“Sono rimasto molto sorpreso dal comunicato di Roberto
Marti, dal momento che in Consiglio regionale in cui è stato per tre anni, non
l’ho mai visto prendere la parola in aula, né sentito pronunciarsi su
qualsivoglia atto del governo regionale o delle commissioni. Oggi, dopo aver
trascorso un anno e mezzo da parlamentare si è accorto che esiste una Regione
che si chiama Puglia e ha deciso di intervenire su quello che qui accade. Che
dire? Alla buon’ora, Marti.
Allora, giusto per tranquillizzare l’onorevole, gli dico che
quella approvata in Commissione è una legge il cui percorso è stato
condiviso innanzitutto con le associazioni delle persone che soffrono di gravi
malattie e che hanno bisogno di un accesso meno farraginoso e soprattutto meno
costoso, per loro e per il sistema sanitario, alle terapie a base di farmaci
cannabinoidi. Nel merito consiglio a Marti di leggere qualcosa della vasta
letteratura scientifica in materia.
Se questa legge sarĂ approvata in aula definitivamente, la
Puglia sarĂ la prima regione a poter sperimentare attraverso progetti pilota la
coltivazione di cannabis da destinare alla produzione in loco di questi
farmaci, che ad oggi sono giĂ prescrivibili dai medici pugliesi e acquistabili,
purtroppo a caro prezzo, dalle farmacie ospedaliere. Produrli in loco
consentirĂ al sistema sanitario di risparmiare. Se oggi un grammo di cannabis
ad uso farmaceutico importata dall’Olanda costa al sistema sanitario 20 euro, e
al paziente dai 48 ai 50 euro, con la produzione in loco costerĂ 1,55 euro.
Saremo la prima regione in Italia a sperimentare la produzione in loco: una
avanguardia. Oggi sono migliaia i pazienti italiani, tra i quali molti
pugliesi, che attendono di poter avere a prezzi accettabili i farmaci a base di
cannabis.
Inoltre informo l’onorevole Marti che la legge in
questione è passata all’unanimità in Commissione Sanità . Quindi anche i suoi
colleghi di partito, opportunamente, ne hanno riconosciuto la qualitĂ e la
pertinenza. Se con la sua uscita intende lanciare un segnale ai suoi
colleghi di partito perché in aula votino in modo diverso, sarebbe opportuno
che lo dicesse senza giri di parole. Perché ognuno, davanti alla gente, e in
particolare davanti alla gente che soffre, deve sapersi assumere le sue
responsabilità ”.