HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO

•   STELLATO-LUPO: coesione e rilancio,
i nostri impegni per Taranto

•   COMUNICATI STAMPA DEL M5S


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•  Centro di Documentazione


•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
- Cartomanzia
- Il mediocre
- Qualche riflessione

martedì 22 aprile 2014

del Preside Giovanni Parisi




Cartomanzia.

Una volta i cartomanti, i guru, i falsi profeti, erano definiti “ ciarlatani “. Oggi, se si apre internet si scoprono migliaia di siti di questi sanguisuga che sanno solo approfittare della gente in buona fede.
Sempre a pagamento, questi buffoni e scrocconi, aspettano la vittima al varco. Chi ha perso un fratello, un fidanzato, un marito, chi non trova un lavoro, chi ha perso una parente cui era legato tanto, invece di ricorrere ad un Santo Protettore o a Dio, si rivolgono, con prezzo salato, a questi lestofanti dei tarocchi e della astrologia. Con vari intrugli e vestiti alla maniera esoterica, abiti lunghi, di seta, sciarpe, calzati alla romana, fibbie, cinture nere, davanti ad un palla di vetro inventano delle storie che appagano il visitatore, sempre a suon di danaro.
Gli allocchi abboccano e ci vanno persone colte ed intelligenti e questo è ancora più grave. Il cartomante legge le carte, a modo suo, dà consulti e pareri e lo vincola alla sua poltrona con un secondo e terzo ritorno, quasi all’infinito. Lo stato tace e su tutti i settimanali appare in maniera macroscopica la pubblicità come Melissa, il famoso mago Otelma ecc. ecc. Chi ha dato a questi imbroglioni la patente divinatoria? Da quale origine hanno tratto il potere di guarire le persone e fare fatture? Come fanno a sostenere che il fidanzato ritornerà presto da lei? Che il marito defunto sta bene nel regno dell’aldilà?
Mistero ed imbroglio. Se avessero davvero questa benedetta arte di predizione e divinazione, a loro basterebbe comprare un gratta e vinci, giocare a lotto, fare un sei e sarebbero miliardari. Non riusciranno mai ed accamperanno delle false ragioni, ne sono certo. Il fenomeno delle streghe, dei maghi, degli indovini è antico quanto il mondo, ma non si giustifica per nulla. Le fandonie sono stravecchie, ma durano nel tempo e a memoria d’uomo, sono difficili da estirpare.
Questi ladri della buona fede, non faccio i nomi, altrimenti mi busco una querela, imperversano ancora e fanno affidamento sullo sconforto, sulla malattia, sulla morte delle persone, specie se in giovane età. Gente in buona fede spende un patrimonio di danaro, ma richiede il consulto che non gioverà a nulla. La fede è fede e nessuno potrebbe smantellare questo radicato concetto. Intrugli e facce sorridenti, costo della chiamata, consulti on line, tutto per fare cassa. Tacciono la chiesa e lo stato, non esiste un’associazione che possa dissuadere e denunciare. Occultisti ed esoteristi vanno alla ricerca dell’ingenuo e sprovveduto. Vecchio il vizio che risale al 1770 con Etteilla e Marie Adélaide Lenormand.
Un consiglio, lasciate perdere i maghi e maghetti, nella disgrazia abbiate fiducia nella Madonna, nei Santi, in Dio, in Padre Pio. State certi che anche l’ateo non corre da questi emeriti imbroglioni. Per noi cattolici meglio ricorrere nello sconforto al nostro Padreterno, altre religioni ricorrono a Budda, Allah, Calvino, Lutero. Meglio loro che i soliti lestofanti scrocconi.
Giovanni Parisi.
Ta 25-4-2014


=====

Il mediocre.

La mia è una battaglia contro il mediocrume imperante ed analfabeta, contro l’imbianchino che si definisce pittore, il pensionato che crede di essere scultore, contro l’insegnante di scuole elementari che si definisce professore, contro chi si leva da letto la mattina e crede di essere qualcuno.
Quello che è grave è il riconoscimento con i vari premiuzzi di bancarella, le mostre di mostri, l’ufficialità e il consenso di qualcuno che sa scrivere in lingua italiana. La mia tesi è questa: fai quello che vuoi nella tua bottega, nella tua casa, ma non pretendere di salire in cattedra e dettare dal pulpito le tue rozze ed inutili leggi. C’è il tempo che spazza via la morte, dopo non sei nessuno. Questi velleitari da quattro soldi credono di essere qualcuno, che la gente li rispetti, che debbano vincere un premio, che siano dei personaggi. Fuori dal paese non li conosce nessuno e nella bara diventano polvere e cenere. Il trapezista artista, le veline grandi ballerine, il calzolaio maestro, tutti sono e diventano artisti, santi, poeti, scrittori e navigatori, anche un guitto qualsiasi.
Questi signori velleitari hanno mai ascoltato la musica di Bach, Bartoh, Beethoven Haydin, Mahier, Mendelsonn, Monteverdi, Musorghii, Mozart, Palestrina, Prokofiev, Puccini, Rossini, Verdi, Scarlatti, Schubert, Stravinskij, Vivaldi, Wagner, Weber? Hanno studiato le marce, gli spartiti, hanno studiato la loro musica? Se non lo hanno fatto, lo facciano e si renderanno conto della propria pochezza.
Questo vale anche per gli scrittori, per i libellisti e scrittorelli domenicali. Leggano prima Hermann Hesse, Nanni Balestrini, Giuseppe Ungaretti, Piero Chiara, George Orwel, Carlo Cassola, Wilman Styrion, Grahm Greene, Gabriele D’Annunzio, Jack Keronoc, senza parlare di Dante, Petrarca, Boccaccio, Guinizzelli, Cavalcanti, Machiavelli, Ariosto, Tasso, Leopardi, Foscolo.
Bisogna studiare ed avere talento, altrimenti al massimo potresti restare un dilettante. Salire i vertici della gloria è difficile, se non sei di talento il tempo ti macera. Metti da parte il tuo fatuo orgoglio personale e non dire: mio zio, mio padre, mio cugino, mio fratello, anche lui ha scritto un libro che resta nel cassetto di casa che mai nessuno leggerà. Non dare la colpa all’editore che è uno stupidone che non ti capisce, fatti un esame di coscienza, studia , ma tanto fino a rovinarti gli occhi come hanno fatto Leopardi, il Tasso, Tito Livio.
L’autodidatta è un evento raro, dono gratuito della natura. Non amo il provincialismo becero e il pettegolume nemmeno: io sono io, tu anonimo e nessuno. Faccia quello che vuole il velleitario domenicale, ma non rompa le scatole a nessuno, esponga i suoi lavori ai parenti, in famiglia, tutti gli batteranno le mani e saranno contenti che un loro parente sia diventato artista, poeta, scrittore. I commenti negativi li faranno dopo,a casa.
Per carità, le dita della mano non sono come quelle dei piedi e diamo a Cesare quello che è di Cesare, finiamola con la storia che tutti siamo uguali, d’accordo morfologicamente, tutti abbiamo una bocca e dei denti, ma diversi come entità di cervello. L’amico di Wilde guardava il suo dito verso il cielo, non il cielo. Michelangelo sdegnato diceva ad un suo amico calzolaio: non andare oltre le scarpe.
Il talento si coltiva con lo studio e solo con quello: davanti al bello, ovunque si vada, ognuno dice a se stesso, quanto è bello! Davanti al brutto ognuno dice: ma quanto è brutto!
Amici di Terlizzi, questo articoletto a costo di farmi molti nemici, vale verso chi crede di essere un artista, uno scultore, non contro altri. Ne ho scritto dei libri pubblicati da case editrici! Ma mi reputo nessuno e credo che il prossimo libro possa essere migliore del penultimo, Se mi leggo non mi compiaccio, ma ne deduco che si potrebbe scrivere meglio. Miro non alla medagliuzza, al premiuzzo di paese, ma al Viareggio, al Bagutta ecc. ecc.
Avrei altro da scrivere, ma metto un punto fermo e taccio.

Giovanni Parisi.
Ta 18.4.2914


=====

Qualche riflessione.

Ho letto con interesse l’ultimo numero di “ Città domani “ anche se la posta me lo invia con ritardo e dovrò fare qualche riflessione in merito all’artico redatto dalla redazione “ AAA cercasi” ecc ecc
Intanto, prendo atto che “Todos Caballeros” ha trovato il consenso almeno del caro amico maestro Binetti che ben conosco da anni lontani. La boria del provincialismo che esalta anche un guitto o uno scarparo è ben nota e ci sono di quelli che vanno dietro ed osannano. Un insegnante di scuole elementari si chiama insegnante e non professore. Mi paiono degni di nota gli articoli di Grassi, Terlizzi ed il teatro, il Millico Festival , auguri al maestro Visaggi, conosco il padre, bravo docente di matematica, le immagini ritrovate, il borgo antico di Terlizzi, un eroe dimenticato, la poltrona ed il grembiule, veramente degno di annotazione, il complesso monastico di Sovereto, puliamo Terlizzi, le medicine di altri tempi, l’amico M. Cipriani, e penni’dd e penn’dd del maestro Domenico Binetti. Che volete, chi scrive vive a Taranto e certo non conosce la vita del paese natio né potrebbe condividere certi atteggiamenti. Generalmente, chi sta al potere viene spesso attaccato e non è giusto. Intanto, accetto la provocazione della redazione e sono convinto che non cambierebbe assolutamente nulla, se per un giorno un terlizzese dovesse comandare e prendere le redini del potere amministrativo. Per me sono i cittadini che devono cambiare, non inquinare, non rovinare le aiuole con la pipi’ e gli escrementi canini. Manca la fierezza della collaborazione ed avanza il criticume tipicamente terlizzese di quanti sogliono restare affacciati alla finestra senza muovere un solo dito. Vale il motto ” Ce me ne futte a me “ Non si va da nessuna parte. Molti sanno solo pretendere, ma non conoscono i doveri di cittadini e si scagliano contro il sindaco e la sua Giunta.
Una vecchia storia che non convince e che boccio in partenza. Cosa dovrei dire io che vivo a Taranto e che amo il paese dove sono nato e cresciuto. Prima di ogni cosa eliminare il disdoro, il superfluo, valorizzare l’esistente. Cosa voglio dire con questo, semplicemente che ognuno faccia bene la sua parte e denunci quello che appare uno scempio cittadino. Siamo in tempo di crisi, mancano i soldi e senza danaro non si vincono le guerre. Il Comune di Terlizzi non sfugge a questa regola, se non ci sono i quibus non si parte nemmeno. Nè vale la vecchia regola di arrangiarsi da soli e nemmeno ognuno marciare per conto proprio. Il sindaco non può fare miracoli in quanto non possiede la bacchetta magica. Gli ho scritto più volte da Taranto, ma non mi ha risposto. Lo capisco. E si tratta di donazione da parte di chi scrive. Figuriamoci se dovessi chiedere altro ! Le risorse sono poche, ma quelle dovrebbero rientrare in una programmazione iniziale, vasta e concreta e non nei comizi di piazza. Il cittadino deve intervenire al controllo, il bilancio va pubblicato, entrate ed uscite, le critiche scritte vanno mosse, non va votato il candidato che non ha fatto un tubo di niente, non solo, ma va denunziato alla pubblica opinione. Il lavoro va controllato ed il lavoratore deve solo lavorare non bussare al sindacato per marciare contro il maledetto padrone. Prima l’italiano e poi lo straniero, è una regola fondamentale.
Chi inquina e imbratta deve pagare salato o va nelle patrie galere. Devono scomparire le camarille, i comparizi, le clientele, le malizie, le amicizie. Vada avanti il merito e sia bocciato l’imbecille che spesso occupa poltrone di prestigio. Bisogna frequentare i partiti, le botteghe e non restare oziosi nel gioco del tressette e fare la solita spaccata.
Cari amici di “ Città domani “ se non si cambia marcia non accade mai nulla a chi dovesse domani avere per un solo giorno il comando del Comune. Dove sistemi il volponi della politica? Non hanno mai lavorato e vivono di politichese, sono non solo pericolosi, ma ignoranti come capre e della onestà se ne fanno un baffo. I soloni dei circoli invece di fare chiacchiere scendano in piazza, agiscano, si mettano in gioco. Che saprebbero fare ? Parlare e scrivere serve a ben poco se a questo non segue l’azione. Siamo alle solite. Un paese deve stabilire le priorità, ma farle, poche d’accordo, ma concretizzarle
Cari amici di Terlizzi so che anche questa volta la mia parola non vale un fico secco. Alla solita apatia si aggiunge l’inerzia, il rischio di apparire nemico all’altro. Umiltà, coraggio, partecipazione, onestà, intelligenza, studio, preparazione, programmazione, volontà, intervento, denuncia , senso civico sono le chiavi del cambiamento.
E’ sordo chi non vuole sentire e si tappa le orecchie.
Con affetto Giovanni Parisi
Ta 18-4-2014




Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   societĂ    ambiente   delfinario   blunote