Primo round della vicenda Zanframundo-Ilva Taranto, il
Giudice del lavoro pronuncia l’illegittimità del licenziamento, ma per effetto
della legge Fornero non reintegra Marco e condanna l’Ilva a versargli 18 mensilità .
Il Giudice dichiara, tra l’altro, che c’è “uno
scollamento tra le pratiche operative di sicurezza e la realtà ” (in pratica
sulla carta si scrivono delle cose mentre in concreto si opera diversamente) e
che Zanframundo “non ha nè colpa né dolo”.
Il Giudice in sostanza dĂ ragione a USB quando sostiene
che al MOF non si rispettano le “Pratiche Operative sulla Sicurezza”, ma non
ritiene che il licenziamento sia un atto ritorsivo.
Al di lĂ degli aspetti tecnico-giuridici che comunque
confermano la validitĂ delle numerose denunce e battaglie portate avanti da
USB, oggi ci troviamo di fronte ad un’Azienda che fatica ogni giorno di più a
sfornare acciaio, dove gli impianti marciscono, l’AIA sta diventando come le
P.O.S., anch’essa “scollata” dalla realtà rimanendo scritta sulla carta ma
praticamente non applicata e rispettata.
Un’Azienda dove si continuano a registrare veri e propri
bollettini di guerra con infortuni gravissimi, Lavoratori che perdono la vita
come Claudio, Francesco e Ciro, altri a cui vengono amputate le gambe come
Andrea Incalza, altri che le gambe se le fratturano come Gabriele Scialpi,
altri che la vita l’hanno persa a causa del tumore come Stefano Delli Ponti o
stanno lottando contro di esso come Nicola Darcante.
Con questo licenziamento l’ILVA vorrebbe determinare un
precedente pericoloso, molto pericoloso per il messaggio che intende lanciare:
all’Ilva di Taranto se reclami sicurezza, come Marco, eserciti un tuo diritto
ma rischi di perdere il lavoro per effetto della legge Fornero, se stai zitto
rischi la vita.
Qualche mese fa l’ex ministro Edo Ronchi, ora vice
Commissario dell’Ilva, ha dichiarato ad alcuni Consiglieri comunali in visita
all’Ilva che se il licenziamento di Zanframundo fosse stato dichiarato
illegittimo Ilva l’avrebbe reintegrato.
Noi non ci illudiamo ….. perché all’Ilva di Taranto la
coerenza è come il Piano industriale …. Un miraggio.
USB ha dato mandato ai propri Legali di impugnare la
sentenza, la partita è appena cominciata e noi vogliamo giocarcela tutta!
Taranto, 12 aprile 2014
USB C’è!!
p. Coord. USB Taranto
Francesco Rizzo