Sulla
Striscia di Gaza, con il terrorismo ebraico, si offre spazio ad una ribellione
contro il mondo arabo e cristiano. Si intervenga con forza
di
Pierfranco Bruni
La Striscia di Gaza è una
tragedia che taglia in pezzi la coscienze delle civiltĂ e intreccia la
disperazione dei popoli che hanno attraversato un Mediterraneo che è rimasto
Oriente pur le grandi influenze e le strategie adottata dall’Occidente.
La
storia fa sempre i conti con la storia.
La
caduta dell’Impero Romano è la precipitazione dell’Occidente Greco – Latino in
una geografia, che è diventata riconquista delle Terre di un Oriente occupato e
maldestramente gestito.
Israele
e Palestina hanno sempre posto un problema politico che non è stato capito
sufficientemente e non è stato governato serenamente ed è diventato tragico
modello militare e terroristico.
Non
mi si venga a dire che i morti palestinesi non sono morti ammazzati dal
terrorismo ebraico.
Non
mi si venga a dire che questa Europa occidentalizzata è rimasta ad osservare
guerriglie e bambini trucidati.
Non
si venga a dire che l’America, esempio di civiltà ?, stia adottando una politica
pacificante.
Non
mi si venga a dire che non bisogna riconsiderare tutta la storia del popolo
ebraico sia dai viaggi dell’esodo sino ai fatti di Gaza.
La
storia non può vivere di mitizzazioni.
C’è
un terrorismo ebraico che semina morte e non vanno assolutamente considerati
israeliti che sbagliano, perché la politica dei mercati e le finanze ebraiche
sono stati i veri vincitori di una guerra dell’oro che ha visto contrapposti un
Occidente confuso da manie ideologiche, che ha portato alla follia, e una
realtĂ in cui le finanze hanno dettato strategie di consolidamento di Stati, il
cui potere vero si esercitava attraverso i mercati della finanza internazionale.
L’Occidente
fermi il terrorismo sulla Striscia.
In
un tale contesto anche la Chiesa dovrebbe giocare una partita importante, ma è
molto debole e i buoni propositi del Pontefice Francesco restano non solo
parole inascoltate, ma semplicemente parole.
La Chiesa, oltre il
linguaggio teologico, che è un metodo del progressismo, è assente.
Completamente assente. Ma ci sono storie incrociate tra mondo ebraico e mondo
cattolico ed è naturale che, per il Vaticano, non si può andare oltre. Sbaglia.
E grandi sono le responsabilitĂ di questa Chiesa attuale.
Questa
Italia che è sul filo dei Mediterranei divisi, non è in grado di farsi
ascoltare. C’è, certamente, una questione etno – religiosa ma rientra in una
visione geo-politica dell’esercizio dei poteri sia economici che militari.
Questo
Paese non ha l’autorevolezza e la capacità politica. Ma si prenda almeno atto
che un terrorismo ebraico, dopo Gaza, sarĂ pericoloso per tutto il mondo arabo
e non è detto che non lo sia anche per quello cristiano.
Sulla
Striscia di Gaza, se non si interviene rigorosamente con una presa di posizione
contro la violenza ebraica, si offre spazio ad un terrorismo pericoloso per il
mondo Occidentale e Cristiano e per gli Orienti Arabi e Musulmani.
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