Nel silenzio assordante dell’intera Città ,
maggiormente degli Ordini professionali e delle Associazioni di Categoria,
senza soluzione di continuità , per la ns. comunità distratta perché stordita,
si sono emessi “atti lesivi” in quanto non rispondenti ai dettami di Legge.
Si fa di tutto per aggirare gli ostacoli,
invece di rispedire al mittente le "Indecenti Proposte" che copiose
arroganti e minacciose inondano le scrivanie del Governo del Territorio.
A solo titolo d’esempio, oggi, per il giĂ
tanto bistrattato quartiere SALINELLA, la parola d’ordine è “far passare” assieme
all’auspicabile Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente, che nulla ha a che
spartire con la speculazione, soprattutto tanti nuovi Palazzi assolutamente non
previsti dal P.R.G.
L’occasione è buona per tentare dunque
nuovamente il “colpo mancino” mancato alla fine degli anni ’90 con l'insana
quanto indecente proposta della "Decadenza dei Vincoli".
Ed ecco che, ricorrendo ad una legge
regionale anch’essa mal interpretata, si ritiene poter stravolgere il concetto
di "PEREQUAZIONE” richiamato dalla L.R. n. 20/01.
PEREQUAZIONE, inquietante termine che, così come
lo si vuole interpretare non lascia intravedere nulla di diverso da quanto fino
ad oggi tentato a più riprese, conniventi – ovvio - gli uffici comunali !
PEREQUAZIONE, per com’è interpretata, che
differenza c’è tra “Perequazione e Speculazione”?
Cos’altro se non un “guazzabuglio
urbanistico” quello ingannevolmente proposto e tradotto nella delibera di
Consiglio Comunale n. 7 del 24.01.05 ... avente ad oggetto :
Â
Adozione Variante al P.R.G. relativa alle
aree contermini al CEP - Salinella.
Soltanto a volere dare un veloce sguardo alla
Variante proposta, "le lacrime"... scendono copiose… eppure ci sarĂ
chi l’ha pensata, approvata, chi ha sprecato tempo a rigirare ed imbrattare
planimetrie che non potranno che finire al macero comportando spreco di denaro
pubblico.
GiĂ le premesse hanno dello sconvolgente.
Commoventi le motivazioni “dall’alto
contenuto sociale”, grande l’intento che si vorrebbe raggiungere per il
“Quartiere Salinella” per anni dimenticato, ma che oggi fa gola a tanti anzi,
purtroppo, a troppi!
In pratica si disquisisce del "sesso
degli angeli", solo insani sproloqui inerenti “l’idea bislacca” fatta
passare come “geniale” e che vede gli uffici impegnati su problematiche
inerenti la nobile “necessità ” di Recuperare la dignità che tarda, che mai si
affermerĂ in quartieri nati male, da sempre abbandonati, dei quali ci si
ricorda solo per cruente speculazioni che nulla hanno da apportare agli stessi.
E’ proprio il caso della Salinella, quella
che ha tutta la parvenza della tentata truffa che si cerca di portare a termine
in quei luoghi, ma che già nei presupposti si può agevolmente considerare
INSANA.
Partendo infatti dalla banalissima
proposizione di procedere alla redazione di un “Piano di Recupero” del “SOLO” e
dunque unicamente del Patrimonio Edilizio Esistente al Quartiere Salinella, a
mezzo l’omonimo “Contratto di Quartiere”, non appena perimetrata l’area
d’intervento, la stessa è stata riveduta, ovviamente allargandone i confini –
per annettere terreni limitrofi – nel frattempo oggetto di grande attenzione da
parte di chi non perde occasione per trarne profitto.
Il tutto ovviamente garantendone o meglio
cercando di garantire una veste di liceità a quella che si può agevolmente
leggere come una “megatruffa”, a mezzo opportune Delibere di Consiglio Comunale
da concludere – dulcis in fundo – addirittura con un’anomala Variante al P.R.G.
Â
i
passaggi :
- si porta ad approvazione una prima delibera
(lecita) inerente il contratto
di quartiere
con la scusa di recuperare il patrimonio edilizio esistente,   Â
- si avverte la necessitĂ di allargare la
perimetrazione per tentare l’aggregazione sociale nelle aree della 167
risanando i vasti spazi della salina piccola migliorando i collegamenti viari
tra i quartieri periferici - salinella - ed il resto della cittĂ ;
- si ricorre e si introduce il concetto della
perequazione dovendo e non potendo procedere agli espropri per acclarata
mancanza di fondi necessari.
per far ciò, in pratica vengono addirittura
annullati i confini della perimetrazione e quella che per regola e per legge
dovrebbe rappresentare il giusto ristoro per chi è chiamato a cedere le aree
necessarie ed indispensabili alla realizzazione delle infrastrutture (strade e
servizi pubblici), ecco che diviene un ristorante, una mensa all’aperto, in
pratica una fiera di stagione in piena regola, classico mercato delle vacche che da tempo – senza vergogna alcuna -
caratterizza la conduzione e dunque la gestione del territorio Tarantino.
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In pratica si perde totalmente di vista il
Piano di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente del CEP-Salinella ed
anzicchè perseguire il sano principio dell’aggregazione e del riscatto sociale,
ristrutturando gli alloggi esistenti ed infrastrutturando con opere di
interesse pubblico collettivo per la riqualificazione degli spazi sociali e di
aggregazione appunto, invece di portare servizi – uffici e piccole attivitĂ
commerciali ed artigiane, sull’onda dell’assoluto menefreghismo che oltre un decennio
fa portò via da quei luoghi che oggi si vorrebbero recuperare addirittura
l’Ufficio Postale – all’epoca ospitato al piano terra porticato delle case
I.A.C.P. allontanando (ricorderete) il capolinea dei Bus urbani e ralativi
uffici ospitati poi in squallidi “container” posizionati nel bel mezzo della
carreggiata stradale a qualche centinaio di metri di fronte al campo scuola,
facendo sprofondare nel degrado e nell’abbandono totale il quartiere che
carente di servizi primari non può che deperire sempre più a livello sociale.
Si perde di vista l’essenziale, l’obiettivo
principe e principale che non è certo quello di approfittare delle disgrazie
altrui per perseguire i soliti profitti personali.
Si pensi che si passa dal mirabile “Contratto
di Quartiere” che ha esclusivamente ribadiamo – nobili propositi – per giungere
a mezzo l’allargamento della perimetrazione ad una disgustosa, quanto
INSALATONA indigesta perché condita col peggiore degli ingredienti : la
Speculazione Edilizia.
Si passa in pratica da poche decine di Ettari
di terreno necessario anzi indispensabile alla realizzazione della viabilitĂ e
di altre attrezzature minime indispensabili, al coinvolgimento di ben oltre 350
Ettari di terreno, il tutto, per non scontentare amici ed amici degli amici, in
pratica coinvolgendo tutto e tutti, politici innanzitutto e prima di tutto.
E dunque, anche se la Regione avrebbe
approvato detta SCELLERATA VARIANTE Urbanistica Vergognosa per come proposta e
ad oggi gestita e condotta dagli Uffici preposti, rei di non aver saputo
opporre la minima, elementare Resistenza a chi – non escluso i politici – ha
pressato oltremodo per la rivisitazione in ben due occasioni dei Confini
dell’originaria Perimetrazione, che ben sappiamo era circoscritta al Quartiere
CEP e relativa Edilizia Esistente.
Deplorevole operazione cartacea, dagli uffici
Comunali ad oggi condotta ed operata più che altro “a colpi d’accetta”
atteso che non si può tollerare che si possa imperversare sul territorio a
piacimento, a nulla valendo aver detto < NO’ >al progetto Sircom, a nulla
valendo l’aver posto i famosi “paletti” quale limite invalicabile
all’edificazione futura, perimetrazione dettata dalla recentissima Delibera di
C.C. che ha chiaramente detto < NO’ > alla bruta speculazione.
Non potendo dunque accettare che il PRG
diventi un’enorme Porcilaia, occorre intervenire presso i componenti che
siedono nella commissione Assetto del Territorio per fermare questo
inverecondo “convoglio di meraviglie”, fermi nella convinzione che in ogni
caso sarĂ e dovrĂ intervenire la Magistratura a far chiarezza e soprattutto
Giustizia; e, l’Esposto è bello ch’è pronto.
Â
Â
Premesso che :
- con delibera di C.C. n. 62 del 25.06.98,
veniva approvato il provvedimento avente per oggetto: “Individuazione delle
Zone di Recupero
del Patrimonio Edilizio Esistente art. 27 L. 5.08.78 n. 457;
- che a tanto si è provveduto per poter
procedere all’adozione del Piano di Recupero del Quartiere CEP – Salinella ai
fini dell’eventuale presentazione di una proposta di “Contratto di Quartiere”
per l’ottenimento dei finanziamenti previsti dal Bando di Gara pubblicato sulla
G.U. del 30.01.98 n. 24;
- che i “Contratti di Quartiere” possono
rappresentare un’occasione per promuovere utili esperienze in quelle aree in
cui i processi di crescita urbana hanno prodotto insediamenti residenziali
carenti per qualitĂ ambientale e per dotazione di servizi e tali da
caratterizzarli negativamente rispetto alle altre zone piĂą consolidate e
munite di servizi primari e di aggregazione sociale;
- che la proposta di “Contratto di Quartiere”
rappresenta utile occasione, attraverso il “Piano di recupero” di prefigurare
un disegno di riorganizzazione funzionale di ambiti periferici per il
raggiungimento della necessaria qualitĂ edilizia urbana per una
riqualificazione a livello edilizio ed urbanistico;
- che dunque i programmi di recupero urbano
“Contratti di Quartiere” sono da individuare nei quartieri segnati da diffuso
degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano oltre che da carenze di
servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio
abitativo, i contratti di quartiere devono essere compresi nei piani per
l’edilizia economica e popolare di cui alla legge 18 aprile 1962, n. 167 aventi
o meno valore di piani di recupero ai sensi dell’art. 34 L. 392 del 27.07.78,
nelle aree assoggettate a recupero urbanistico di cui all’art. 29 L. 47 del
28.02.85.
Â
Con Delibera di C.C. n. 63 del 25 giugno
1998, con l’Adozione del Piano di Recupero del Quartiere CEP – Salinella (ai
sensi degli artt. 22-23-24 della L.R. n. 56/80,
si vorrebbe in pratica dunque “TENTARE” di :
Â
- recuperare il patrimonio edilizio
esistente, per superare l’isolamento del quartiere…
- ricercare integrazioni per un qualificato
sviluppo urbano; riqualificazione urbanistica della "167"
- risanare i vasti spazi della Salina Piccola
che si sono salvati dall’azione edilizia,
- migliorare i collegamenti viari tra i
quartieri periferici ed il resto della cittĂ ;
Â
DELIBERA
C.C. n. 23 del 28.02.02
Risulta oltremodo sconcertante apprendere
poi... che :
- con Delibera C.C. n. 23 del 28.02.02 :
Individuazione delle zone di Recupero del
patrimonio edilizio esistente art. 27 L. 457/78 comprendenti il CEP/SALINELLA e
aree contermini.
in pratica il C.C. di Taranto, in
considerazione del programma di recupero urbano denominato “CONTRATTO DI
QUARTIERE: CEP-SALINELLA finanziato per ÂŁ. 17.433.130.000,
adotta apposito atto deliberativo n. 63 del
25 giugno 98 per l’individuazione delle zone di Recupero del Patrimonio
edilizio esistente tra le quali è stato inserito il “Quartiere CEP-Salinella”,
Â
- con delibera C.C. n. 63 del 25.06.98 ha
adottato il “Piano di Recupero del Quartiere CEP-Salinella“        ai sensi
della L.R. n. 56/80, inserendo nello stesso contratto le seguenti opere:
- ristrutturazione mercato coperto;
- sistemazione della piazza (mercato
all’aperto) e via Lago di Garda;
- miglioramento del centro Socio Sportivo
Parrocchiale;
- Sistemazione dei vuoti urbani da realizzare
a cura del Comune di Taranto;
- costruzione di n. 12 alloggi, con sede AUSL
e ristrutturazione dei piani terra degli edifici esistenti all’interno
dell’unità minima di intervento 1;
- costruzione di n. 34 alloggi a rotazione da
realizzare a cura dello I.A.C.P. di Taranto…
…
da
notare che già in detto Atto Deliberativo veniva preannunciata l’emersa
NECESSITA’ di apportare Modifiche all’originaria Perimetrazione dell’area
relativa al “Piano di Recupero”.
Â
Si predispone dunque una NUOVA PERIMETRAZIONE
della zona di Recupero...in Area SALINELLA.
E da questo momento in poi… la maglia
comincia ad allargarsi all’infinito immotivatamente, se non per favorire
interessi privati per far accedere “amici” ovvero ed in pratica, i soliti noti
che nel frattempo, complici politici e dirigenti, hanno sottoscritto
compromessi o addirittura giĂ acquistato terreni in quelle zone, certi che la
“maglia” ovvero il Perimetro del Contratto e dunque della Zona di Recupero… si
sarebbe ALLARGATA a dismisura.
Purtroppo NESSUNO ad oggi si è posto il
minimo dubbio di liceitĂ di quanto accaduto, di come e per quale motivo si sia
ampliata la Maglia da Recuperare, soprattutto in relazione al fatto che si era
partiti dalla “mirabile” operazione di RECUPERO del Patrimonio Edilizio
esistente in zona Salinella oltre alla possibile realizzazione di
infrastrutture di interesse pubblico-sociale e, … non già rivolta alla truce
operazione di pensare a far incetta di aree per realizzare NUOVE ABITAZIONI
assolutamente non previste atteso l’intento di RECUPERARE l’edilizia Esistente
nel quartiere CEP-Salinella.
Per supportare detta assurda quanto
assolutamente non condivisibile procedura si è fatto ricorso alla L.R. 56/80
oltre che l’art. 27 della L. 457/78;
- DA SOTTOLINEARE – però che detto articolo
precisa che “presupposto essenziale ed indispensabile per l’approvazione di un
Piano di Recupero, è la individuazione di “Zone ove per le condizioni di
Degrado si rende opportuno il recupero del PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE”
mediante interventi rivolti alla CONSERVAZIONE, al RISANAMENTO, alla
RICOSTRUZIONE ed alla migliore utilizzazione del PATRIMONIO stesso.
Dette zone possono prevedere singoli
immobili, complessi edilizi isolati ed aree, nonché edifici da destinare ad
ATTREZZATURE…
Ed invece quello che maggiormente si pensa di
realizzare sono SOLO ed Esclusivamente ABITAZIONI assolutamente non ammissibili
per un normalissimo “Piano di RECUPERO”.Â
Â
DELIBERA
C.C. n. 23 del 24.01.05
Â
ESILARANTE poi sempre per il FANTOMATICO
“Piano di RECUPERO” del CEP-Salinella,
quanto inopinatamente sancito con Delibera
C.C. n. 23 del 24.01.05 che, sempre nell’assoluto SILENZIO di chi avrebbe
DOVUTO URLARE ALLA SCANDALO… sancisce:
- che con deliberazione di Consiglio Comunale
n. 23/02 è stata approvata l’individuazione delle Zone di Recupero del
Patrimonio Edilizio Esistente comprendenti
Â
                       Â
(… E QUI,
ad avviso dello scrivente potrebbe SCATTARE IL REATO DI TENTATA TRUFFA)
Â
OLTRE
il CEP-Salinella anche le AREE CONTERMINI ……
( in pratica proprio e guarda caso quelle
aree che nel frattempo sono state fatte oggetto di compromessi e addirittura
compravendite) …….
Aree contermini dicevamo, tutto ciò al fine
…pensate… di superare l’ISOLAMENTO dell’intero Quartiere ad oggi bistrattato e
da tutti dimenticato, oltre che di ricercare possibilitĂ , modalitĂ ed occasioni
di integrazioni dello stesso quartiere CEP con gli abitanti delle aree
contermini al fine di sviluppare la possibilitĂ di un qualificato sviluppo
urbano (…quale !?);
ED ANCORA:
- che detta individuazione è scaturita dalla
necessitĂ di armonizzare con il territorio circostante gli interventi previsti
dal “Contratto di Quartiere”, di riqualificare sotto il profilo urbanistico
l’intera area perimetrata tenuto anche conto che si tratta di una zona di
collegamento tra gli edifici della zona 167, posti a Nord dell’area oggetto del
Piano di Recupero succitato, di definire la maglia urbana sita ad Est dello
stesso quartiere Salinella, risanare i vasti spazi della Salina Piccola che si
sono salvati dall’azione edilizia, nonché migliorare e razionalizzare i
collegamenti viari tra i quartieri periferici e la CittĂ .
Â
- che con delibera C.C. n. 83 del 25 giugno
2002 è stato approvato il Piano di Recupero della sottozona denominata
CEP-Salinella anche al fine di procedere all’avvio delle opere previste e
finanziate nell’ambito del Contratto di Quartiere CEP-Salinella, i cui lavori
sono in avanzato stato di esecuzione.
Â
- che gli obiettivi previsti nel Piano
possono così essere riassunti:
1 - Recupero ambientale di Vaste “aree
marginali” poste intorno al quartiere CEP-Salinella con salvaguardia dei valori
naturalistici costituiti dalle parti superstiti della “Salina Piccola”;
2 – miglioramento delle connessioni tra i
vari interventi in corso o programmati, secondo le problematiche individuate
nella relazione;
3 – realizzazione di infrastrutture stradali
e di servizi a scala urbana.
Â
-
che … nella Variante al P.R.G. elaborata al fine di
evitare il ricorso agli espropri per realizzare le infrastrutture e tenuto
conto dell’impossibilità di utilizzare risorse pubbliche per gli espropri, si è
ritenuto possibile applicare quanto sancito dagli articoli 2 e 14 della L.R. n.
20/01 che introducono il principio della PEREQUAZIONE;
(assolutamente non condivisibile che ai sensi
della L.R. n.20/01, il termine “PEREQUAZIONE” equivalga a “REGALARE” a piene
mani “Volumi Residenziali” per effettuare, come nel caso di specie una assurda
- smoderata SPECULAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA)…!!!
Â
Paradossale poi che… detta "scellerata
Delibera" continua affermando quanto segue:
…che
per procedere alla PEREQUAZIONE sopra citata (?) per la “Variante” in argomento
è stato attribuito, un unico indice di fabbricabilità territoriale (non superiore a quello previsto per parchi giochi e
sport A10 (F1) preponderante "originaria" destinazione dell’area nel
PRG) per la realizzazione dell’edilizia residenziale i cui concetti sono sinteticamente
di seguito descritti:Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
1. individuazione delle aree
destinate alla edificazione per soddisfare la condizione della perequazione
urbanistica;Â Â Â Â
2. individuazione delle aree
che i proprietari dovranno cedere gratuitamente al Comune per la realizzazione
dei servizi;Â Â Â Â Â Â Â
                                            Â
Â
(state pur certi ...che tante aree avranno
“nel frattempo e per tempo” cambiato proprietà e/o saranno oggetto di
compromessi non appena i terreni… “diverranno edificabili” … e sì !!! proprio
perché questa è la ferma convinzione di taluni).
E dunque... di cos’altro trattasi se non di
mero squallido, inaccettabile perchè improponibile   "cambio di
destinazione urbanistico", atteso che pur rimanendo l’indice invariato
nella quantità , invece che: “Palestre ed Attrezzature per lo Svago ed il Tempo
Libero” e/o altri Standards, si propongono le solite “Civili Abitazioni”Â
assolutamente non previste?
La speculazione edilizia dunque è l’ovvia
risposta… è altresì altrettanto ovvio e scontato chiedersi come mai a Taranto,
con amministrazione ed uffici tecnici, da anni gestiti male e condotti peggio,
sia difficile anche il completamento del P.P. di v.le Trentino… dove invece è
lampante cogliere l’idea di cosa effettivamente ( è ) e deve essere la
PEREQUAZIONE.
Ritornando alla Salinella, ci si chiede come
si possa concepire l’applicazione di detta “nobile” procedura... la
Perequazione appunto, partendo con il piede sbagliato atteso che in fin dei
conti, pur di costruire le ambitissime - Civili Abitazioni - si assiste alle
solite ignobili proposizioni di mutamento di destinazione di Aree tipizzate
come “Parchi – Giochi e Sports” ed altre tipizzazioni notoriamente destinate
al soddisfacimento degli Standards Urbanistici (D.M. ’68).
Candidamente poi... si ammette di operare in
una zona dove l’Edificabilità per la realizzazioni di "Civili
Abitazioni" è stata abbondantemente e definitivamente esaurita.
 In pratica, si
sbandiera "sfacciatamente" che l’unico rimedio per ottenere che si realizzino
opere di interesse pubblico e/o collettivo, si incentiverebbe ad investire
nelle case e con le somme rivenienti dagli Oneri Concessori (urbanizzazione e
costo di costruzione) dovuti, si potrebbero affrontare tutte le spese inerenti
la realizzazione delle infrastrutture pubbliche.
Ed ammettiamo pure che il ricorso al concetto
dell’Istituto della PEREQUAZIONE per quanto al RISTORO da concedere a titolo di risarcimento per le aree cedute
perché occorrenti alla realizzazione di opere
di infrastruttura indispensabili quali appunto le Strade e dunque Opere di
Urbanizzazione primarie, rientri tra le strade perseguibili atteso la cronica
carenza di fondi e dunque di Euro indispensabili per praticare i dovuti
indispensabili espropri per la realizzazione delle urbanizzazioni altrettanto
indispensabili quali appunto la viabilità … ma altrettanto non si può
assolutamente dire per tutto ciò che invece con l’allargamento della
perimetrazione, nei fatti si vuol fare, poiché a fronte di un Ristoro dovuto ai
proprietari espropriandi per pubblica utilità , non è assolutamente concepibile
RISTORARE chi con dette operazioni non ci azzeccano assolutamente se non per
miserabili speculazioni edilizie.Come infatti diversamente definire determinati
tentativi di introdurre in un mercato giĂ di per se stesso asfittico migliaia
di appartamenti, che potrebbero –speriamo mai– essere realizzati.
Cosa dire a quei proprietari di terreni
edificabili, ma di fatto esclusi dalla possibilitĂ di essere considerati,
proprio dall’ultima Delibera di C.C. del 20.12.07 che ha posto dei paletti
all’edificazione privata, nel mentre dunque si procederebbe,appunto con dette
delibere che hanno portato addirittura ad una Variante al P.R.G. assolutamente
non condivisibile e che andrebbe per di piĂą impugnata atteso quanto con la
PEREQUAZIONE si vorrebbe fare.Â
ALLUCINANTE... tutti fingono di non sapere,
di non vedere, che a poche decine di metri dalla zona in cui si dovrebbe
procedere solo e semplicemente al RECUPERO e dunque alla Ristrutturazione
dell’Edilizia Esistente e “BASTA”, sempre alla Salinella, è di recente
realizzazione l’ultimo – ma solo in ordine di tempo - BUBBONE “urbanistico –
edilizio”, un’immensa area nella quale sono ammassati PALAZZI dall'oggi al
domani "spuntati come funghi", senza che nessuno men che meno
l’ufficio tecnico del Comune, si sia mai preoccupato di quel che giorno dopo
giorno accadeva sotto gli occhi sbigottiti di tanta gente caduta poi nella
trappola di un nuovo QUARTIERE nato male e finito peggio.
Macabra situazione di certo sconosciuta alla
Regione Puglia, poichè mai è stato comunicato alcunchè... non di certo invece
alla Procura della Repubblica di Taranto.Via Lago di Levico in c.da Muso di
Rizzo...... assurdo ammasso di palazzi, pseudo insediamento generato dall’errata
interpretazione di un vecchio ricorso al P.R.G. datato 1974.
Un'indecente accozzaglia di Palazzi privi dei
piĂą elementari servizi primari, senza strade, illuminazione; anomale situazioni
di azioni legali avviate da tempo con i proprietari delle strade che
addirittura non permettono gli allacciamenti… proprietari che piuttosto
pretendono l’esproprio da parte di un’amministrazione che non si è mai voluto
rendere conto dove e perché si sia permesso il rilascio di concessioni edilizie
fuori regola.
Sarebbe interessante sapere come si intenderĂ
sanare detta assurda situazione, se si è mai proceduto a conteggiare quanta
cubatura, quanti volumi sono stati realizzati in detto sito… se gli stessi
rientrano o sono fuori dal concetto di perequazione… cosa si andrebbe a
perequare?
Volumi abusivi non previsti? Atteso che i
volumi per la realizzazione di detti Alloggi assolutamente non previsti dal
P.R.G. sono stati impiegati in maniera disordinata ed ignobile, tra le c.d. via
on. R. Leone, via C. di Donna, via A. Sordi, via Lago di Levico ecc. contro le
piĂą elementari Norme del P.R.G. avendo effettuato di fatto un cambio di
destinazione da “Distretto Scolastico” a Civili Abitazioni, quale migliore
occasione per tentare di distribuire servizi primari a tanti malcapitati?
E dunque ancorché sprecare tempo e lavoro,
anziché disperdere energie per improponibili pianificazioni inerenti cambi
urbanistici senza senso, per l’ennesima volta mal interpretando le Leggi,
perché non procedere al Recupero di tutto ciò che possa portare DIGNITA’ tra
quell’indecente Pasticcio Urbanistico, atteso che notoriamente detto
"nuovo" quartiere, necessita al più presto di un “Piano di Recupero”…
VERO, però!
E’ un obbligo morale, l'amministrazione non
può fingere che nulla sia accaduto negli ultimi 10 anni, l'amministrazione non
può permettere che si prenda in considerazione un’altra SCELLERATA operazione
di "indecente speculazione" urbanistico-edilizia, in una zona della
Città dove si è costruito di tutto e di più e dunque già duramente provata, in
una "Zona Vasta" dove in maniera sconcertante perché nello specifico
- “non ciazzecca assolutamente nulla” - si vorrebbe malamente applicare la L.R.
20/01… ricorrendo pensate proprio alla PEREQUAZIONE… per così come da
"taluni" è stato genericamente interpretato.
C’è altresì da considerare che <“In base
al principio della perequazione, i proprietari dei suoli destinati ad ospitare
attrezzature collettive ed infrastrutture pubbliche sono titolari dei medesimi
diritti edificatori che spettano ai proprietari dei suoli destinati a residenza
o ad attivitĂ economiche>.Â
Mentre però questi ultimi potranno costruire
i volumi che gli spettano sulle aree di loro proprietĂ (ed eventualmente
"ospitare" i diritti di altri proprietari), i primi potranno
realizzare le loro volumetrie solo su altre aree che il Piano Regolatore ha
destinato a edificazione privata. E una volta che avranno sfruttato la loro
volumetria, dovranno cedere all'Amministrazione Comunale le aree destinate ad
attrezzature collettive” >.
Appare quanto mai evidente che l’ennesimo
tentativo di speculazione, quello in argomento, non è perseguibile atteso che
le aree che il P.R.G. ha destinato ad edificazione privata sono del tutto e da
tempo esaurite nella zona oggetto di proposta d’intervento.
Tra le altre considerazioni che si possono e
si debbono fare, non bisogna dimenticare che :Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â < per qualsiasi
“Piano di Recupero” che si rispetti, lì dove si vuole effettivamente e
realmente operare il Recupero dell’edilizia esistente - esistente perché
appunto giĂ realizzata - detta norma prevede che il carico urbanistico non
possa essere assolutamente incrementato oltre il 5% di quello giĂ presente>
Agevole osservare - per la zona in argomento - quanto solo il recepire,
sistemare e infrastrutturare con opere di urbanizzazione degne, il devastante
intervento concretizzato in c.da Muso di Rizzo superi di gran lunga la soglia
del 5%.
Chiediamo innanzitutto agli Ordini
Professionali se condividano o meno che a Taranto l'Urbanistica possa
continuare ad essere CALPESTATA.
Di fatto e nei fatti si perdono di vista i
sani principi iniziali, quelli in base ai quali si voleva :
Recuperare il PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE,
per il quale pensate, ancora oggi non si riuscirebbero a reperire fondi
necessari che vadano oltre la recinzione dei cantieri e la messa in sicurezza
dei tanti palazzi abbandonati, fondi necessari, ma soprattutto utilizzati per
realizzare Case Popolari contorniate e farcite (quelle in corso di
realizzazione in zona Iacovone) da inutili strutture – setti murari - che
chissĂ quanto saranno costate ed in virtĂą di quale estetica, poi.
Il tutto per spianare il terreno, anzi per
asfaltare l’Autostrada alla più truce delle Speculazioni Edilizie; ci si chiede
che fine avranno mai fatto i diciassette
miliardi del
contratto di quartiere
Salinella
al quale l’ignobile speculazione in argomento la – PEREQUAZIONE – appunto
sarebbe stata agganciata con atti concentrici e sequenziali che hanno portato
di fatto ad un allargamento smoderato e sconsiderato di una perimetrazione dilatata
a dismisura?Â
Al Sindaco ed agli Assessori si chiede di
intervenire per tempo onde debellare l'ennesima devastazione urbanistica che
potrebbe decapitare definitivamente una ComunitĂ oramai moribonda.
Per quanto la Variante al PRG sia stata di
recente approvata dalla Regione, si chiede alle forze politiche sane di
intervenire presso i competenti Organi istituzionali.
Chi e quando avrebbero deciso e decretato
dunque per la “MORTE” del P.R.G.?
Quando ciò sarebbe avvenuto, se non
all’indomani del varo della Legge 47/85 (Condono Edilizio) ?
Chi sarebbero i Responsabili ? Cos’hanno da
dire gli Amministratori tutti, nessuno escluso, che dal 1985 non hanno
ottemperato ai dettami di quella Legge dello Stato?
Ebbene, oggi a distanza di oltre 20 anni,
ancorché procedere alla perimetrazione delle zone abusive per le valutazioni
del caso dettate da precise norme che imponevano le valutazioni del caso al
fine di dotarli delle essenziali opere di urbanizzazione per la conseguente
ricucitura con i territori preesistenti, senza considerare lo studio inerente
il “recupero” degli Standards urbanistici ai sensi del D.M. ’68, senza
considerare altresì alcuna valutazione, anzi ignorando le aree edificabili
ancora previste dal Vigente P.R.G. e dunque calpestando i “Diritti” altrui,
approfittando di ignobili scorciatoie burocratiche, piĂą che altro imbrattando
carte con assurde perimetrazioni che nulla hanno di legale atteso i presupposti
e le mire preposte, ecco che tracciato appunto nuovi confini di volta in volta
allargati sempre piĂą per accogliere territori di nuovi soggetti interessati al
cambio di destinazione urbanistico, si vorrebbe procedere, senza notiziare
seriamente la Città , ad una VARIANTE al P.R.G. assolutamente illegittima perché
illegale, perché avviata e condotta al di fuori da ogni schema e canone di
Legge. Â
Da considerare poi che l’eventuale
Perequazione Urbanistica cui si fa riferimento e che caparbiamente e dunque
caoticamente si vorrebbe varare, sarebbe certamente da applicare, ma solo per
quanto alla mancanza di denaro col quale pagare gli espropri, e dunque
unicamente ed esclusivamente nei confronti di quei proprietari di aree
destinate ad ospitare le Strade…, nella fattispecie
il tronco dell’Avetrana-Taranto che attraversa la Salinella e che il Comune “deve” espropriare per conto della
Provincia, senza però estendere a dismisura, come appunto accaduto con l’ultima
variante purtroppo, conniventi i politici tarantini, è stata purtroppo
approvata dalla Regione… perimetrazione che come innanzi specificato è stata
allargata a dismisura per accogliere terreni di amici ed amici degli amici…
insomma per permettere ignobili speculazioni a Gogò.
Ultima spiaggia la presente, con allegati
tutti gli atti deliberativi citati, potrĂ essere inoltrata alla Procura della
Repubblica che potrebbe chissĂ entrare nel merito
per bloccare quella che può tranquillamente
essere definita una
“COLOSSALE TRUFFA” che solo l'on.le Procura potrà arginare.
Â
Taranto lì, 10.06.14                                                                                         il
presidente