Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
“Italia Nostra” ha organizzato, in collaborazione con l’Ordine
degli Architetti e con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia due
eventi in programma giovedì 5 e mercoledì 11 giugno 2014, presso la Sala degli
Incontri del Museo Archeologico Nazionale – Taranto - dalle ore 17,00 alle
19,00 aventi per oggetto “La Torre d’Ayala”.
Le conversazioni saranno così articolate:
5 giugno: “Dentro e fuori le mura:
resti archeologici nell’area di Torre d’Ayala;
11 giugno: “La Torre d’Ayala: un
patrimonio invisibile?”
Bene,
benissimo, questa attenzione, nuova, appare quasi miracolosa, dopo che come
Osservatorio per anni abbiamo segnalato, chiesto, sollecitato interventi. Ecco,
di seguito, una delle tante lettere inviate a sindaci, assessori regionali,
ecc., lettere probabilmente cestinate da chi si guarda bene dal prestare
attenzione alla città ed ai suoi bisogni, perso dietro “mirabilia”ad effetto.
ANTICA TORRE NELL’ OBLIO DI UNA CITTÀ SOFFERENTE E MORTIFICATA
Percorso il Lungomare, ecco spuntare una Torre.. e che
TORRE!calata com'è in un superbo scenario, visione che dovrebbe
per lo meno suscitare in chiunque un’emozione, uno stato d’animo
particolare, sensazione di bellezza e di apprezzamento.
Ma non appena ci si rende conto di essere a Taranto, tutto viene
stravolto, sconvolto,vieni drasticamente riportato alla tragica realtà, quella
opaca di tutti i giorni, schiaffeggiato da mille controsensi, da innumerevoli
brutture, al punto che “brutto” finisce con l’apparire finanche quell’antico
manufatto, da anni in uno stato pietoso e comatoso “malamente tenuto”
ridotto al collasso, anticamera della definitiva perdita di un bene
inestimabile.
Per certi versi dovremmo essere grati alla Marina Militare,
riconosce il merito di aver sottratto pregevoli angoli di un territorio che, se
fossero rimasti nella disponibilità dei nostri amministratori,
sarebbero andati distrutti.
Taranto oggi è Base NATO, non siamo più la Città che per secoli
ha convissuto con la M. Militare, siamo assediati, ovunque ci sono Militari,
ovunque zone della città sottratte alla fruizione. ridotte a lande
desolate tappezzate da scheletri e rottami, ma sempre nella disponibilità della
Marina.
E per questo incommensurabile regalo non si può che ringraziare i
nostri politici: senatori, onorevoli e sottosegretari che “hanno saputo
difendere” la Città. Grazie, grazie di tutto! Dovremmo e avremmo dovuto, in
realtà, difenderla proprio dai nostri politici! Invece, invece ci
ritroviamo con gioielli come la Torre imprigionata da ignobili cancellate sui
quali spicca il cartello: DEMANIO
MILITARE – ATTENZIONE PERICOLO …vietato
l’accesso e la sosta…ecc. ecc. quasi bastasse un cartello ammonitore per
scrollarsi di dosso ogni responsabilità… Beh, siamo a Taranto, tutto è
possibile, d’altronde i proprietari di tanti fabbricati murati ed abbandonati,
fanno di più e di peggio…
Non basta un Cartello ammonitore per preservare un bene,
innanzitutto “la pubblica incolumità”.
Perché non si interviene per ordinare i lavori di consolidamento
volti a scongiurare il “crollo”, dato che l’impropria “gabbia” dell’antistante
area non serve a nulla?Nel caso di incidenti, di chi le responsabilità?
Del Comune che non emette Ordinanza… o dei cittadini che non la
degnano forse neanche più di uno sguardo o della Marina che sa affiggere
solo cartelli?
Non c’è che dire. Splendido, superbo esempio di comportamento
amministrativo per i tanti proprietari di immobili abbandonati sparsi ovunque
sul territorio a far scempio di tutti i quartieri!
L’Osservatorio della LEGALITA’ non ritiene giusto che Torre
D’Ayala possa essere massacrata, bistrattata, addirittura schernita sulla
stampa.
Ricorderete, lo scorso anno, proprio la Torre D’Ayala, uno dei
favolosi gioielli cittadini venne DECLASSATA A “BRUTTURA” e collocata al
18° POSTO nella classifica nazionale.
Nell’avviare la petizione “Salviamo Torre D’Ayala”, auspicavamo si
potessero scuotere le coscienze degli Amministratori per indurli ad avviare
iniziative volte alla salvaguardia dei monumenti e dell’intera Città, almeno
per il decoro. Risultato? Zero.
Quanti fabbricati privati, ma soprattutto pubblici versano in
pietoso stato d’abbandono?
Perché non viene riattivato… ma seriamente l’ufficio
dissesti statici ?
Solo le Ordinanze (art. 33 del R.E.) potrebbero comportare tanto,
ma tanto lavoro in una città che affoga nella disperazione più nera. Recupero
del decoro, offerte lavorative, spiragli di decollo per l’industria del
turismo. E vi pare poco? Evidentemente “sì” per gli amministratori
incapaci della benchè minima proposta occupazionale!
Non si può più tergiversare, è ora di intervenire, di fare
qualcosa per l’intera Città che da anni soffre l’indifferenza amministrativa di
chi ritiene d’avere le mani legate.
SE SOLO SI EMETTESSERO LE ORDINANZE......
…...allora sì che CI SAREBBE TANTO LAVORO.
Taranto lì, 05.06.14
presidente
E.
B. CONENNA