga a questi
ennesimi scempi, motivando pubblicamente, ampiamente ed in maniera approfondita
tali dinieghi. Ancora una volta – continua il parlamentare salentino 5
Stelle – continua a sussistere, da parte di Confindustria Taranto, la
miope convinzione che l’industria sia in crisi a causa delle legittime e
giustificate opposizioni di cittadini senza anello al naso e non più
ricattabili. Quando, piuttosto, il settore industriale in tutta Italia è al
collasso per la mancanza di una pianificazione a livello nazionale che risulti
convincente e sostenibile. Basta citare, nel comparto dell’acciaio, alcuni
aspetti del primo decreto ‘Salva Ilva – Ammazza Taranto’ dove veniva sancito
che, entro 6 mesi (ovvero, entro fine giugno 2013) il Governo adottasse una
strategia sulla filiera produttiva dell’acciaio. Impegni completamente disattesi,
nonostante i numerosi altri decreti e gli atti parlamentari in materia, volti a
sollecitarne l’applicazione. Per cui, se Confindustria vuole trovare un
colpevole – commenta De Lorenzis (M5S) – non alimenti la ‘guerra
tra poveri’ tra cittadini e lavoratori e si risparmi l’invio di lettere al
Primo Ministro con richieste di proroghe, deroghe o commissariamenti. Pretenda
piuttosto che il Governo pianifichi seriamente e di concerto con le
popolazioni, quale sviluppo debba avere questo Paese. Navigare a vista, come
continua a fare il Governo Renzi e come hanno fatto i precedenti, non fa bene a
nessuno: né ai lavoratori che non hanno certezze per il futuro, né ai cittadini
e all’ambiente che continuano a pagare un prezzo insostenibile per le scelte
verticistiche e non condivise, né agli imprenditori che sono costretti di volta
in volta a chiedere ‘favori’ al politico di turno. Questo modo di operare –
conclude il deputato M5S – alimenta il ricatto occupazionale, la
guerra tra poveri, l’intreccio malato tra politica e lobby industriale e il
voto elettorale di scambio e va abbandonato subitoâ€.