LETTERA APERTA AL PRESIDENTE VENDOLA SU
COSTA CONCORDIA SMALTITA A TARANTO
Egregio Presidente Vendola,
vorrei rispondere alla Sua lettera di invito a sostenere la
proposta di Confindustria Taranto del progetto dell’Ing. Severini1,
secondo il quale il relitto della Costa Concordia potrebbe essere smaltito
presso le strutture portuali di Taranto.
Le rispondo solo ora,
poiché a fronte della decisione che ha preso il Consiglio dei Ministri, è
evidente come tale proposta sia l’ennesima presa in giro a danno dei cittadini
di Taranto!
Innanzitutto, mi preme sottolineare come la Sua richiesta sia
tardiva; sono rimasto meravigliato che questa proposta fosse giunta solo
il 26 febbraio 2014, mentre come risulta dalle notizie di stampa e dall’attivitĂ
della Commissione IX “Trasporti, poste e telecomunicazioni” della Camera dei
Deputati di cui faccio parte, altri enti locali e diverse AutoritĂ Portuali
avessero cominciato a dibattere l’argomento anche un anno e mezzo prima della
sua missiva, anticipando di mesi una reale disponibilitĂ ad accogliere la nave
Concordia.
Nella suddetta lettera, Lei scrive che “la profondità dei
fondali (che registrano ad oggi un pescaggio di 25 metri), la
presenza dei bacini navali di cui è dotato l’arsenale militare del porto, la
disponibilità a ridosso dell’area di un cantiere a mare di 35.000 mq di aree
libere adeguate ad ospitare le esigenze logistiche del cantiere di
demolizione; la presenza giĂ in loco di apparecchiature di sollevamento e
trasporto da utilizzare per la movimentazione delle parti demolite,
costituiscono tutti elementi che rendono il porto di Taranto particolarmente
idoneo per le attività da svolgere, se non il più adeguato a livello nazionale”.
Approfondendo l’ipotetico progetto di portare la Costa
Concordia a Taranto sulla base di queste affermazioni è da rilevare che, in
merito ai bacini navali dell’Arsenale Militare che Lei cita, questi si trovano
all’interno del Mar Piccolo, mentre l’area che Lei ha specificato come idonea
per l’operazione di smaltimento della Costa Concordia, è la zona portuale del
terminal siderurgico in Mar Grande. Tali dichiarazioni, pertanto, sono prive di
fondamento poiché il pescaggio per raggiungere i cantieri nel Mar Piccolo
attraverso il canale navigabile2 è di 12m; quindi esso
risulta inferiore a quello necessario per il transito della nave che con i “cassoni
galleggianti” avrà lo scafo sommerso3 per 18m , rendendo
di fatto non praticabile questa soluzione4.
Inoltre, quando Lei include tra le caratteristiche che
renderebbero il porto di Taranto il più idoneo a livello nazionale, “il
pescaggio utile di 25 metri”, omette di affermare che attualmente tale
pescaggio è presente solo al 4° sporgente e solo in testata e nella parte a
levante e che tale molo è attualmente in concessione ad Ilva Spa che lo
utilizza per lo scarico di ferro e carbone e per l’imbarco del bitume5.
Sull’ipotesi di conciliare tali attività forse sarebbe stato il caso di avere
un parere scritto dall’Ilva e dal neo commissario Gnudi o, in alternativa,
comprenderà l’amara ironia sapendo che Lei è in confidenza con la proprietà ,
anche una telefonata sarebbe bastata.
Se anche per assurdo ammettessimo realizzabile tale proposta,
vi è poi un altro elemento tutt’altro che secondario che Lei, Presidente,
avrebbe dovuto tenere seriamente in considerazione, legato ai rischi ambientali
dovuti al trasporto dall’isola del Giglio a Taranto: tali rischi, dovuti alla
possibilitĂ che si verifichino incidenti lungo il tragitto, sono direttamente
proporzionali alla distanza da percorrere. Questa è stata anche la riflessione
oggetto di dibattito tra la Regione Toscana e la Regione Liguria, che non ha
permesso di arrivare ad una scelta condivisa. Da questa banale considerazione
discende il “principio di prossimità ” volto appunto a ridurre incidenti
e che la sua ipotesi ovviamente non soddisfa poiché contempla un percorso, non
certo semplice per un “relitto”, attraverso il mar Tirreno e il mar
Jonio di oltre 1200 km, fino a Taranto, che risulta obiettivamente molto piĂą
distante rispetto ad altri porti.
Al di là della proposta di smaltire il “Rifiuto” della Costa
Concordia a Taranto, con tutte le implicazioni di carattere ambientale che esso
comporta, ritengo che per troppo tempo, Taranto e la sua provincia siano state
(e lo sono ancora purtroppo) le sedi dello smaltimento dei rifiuti speciali
d’Italia e meriterebbero ben altre prospettive rispetto a quelle di continuare
ad accogliere rifiuti; Le ricordo che giĂ attualmente la Regione Puglia,
come anche illustrato dalla relazione conclusiva della Commissione Parlamentare
sul ciclo dei rifiuti della XVI legislatura6, è sede di
smaltimento dei rifiuti trans-regionali e trampolino di lancio di quelli
trans-nazionali, trovando proprio in Taranto un nodo ideale per svolgere tali
attivitĂ , con la presenza di enormi discariche di rifiuti speciali anche
pericolosi e di inceneritori, per cui, invece di invertire una preoccupante
tendenza che sta concorrendo a distruggere un territorio, Lei Presidente vuole
incrementare le attivitĂ inquinanti.
Vi sono poi altri fattori che sarebbero dovuti essere presi
in esame. In primis, la miopia temporale di tale proposta. Il porto di Taranto,
pur vantando una tradizione nella cantieristica navale militare, non era
neanche ricompresa nello studio commissionato dal Ministero a Fincantieri.
L’allestimento delle infrastrutture necessarie, ammettendo sia realizzabile,
non sarebbe economicamente vantaggioso, in quanto, anche se le opere fossero
cofinanziate, le risorse economiche sarebbero sempre pagate dalla collettivitĂ .
Questo progetto non appare neppure la premessa per una prospettiva di lungo
periodo per il territorio. Anche per questa ragione, la proposta assomiglia piĂą
ad una promessa di lavoro per l’immediato senza una visione strategica per il
futuro. In secondo luogo, la mancanza di trasparenza relativa al progetto
dell’ing. Severini, sostenuto da Confindustria Taranto: esso non è
rintracciabile da alcuna parte e, ammettendo la sua esistenza, resta confinato
in qualche cassetto, mentre avrebbe dovuto essere portato trasparentemente
all’attenzione pubblica della cittadinanza e degli altri soggetti
istituzionali, se fosse stata una reale ipotesi. La Sua richiesta non è stata
pertanto oggetto di alcun dibattito mediatico, tecnico e tantomeno, purtroppo,
popolare, assumendo per questo i connotati di uno slogan senza sostanza.
Crediamo che ormai sia finita la politica fatta di decisioni calate dall’alto e
che la cittadinanza tutta debba essere preventivamente informata adeguatamente
sulle proposte e le ipotesi di sviluppo che riguardano il proprio territorio, a
maggior ragione quando esse attengono allo sviluppo di un’area già tristemente
nota per i problemi ambientali, sanitari ed economici dovuti ad un modello di
sviluppo fallimentare imposto da una politica sorda.
Per ultimo, non certo per importanza, bisogna ricordare che
sarĂ la societĂ privata a proporre un progetto per trasportare il relitto fino
al porto di destinazione, su cui si sono svolte le conferenze dei servizi di
cui sentiamo i risultati in questi giorni.
In conclusione, per i motivi sopra elencati, frutto di
approfondimenti di merito, e per una serie di logiche deduzioni e riflessioni
su questa discutibile proposta, mi sento costretto ad avanzarLe la richiesta di
non continuare a illudere cittadini inermi che giĂ pagano pesantemente le
scelte di politica industriale, anche da Lei sostenute.
Diego De Lorenzis
Deputato M5S Commissione IX “Trasporti, poste e
telecomunicazioni” della Camera
1 autore anche della progettazione e studio di impatto
ambientale del parco eolico offshore nella rada esterna del porto di
Taranto e dello studio di impatto ambientale, Rapporto di sicurezza
decreteo legislativo 334/99, studio meteomarino, studio sui rischi della
navigazione, studio urbanistico, studio dell'indotto criogenico, progetto del
canale di accesso mediante dragaggio dei fondali dell’impianto di rigassificazione
del Gas Naturale Liquefatto per conto della Gas Natural – Medea nel porto di
Taranto
http://www.studioseverini.eu/Galleriadiprogettirecenti.htm
2 http://www.tarantocitta.it/La%20citt%C3%A0.htm
3 http://www.theparbucklingproject.com/page.php?page=progetto#underwater
4
https://www.google.it/maps/place/Taranto+TA/@40.4391506,17.2503822,12z/data=!3m1!4b1!4m2!3m1!1s0x134
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5 http://www.port.taranto.it/it/ilporto/banchine.html
6 http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/010/INTERO.pdf