TARANTO: IL PROGETTO ‘TEMPA
ROSSA’ ALL’ATTENZIONE DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE GALLETTI
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Dopo la petizione al Parlamento
europeo del comitato cittadino “Legamjoniciâ€, è la volta dei parlamentari 5
Stelle che presentano al Governi Renzi una interrogazione sul progetto che
coinvolge Puglia e Basilicata
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Un progetto che prevede l’estrazione di greggio dalla località “Tempa
Rossa†in Basilicata che verrà trasportato tramite l’oleodotto a
Taranto, in aggiunta a quello proveniente dalla Val d’Agri ma che, a
differenza di quest’ultimo, non si conosce dove sarà raffinato. Sono, inoltre, previsti
nuovi lavori nella raffineria del capoluogo tarantino dove si
costruiranno due serbatoi da 180.000 metri cubi, verrà ampliato il
pontile esistente per l’aumento del traffico di petroliere nel Mar
Grande nonché costruite nuove linee e sistemi di pompaggio. Il “Tempa
Rossaâ€, però, vede l’opposizione dei deputati 5 Stelle lucani e pugliesi,
uniti per fermare quella che loro stessi definiscono “l’ennesima
colonizzazione del territorio, con ricadute negative per i cittadiniâ€. Con
una interrogazione parlamentare, a prima firma del deputato salentino Diego
De Lorenzis, il M5S chiede al Ministro dell’Ambiente Galletti di
sospendere il progetto “Tempa Rossaâ€.
“Le due splendide regioni, Basilicata e Puglia, non possono continuare a
pagare in termini ambientali e di salute, l’alto prezzo dovuto ad un modello di
sviluppo ormai inconciliabile con i territori interessati – dichiarano
deputati e senatori di Puglia e Basilicata del MoVimento 5 Stelle – Il
Governo Renzi, al di quello Berlusconi che ha rilasciato il parere di
compatibilità ambientale, continua a basare sulle fonti fossili le scelte in
campo energetico. Un modello che ha risvolti terrificanti. Le criticità ambientali
già presenti su questi territori – continuano i 5 Stelle – sono
troppo preoccupanti per permettere di avallare l’espansione delle attivitÃ
inquinanti della raffineria di Taranto, città simbolo del sacrificio
insostenibile e disumano, per un presunto e mai verificato interesse nazionale.
Non dobbiamo dimenticare gli altissimi rischi di incidente e l’effetto domino
che potrebbe scaturire, per nulla considerati sia dall’ENI sia dall’allora
Ministro Prestigiacomoâ€.
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Criticità già evidenziate dal comitato cittadino “Legamjoniciâ€
che, in assenza di amministrazioni attente a questi eventi, ha presentato da
tempo una petizione al Parlamento Europeo per una probabile violazione della
direttiva “Sevesoâ€. “Dobbiamo attendere che l’Ue apra una nuova
procedura d’infrazione? – commentano i 5 Stelle – Oppure
l’ennesimo incidente nella raffineria? Occorre ricordare che, nonostante le
royalties dovute alle estrazioni petrolifere in Basilicata, queste non solo non
hanno portato ricchezza e benessere sul territorio lucano, che rimane una delle
regioni più povere d’Italia, ma ne stanno mettendo a repentaglio il delicato
equilibrio ecologico. E rappresentano anche un grande rischio per la salubritÃ
dell’acqua delle sorgenti, delle falde e degli invasi: la stessa acqua che
serve a garantire l’approvvigionamento idrico potabile per le due regioni. Come
per il gasdotto TAP e per le trivellazioni nello Jonio e nell’Adriatico – concludono
i pentastellati - ci opponiamo fortemente al progetto ‘Tempa Rossa’, il
cui greggio verrà stoccato franco frontiera, si sospetta per non pagare tasse.
Chiediamo di cambiare radicalmente il modello di sviluppo per i territori
interessati e di puntare immediatamente su una politica energetica basata su
produzione diffusa dell’energia da fonti rinnovabiliâ€.
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Nell’interrogazione
parlamentare, il deputato Diego De Lorenzis (M5S) chiede al Ministro
dell’Ambiente Galletti in quali località verranno raffinati gli
idrocarburi provenienti da “Tempa Rossa†e dove, invece,
verrebbero smaltiti i rifiuti prodotti, i terreni ed i sedimenti
contaminati movimentati dello stesso progetto. Oltre a rispondere su quali
provvedimenti intende prendere il Ministero dinanzi all’inottemperante ENI sulle
prescrizioni AIA impartite per la raffineria di Taranto, Galletti dovrÃ
chiarire se la direttiva “Sevesoâ€, sulla “valutazione di
rischio di incidente rilevanteâ€, sia stata violata o meno nonché l’assenza
di uno studio sull’effetto domino dei due nuovi serbatoi. Infine, il Ministero
dell’Ambiente dovrà esprimersi sull’opportunità di sospendere il progetto stesso.
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