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Gli immigrati e la nostra debolezza. Il sud è stanco.
giovedì 19 giugno 2014
Non siamo una Casbah
di Pierfranco Bruni
Il Sud non è una geografia che muore. Il Sud è sempre un Mediterraneo che sa ascoltare, sa osservare sa vivere la distinzione. È un popolo di migranti e di immigrati. È una civiltà che ha radici tra i mari e i viaggi dei briganti e dei pirati. Un popolo barbaro e terribile come può essere la bellezza e la passione. Un popolo che ha dato il destino alla identità dell'Italia. Incrocio tra Adriatici e Tirreni nel cuore e nell'anima mediterranea. Pitagora ha segnato i viaggi decifrando i numeri di una metafisica del tempo della storia dell'anima. Un popolo che ha saputo accettare e subire gli Stati invasori e invasivi. E ha saputo raccogliere le memorie dei greci e dei romani dopo essersi impadronito del mondo arabo bizantino e colombiano. Il Sud è un popolo che va oltre il silenzio perché ha una profonda devozione e religiosità. Se Pitagora ha raccontato i numeri, San Paolo ha attraversato le genti di Calabria prima di toccate le vie di Roma. Ma questo Sud ora è stanco. Non crede alle rivoluzioni. Vive nella malinconia. Vede passare altri popoli tra i porti le città e i paesi. Ha sempre avuto il dono della accoglienza perché è rimasto fedele ad una civiltà dell'amore. Ma se è stato un popolo di nobiltà nascoste non può continuare a raccogliere la negligenza di uno Stato inefficiente. Il Mediterraneo non si salva accogliendo profughi fuggiaschi, immigranti esiliati. No, non è così che si creano le ragioni storiche tra l'Europa, l'Italia e il Mediterraneo nel bacino di ciò che è stato il Regno delle Due Sicilie. Attenzione. Se dobbiamo accogliere il Mediterraneo nella civiltà della tolleranza e della condivisione dobbiamo essere profondamente una Nazione mediterranea con una forte influenza politica in Europa. Non facciamo la rivoluzione ma siamo stanchi. La Francia non può, insieme ai Tedeschi, Inglesi, e Statunitensi, invadere Libia e aiutare colpi di Stato nelle brutte Primavere Arabe e poi isolare l'Italia a custode e cuscinetto delle macerie del Mediterraneo. Senza un Progetto Mediterraneo che ponga al centro l'Italia e il Sud non sarà possibile una politica sulla immigrazione. Dobbiamo pur trovare una Ragione politica. L'Italia è Mediterraneo. Nel Mediterraneo va costruita una Ragione della reciprocità. I continui sbarchi di immigrati sulle coste del Sud ci rendono fragili. Ma non è questione di essere umanitari o meno. Si deve essere umanitari e accoglienti se c'è un progetto politico e il progetto politico non c'è. Siamo una Nazione non una Casbah.
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