“Oggi
non è una bella giornata è una giornata tristeâ€, l’ha definita così al megafono
in strada, il presidente di Confindustria Vincenzo Cesareo al termine della
manifestazione organizzata a Taranto dagli industriali.
È stato
lanciato un grido di allarme per accendere i riflettori su una crisi che ha
portato le loro aziende sul baratro.
2mila
presenze tra operai e dirigenti di azienda, 150 autocarri, altri 130 mezzi, 200
circa le aziende rappresentate hanno sfilato con lo slogan “No alla città dei
noâ€.
Il presidente
di Confindustria ha precisato che non si tratta di uno sciopero: “Questa è la prima
manifestazione degli industriali tarantini della provincia ionica che portano
in piazza i valori della loro produzione, il capitale umano e le attrezzature. La
rappresentanza dei nostri lavoratori è la testimonianza di un problema, di un
sentire comune. Sono molti di più, ovviamente i lavoratori interessati alla
nostra crisi, parliamo di oltre 6mila persone. Le criticità della zona
industriale di Taranto sono quelle del paese, parliamo di Porto, di Arsenale,
di Marina Militare, quindi della Difesa, di Siderurgia, di Raffinazione di
greggio, quindi di energia. Per questo noi chiediamo un immediato intervento del
Governo. Noi siamo i primi a voler tutelare la vita e la salute, in quanto
prima che imprenditori siamo cittadini e genitori, non ci stiamo però al
ricatto dell’ambiente. Il governo nazionale ha il dovere di intervenire
immediatamente, siamo stufi di pensare che questi grandi temi possano essere
affrontati dalla politica locale che ha testimoniato di non essere capace di
farlo. Noi non ci arriviamo fino al 15 settembre, data in cui pare sia prevista
la visita di Renziâ€.
Una
coda di oltre tre chilometri di Tir ha bloccato il traffico in entrata nella
zona occidentale della città . Imponente è stata la presenza delle forze
dell’ordine, visto che la crisi morde e imprenditori e maestranze, insieme per
strada, sono esasperati.
“Noi
quando dobbiamo mangiare?...solo gli operai ci sono in Italia!†“Qualsiasi sito
industriale abbandonato e non riqualificato fa morire la gente, noi vogliamo il
risanamento, vogliamo che diventino produttivi  per la città e non per altri, e
che sia dignitoso per tutti viverci†“I nostri figli non hanno più futuroâ€â€¦sono
questi gli sfoghi che si sentono.
Una
nutrita delegazione di Confindustria ha consegnato un documento per Renzi, al
prefetto.
Confindustria
teme che i tempi siano più ristretti di quelli che servono per lo sblocco delle
risorse, le imprese locali che sono ancora rimaste in piedi hanno accumulato un
debito complessivo di circa 100milioni di euro.
Ci sono
anche gli ambientalisti, qualche decina, in testa al corteo con la loro
contromanifestazione pacifica. Ambientalisti ed industriali si trovano
incredibilmente d’accordo sotto il municipio, chiedendo i primi le dimissioni
del sindaco Stefà no. Per i secondi, Angelo Bozzetto di Confindustria Puglia
riferisce:â€L’amministrazione comunale è il perno dello sviluppo di una città .
Oramai sono anni che gli amministratori pubblici hanno dimostrato la loro
incapacità di governare la crisi della nostra città . Il presidente Renzi dovrÃ
non dico commissariare ma prendere provvedimenti per una amministrazione che
non decide, anzi quando decide sceglie il peggio. Per noi lo snodo dell’amministrazione
comunale è uno snodo fondamentale per creare benessere, sviluppo e occupazione.
E’ una manifestazione a favore della città , siamo nel baratro tutti quanti e
bisogna decidere di uscirne rapidamente approvando tutti quei progetti
ecosostenibili. Sono migliaia di posti di lavoro che si possono creare, ma
l’amministrazione, la politica dovrà decidere di avviare un processo di
sviluppo che oramai è fermo da troppo tempoâ€.
Tra gli
industriali anche il coordinatore provinciale di Forza Italia Renato Perrini e
il consigliere comunale, Pietro Lospinuso. Quest’ultimo ha ricordato che il
momento è delicatissimo e non si può dire no a tutto, lo sviluppo industriale
che va sostenuto non può prescindere dal rispetto della vita di lavoratori e
cittadini, c’è una amministrazione comunale che si deve assumere le sue
responsabilità e non abdicare alle sue funzioni. Antonio Marinaro,
vicepresidente Confindustria e presidente dei costruttori Ance, si è così
espresso:  “Questa è la seconda giornata per noi negativa, dopo quella di ieri
di lutto con la morte di tumore del piccolo Lorenzo. Dal 2008 ci sono 4mila
dipendenti in meno, 8milioni di lavoratori in meno, 35 milioni di euro di
salari in meno per cui l’edilizia è al collasso ed è necessario assolutamente
programmare e riavviarla. Siamo in primis tarantini, per cui ci sentiamo di
dire che va garantito e tutelato l’ambiente, la salute ma altrettanto va
tutelato il diritto al lavoro e al welfare, al benessere economicoâ€.
Michele
De Pace, responsabile dei rapporti associativi, ci ha tenuto a dire : “E’ una
manifestazione fatta con i nostri dipendenti, con i nostri più cari
collaboratori i quali avvertono chiaramente un clima di tensione, di
preoccupazione sociale, per i quali non siamo più in grado di poter garantire i
loro stipendi. Tutti hanno il diritto alla vita, noi prima di tutto la
difendiamo, abbiamo i figli, ma bisogna anche capire che i processi di
ambientalizzazione hanno dei tempi e occorrono delle risorse. La manifestazione
serve proprio affinché le istituzioni reperiscano immediatamente le risorse e
facciano fronte ai loro impegni. Mi auguro che le cose fatte così in maniera
pacifica arrivino al cuore della genteâ€. Â
La
manifestazione di Confindustria è riuscita. Per la prima volta industriali e
maestranze testimoniano insieme una sofferenza trasversale, ma la città stranamente
è sembrata non ancora interessata e unita al punto giusto. Â
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Vito
Piepoli
Da sx Bozzetto, Cesareo e Marinaro che tengono lo striscione sul Ponte Girevole
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