"Non è tollerabile che la questione grande industria a
Taranto venga risolta nei termini di equilibrio tra diritto alla vita e diritto
al lavoro solo quando detto equilibrio è funzionale agli interessi di lobby e
industriali, intervenendo con leggi ad azienda quando i poteri economici sono
rei di immani disastri ambientali, salvo poi penalizzare il diritto al lavoro
di un intero territorio per gli errori di singoli lavoratori. Il nuovo
management ENI parte malissimo a Taranto ed è nostro dovere ricordar loro a
chiare lettere che la grande industria è in debito con Taranto e non può
assolutamente piĂą permettersi di discriminare gli appalti al territorio. I
tanti tarantini onesti non possono pagare gli errori dei pochi, che pure
vanno allontanati, mentre sopportano l'impatto della grande industria in riva
allo Jonio". Lo affermano in una nota stampa congiunta Ignazio Messina,
segretario nazionale dell'IDV, e Luciano Pisanello, responsabile
organizzativo del partito.
Taranto, 6 giugno 2014
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