Parte da Taranto La rivoluzione industriale legata all'idrogeno
lunedì 7 luglio 2014 illustrata nel libretto del fisico Nicola Conenna
di Vito Piepoli
Nicola Conenna
Non si placa la discussione sui presunti tesseramenti gonfiati nella
campagna congressuale del partito democratico in Puglia, dove sono giĂ stati
eletti 4 segretari provinciali a Foggia, Taranto, Brindisi e nella …… quando
mancano ancora il comune e la p
Parte da Taranto la nuova
rivoluzione industriale, idrogeno, energie rinnovabili, stampanti in 3d, la
nuova economia è illustrata nel libretto di 41 pagine di facile lettura del
fisico Nicola Conenna, presidente della Fondazione H2U The Hydrogen University,
l’Università dell’Idrogeno di Monopoli (Ba), giunto a Taranto a bordo di un
auto Multipla ad idrogeno.
Perché si parte da Taranto? Perché
questa città è simbolo del vecchio modo di produrre. Ma Taranto è anche il
centro del Mediterraneo, dove le nuove energie di origine solare sono
particolarmente presenti.
Ci si propone di lanciare da
Taranto, finita al centro dell’attenzione nazionale e internazionale per via
della vicenda Ilva, una nuova rivoluzione industriale che possa decollare alla
grande, partendo dall’Italia per andare oltre, come lo fu quella del carbone e
dell’acciaio, che portò alla Comunità Europea CECA, per superarla.
La qualitĂ della vita diventa il
principale punto di riferimento, e se ne ritrovano le origini nella storia di
Taranto, giĂ importante cittĂ della Magna Grecia.
Bisogna costruire al piĂą presto una
società “post carbone” e “post acciaio”, con il ricorrere a nuovi materiali e
alle fibre vegetali.
Il volumetto  “αλλαγή Cambiamento”
di Nicola Conenna, è
stato presentato nel Museo Archeologico Nazionale Marta. La sua prefazione
autorevole è a firma di Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento
Europeo, a lungo il principale collaboratore a fianco di Altiero Spinelli in
alcune delle fasi cruciali nel processo di costruzione dell’Europa.Â
Ma non si è trattato della classica
presentazione di un libro, anzi, di questo si è appena accennato. La conferenza
è stata spunto di realismo innovativo, introducendo ricche novità concrete e
pratiche a testimonianza di un cambiamento giĂ in atto almeno per quanto
riguarda i soggetti attivi intervenuti e non solo riguardanti l’idrogeno.
Ma tornando a questo, si tratta di
nuove economie, nuove soluzioni, giĂ introdotte e da diffondere.
Per il superamento delle vecchie
logiche basate sulle inquinanti fonti fossili, le novitĂ tecniche che possono
garantire occupazione e benessere ambientale per i cittadini, sono illustrate
nel libretto del fisico con alcuni concetti cardine che sono stati utilizzati
per la stesura del recente protocollo d’intesa tra la Fondazione dell’UniversitĂ Â
dell’Idrogeno e il comune di Taranto nel quale è prevista la produzione
d’idrogeno utilizzando l’elettricità fotovoltaica ed un distributore di
idrogeno che sarĂ realizzato in area Mar Piccolo.
L’energia del futuro, solare ed
eolica è qui nel Sud Italia ha affermato Nicola Conenna. Ma è necessaria una
rivoluzione industriale un cambiamento che faccia leva su due punti cardine.
“La nostra rivoluzione industriale
significa uscire dai combustibili fossili, andare verso le energie rinnovabili
che essendo discontinue hanno bisogno di essere accumulate e noi le accumuliamo
con l’idrogeno.” L’utilizzo dell’idrogeno porta ad una architettura differente
che è una architettura decentrata, con una produzione distribuita, diffusa, ma
anche la generazione deve essere tale.
“La qualità  della vita è di
conseguenza migliorata, perché noi non andiamo più verso delle grandi centrali,
delle grandi concentrazioni, degli impatti ambientali considerevoli ma verso
una diffusione. La diffusione delle rinnovabili non deve essere sulle campagne
perché qui si deve coltivare e non ospitare i pannelli fotovoltaici. Questi
devono integrarsi con gli edifici. E vi assicuro che facendo due conti,
considerando tutti gli edifici, i capannoni industriali …e i fienili che
abbiamo, assolutamente ci sono i numeri per una generazione distribuita” ha
osservato Conenna.
L’idrogeno utilizza delle Fuel Cell
che sono delle celle a combustibile molto adatte per la generazione diffusa. Â Anche
la produzione oltre la generazione di energia deve essere diffusa e ripartita
sul territorio.
Conenna ha realizzato un primo
completo impianto dimostrativo ad idrogeno, come accumulatore e vettore
energetico, fra i primi al mondo, sotto il nome della “Cittadella
dell’Idrogeno”. Ora ne sta realizzando un secondo, questa volta mobile, l’H2M.
La Cittadella
dell’Idrogeno è un impianto dimostrativo realizzato dalla H2U presso la propria
sede di Cala Corvino a Monopoli, in Puglia, nel corso dei primi anni di
attivitĂ .
Rappresenta una
casa isolata alimentata da energie rinnovabili (sole, vento) che producono
localmente idrogeno in grado di accumulare l’energia disponibile. L’idrogeno
viene poi utilizzato per alimentare celle a combustibile che forniscono energia
elettrica per la casa stessa.
L’idrogeno
prodotto è anche utilizzato come combustibile per rifornire una
autovettura bi-power di serie, modificata per poter essere alimentata ad
idrogeno, in dotazione all’impianto unitamente ad un piccolo distributore.
L’impianto
potrebbe essere collegato ad una rete intelligente di tipo innovativo, sul
modello di Internet, bidirezionale, il che significa che ogni utente collegato
alla rete è sia consumatore che produttore di energia, in uno schema di
generazione distribuita.
Tutto quello che
si è trattato nel convegno è anche obiettivo dell’attuale Europa, che però non
somiglia al sogno dei padri fondatori, secondo Conenna, e vive una profonda
crisi.
Rilanciare dal
Mediterraneo l’Europa non solo tecnica, ma anche culturale e politica è uno
degli ambiziosi obiettivi di αλλαγή
(Cambiamento) , parola volutamente scritta in greco per solidarietĂ con la
Grecia, capro espiatorio dell’attuale Europa, dominata dalle banche e dai
burocrati.Â
Vito PiepoliÂ
Â
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