HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO

•   STELLATO-LUPO: coesione e rilancio,
i nostri impegni per Taranto

•   COMUNICATI STAMPA DEL M5S


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•  Centro di Documentazione


•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
Gli immigrati e la nostra debolezza.
Il sud è stanco.

giovedì 19 giugno 2014

Non siamo una Casbah

di Pierfranco Bruni



Il Sud non è una geografia che muore. Il Sud è sempre un Mediterraneo che sa ascoltare, sa osservare sa vivere la distinzione. È un popolo di migranti e di immigrati. È una civiltà che ha radici tra i mari e i viaggi dei briganti e dei pirati. Un popolo barbaro e terribile come può essere la bellezza e la passione. Un popolo che ha dato il destino alla identità dell'Italia. Incrocio tra Adriatici e Tirreni nel cuore e nell'anima mediterranea. Pitagora ha segnato i viaggi decifrando i numeri di una metafisica del tempo della storia dell'anima.
Un popolo che ha saputo accettare e subire gli Stati invasori e invasivi. E ha saputo raccogliere le memorie dei greci e dei romani dopo essersi impadronito del mondo arabo bizantino e colombiano.
Il Sud è un popolo che va oltre il silenzio perché ha una profonda devozione e religiosità.
Se Pitagora ha raccontato i numeri, San Paolo ha attraversato le genti di Calabria prima di toccate le vie di Roma. Ma questo Sud ora è stanco. Non crede alle rivoluzioni. Vive nella malinconia. Vede passare altri popoli tra i porti le città e i paesi. Ha sempre avuto il dono della accoglienza perché è rimasto fedele ad una civiltà dell'amore.
Ma se è stato un popolo di nobiltà nascoste non può continuare a raccogliere la negligenza di uno Stato inefficiente.
Il Mediterraneo non si salva accogliendo profughi fuggiaschi, immigranti esiliati. No, non è così che si creano le ragioni storiche tra l'Europa, l'Italia e il Mediterraneo nel bacino di ciò che è stato il Regno delle Due Sicilie. Attenzione. Se dobbiamo accogliere il Mediterraneo nella civiltà della tolleranza e della condivisione dobbiamo essere profondamente una Nazione mediterranea con una forte influenza politica in Europa.
Non facciamo la rivoluzione ma siamo stanchi. La Francia non può, insieme ai Tedeschi, Inglesi, e Statunitensi, invadere Libia e aiutare colpi di Stato nelle brutte Primavere Arabe e poi isolare l'Italia a custode e cuscinetto delle macerie del Mediterraneo.
Senza un Progetto Mediterraneo che ponga al centro l'Italia e il Sud non sarà possibile una politica sulla immigrazione. Dobbiamo pur trovare una Ragione politica. L'Italia è Mediterraneo. Nel Mediterraneo va costruita una Ragione della reciprocità. I continui sbarchi di immigrati sulle coste del Sud ci rendono fragili. Ma non è questione di essere umanitari o meno.
Si deve essere umanitari e accoglienti se c'è un progetto politico e il progetto politico non c'è. Siamo una Nazione non una Casbah.



Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   società   ambiente   delfinario   blunote