Come disse qualcuno a pensar male si fa peccato ma
spesso ci si azzecca. Può essere riassunta così l'ennesima riunione
della seconda commissione consiliare che aveva, questa volta, il
compito di approvare una delibera di indirizzo sul recupero delle cave,
da sempre appetibie antipasto all'apertura di nuove discariche. La
delibera in questione aveva proprio lo scopo di escludere dai
potenziali utilizzi successivi alla coltivazione delle cave quella di
discarica controllata. Peccato che, per la terza volta consecutiva,
appariva, in contrasto con quanto indicato dalla commissione stessa,
proprio la dicitura "discarica controllata" tra i possibili
utilizzi successivi delle cave. Fatto questo che ha spinto Campanella
del PD, presidente della seconda commissione, a rassegnare le proprie
dimissioni dall'incarico che stando a quanto dichiarato da chi
materialmente ha redatto la bozza di delibera, l'Architetto Cavallo
dell'ufficio tecnico, l'inserimento della dicitura inquestione, è
stato, anche se ripetuto per ben tre volte, un mero refuso.
Il fatto però non può essere ridotto a semplice errore
di redazione e, come affermato in sede di discussione dal consigliere
di Sud in movimento D'Alò,
le responsabilità politiche sono evidenti. Il presidente Campanella, infatti,
ha il compito di controllare e consegnare tutta la documentazione
inerente la commissione e sarebbe stato suo compito curarsi del fatto
che tutti i componenti avessero la copia, senza errori, della bozza di
delibera. Come è anche avero che, avendo il Sindaco la delega
all'urbanistica, avrebbe già in origine dovuto controllare la
correttezza degli atti redatti dall'ufficio. Scaricare la colpa
interamente sugli uffici, che sicuramente hanno le loro responsabilità,
appare come un infantile tentativo di lavarsene le mani. Le stesse
dimissioni del consigliere Campanella, pur se bene accette dal Sud in Movimento
che sin dall'inizio ha sottolineato la sua scarsa attitudine a
ricoprire un ruolo di tale responsabilità, appaiono come se si fosse
colta la palla al balzo. Un dato emerge inconfutabile da alcuni mesi a
questa parte. Il sindaco e la sua maggioanza non sono in grado di
opporsi tecnicamente e politicamente alle istanze espansionistiche del
gestore della discarica che, è bene ricordarlo, è proprietario di
svariati ettari di terreno attigui alle discariche già esistenti. Solo
gli interventi di consiglieri di minoranza, primo fra cui D'Alò di Sud
in Movimento, stanno permettendo di opporsi, fattivamente, alle
richieste di proroga e ampliamento già presentate. L'impegno e la
determinazione messe in campo dal movimento fino ad ora non caleranno
di una stilla.
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