AGRICOLTURA: ALL’INUTILE SISTEMA DI TRACCIABILITÀ DEL LATTE
DI BUFALA DEL MINISTERO, IL M5S PROPONE LA CONCRETA ALTERNATIVA DEL SISTEMA
CAMPANO
Â
Presentata una risoluzione in Commissione Agricoltura alla
Camera che solleva le criticità dell’attuale inefficiente metodo attuato oggi
dal Ministero delle Politiche Agricole e propone l’adozione a livello nazionale
di quello dell’ORSA
Â
Da molti
anni la contraffazione della mozzarella di bufala sta mettendo in difficoltĂ
uno dei vanti della gastronomia italiana. Truffe e raggiri si sono susseguiti,
mentre le inchieste della magistratura raccontano di ingenti quantitĂ di
mozzarella di bufala DOP prodotte con latte di bufale non allevate nell’area
del marchio oppure, peggio ancora, con latte in polvere, congelato o di vacca, proveniente anche dall’estero o accompagnato da falsa
documentazione. La soluzione sarebbe da ricercare, secondo i 5 Stelle, in un
sistema efficiente di tracciabilitĂ nazionale del latte di bufala. Un sistema
presente sul sito del Ministero delle Politiche Agricole e che consente ad
allevatori e produttori la trasmissione di dati all’amministrazione.
Â
“Peccato che a conferire i dati siano solo alcune decine di allevatori –
dichiara il deputato pugliese
Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura alla Camera – Questo perché la violazione dell’obbligo di
trasmissione dei dati non prevede alcuna sanzione. Non si può certo dire,
quindi, che i dati conferiti al sistema siano rappresentativi. Ma, oltre alla
scarsa rappresentativitĂ dei dati, vi sono anche altre criticitĂ nel sistema
attuale. Alcune legate, per esempio, al sistema di registrazione della produzione, in quanto la cadenza
settimanale o mensile con la quale le quantitĂ sono riportate, rende difficile
la verifica della tracciabilità e l’impossibilità di rilevare eventuali
ingressi di latte da Paesi stranieri poiché il monitoraggio è limitato alla
quantitĂ e non riporta il dato preciso sulla provenienza e destinazione.
Insomma – continua L’Abbate (M5S)
– non si può certo dire che il nostro Paese si sia dotato di un valido ed
efficace sistema di tracciabilità ”.
Â
Si dĂ il
caso che la Regione
Campania abbia esteso a tutti gli operatori della filiera lattiero casearia
bufalina, operanti sul territorio amministrativo regionale, la richiesta di
aderire ad un sistema volontario di tracciabilitĂ di filiera. Un sistema che
pare funzionare. La piattaforma informatica, realizzata in collaborazione con
l’Assessorato alla Sanità e con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del
Mezzogiorno di Portici – ORSA, consente agli allevatori l’inserimento
dei dati relativi alle produzioni quantitative giornaliere di latte e alla sua
destinazione, ai trasportatori l’inserimento dei dati relativi al latte
movimentato e ai caseifici l’inserimento dei dati relativi al latte in
entrata e ai derivati prodotti.
Â
“Al
sistema campano aderiscono attualmente 834 allevatori – dichiara L’Abbate (M5S), cofirmatario
della risoluzione presentata dai 5 Stelle sulla questione – che conferiscono i dati relativi
alla quantitĂ giornaliera e alla destinazione del latte. Una bella differenza
rispetto alle poche decine di iscritti del sistema nazionale.. Con la nostra risoluzione – conclude il deputato pugliese – impegniamo il Governo ad estendere
all’intero territorio nazionale l’uso del sistema di registrazione informatica
già disponibile presso l’ORSA, avendo cura di garantirne la gestione
pubblica”.
Â
La gestione
della piattaforma informatica, infatti, è affidata all’Osservatorio Regionale
sulla Sicurezza Alimentare, costituito dagli Assessorati regionali
all’Agricoltura e Sanità e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il
Mezzogiorno, che opera anche con verifiche in campo finalizzate alla
validazione dei dati introdotti nel sistema dai vari soggetti. L’uso della
piattaforma consente di dimostrare inequivocabilmente la provenienza del latte
bufalino dall’area della DOP mentre con riferimento agli obblighi sulla
tracciabilità del latte bufalino la piattaforma permette l’elaborazione del
dato del latte prodotto settimanalmente. Il sistema prevede inoltre l’incrocio
dei dati dei capi in lattazione (anagrafe bufalina dell’istituto zoo
profilattico di Teramo) con il quantitativo giornaliero del latte di massa
nonché con i prodotti da esso derivati e consente di tracciare e monitorare
lungo tutta la filiera i flussi di materia prima e di prodotto realizzato, per
evitare che nel sistema entri latte non idoneo.
Â
Â