Caso
operai rumeni in Alenia
Pisanello (IDV) rivedere i
rapporti tra grandi insediamenti industriali e territori. Bene i bacini
occupazionali e il contratto di sito proposto da Confcommercio
“Nel
sito di Grottaglie in cui sembra ancora vietato avere voli civili ci è stato
proposto non piĂą di un mese fa un altro progetto faraonico in cui proprio lo
scalo grottagliese diventa base logistica per i “test range” relativi al
sistema di aviazione civile, commerciale e militare che introduce l’utilizzo di
aerei a pilotaggio remoto. Intento chiaro sviluppato dalla Regione Puglia
sia per l’aerospazio e l’aeroportualità che però rischia di non fare i conti
con il territorio.
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E’ quanto dichiara Luciano Pisanello, segretario nazionale
organizzativo dell’Italia dei Valori che proprio dopo il caso dei 100
lavoratori rumeni assunti dall’Alenia Aermacchi perché considerati più
specializzati degli operai italiani interviene richiamando a responsabilitĂ gli
organi di indirizzo politico della Regione Puglia.
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Se il polo ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto
dell’Alenia, su cui ricordiamo sono finite numerose risorse pubbliche statali e
comunitarie veicolate dal contratto di programma della Regione Puglia
  oggi si trova costretto ad assumere personale straniero forse
qualche domanda si dovrebbe porre nei confronti del sistema formativo pugliese
che stranamente non ha saputo cogliere la sfida che proveniva da quel distretto
produttivo innovativo – spiega Pisanello.
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Perché se è vero, inoltre, che il potenziamento di quell’area
passa anche da ingenti risorse recentemente destinate alla sua
infrastrutturazione pare assolutamente contraddittorio e illogico un
investimento che rischia di non creare processi virtuosi di sviluppo e
occupazione lì dove la Regione Puglia per prima sta investendo. Ci troveremmo
di fronte – continua l’esponente IDV e consigliere comunale di San Giorgio
Jonico – ad una trama illogica e ad una diseconomia di scala davvero assurda.
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Così mentre il sistema produttivo tarantino cerca di ritagliarsi
spazi di integrazione economica rispetto al modello monoculturale legato all’
industria pesante, Pisanello sferra un ultimo attacco proprio al sistema della
grande impresa.
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E’ impensabile che tutti i grandi gruppi possano considerare
Taranto e la sua provincia come un luogo da occupare e basta – dice – ecco
perché ritengo opportuno non solo richiamare alla memoria di tutti l’accordo di
programma per le bonifiche, quanto mai necessario per salvaguardare i bacini
occupazionali tarantini, ma anche la recente proposta avanzata da
Ascom/Confcommercio su un contratto di sito che ridisegni, con pari dignitĂ , un
rapporto virtuoso tra imprese e territorio e in particolar modo tra grandi
commesse e piccole e medie imprese territoriali.
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