COMITATO LAVORO del Sindacato per l'AUTogestione sede
centrale > Largo Bino,6 - 74020 lizzano tel. 345 76 414 87 - email meridionalista@libero.it Al
Ministro del lavoro Al Ministro della SanitĂ Al Ministro dello Sviluppo
Economico
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e p. c. Al Dipartimento Provinciale del Lavoro Via
Orazio Flacco, 11 - Taranto Alla Direzione ASL di Taranto viale virgilio 31 .
taranto Alla Soc. Coop.va Sociale CADMAÂ via Pergolesi 11 - 20124 Milano Alla
Soc. Coop.va Sociale Nuova Luce via cugini cinieri Sava
Al Prefetto di Taranto
Alla Procura della Repubblica
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Oggetto:Â reclamo agli organi competenti sulla cattiva
gestione del DPL di
taranto, nello abbandonare l’attuale
controversia tra i lavoratori
delle cooperative sociali “aquilone” e “lacanosa” e le
società cooperative “Demetra”-“Cadma” e “nuova luce” affidatarie di strutture
di riabilitazione e di accoglienza residenziale, da parte dell’Asl di Taranto,
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La sopraindicata associazione sindacale, informa gli
spettabili organismi superiori e di controllo, dell'attuale gravissima
situazione verificatasi e prontamente denunciata dal comitato lavoro (del
sindacato per l’autogestione), persino dall'anno 2011, cioè da quando la Asl di
taranto, consentì nell’
affidare a societĂ senza alcun requisito professionale,
se non quello politico, praticato in strutture pubbliche, che si sono impegnate
a sostenere, sia contro il tar di puglia, sia nell’aiutarli al consiglio di
stato, sia nel ricattare le aziende che hanno fatto ricorso, riuscendovi,
quindi nel solo modo di calpestare leggi e regole per privilegiare le aziende
amiche e complici, arrivando anche a tantissime violazioni, che ancora oggi nessunÂ
magistrato è riuscito a mettere fine a questo comportamento illegittimo.
Infatti, ad ogni incontro, la Asl di Taranto, la unica
responsabile di tale disastro, era assente ripetutamente e volutamente, senza
che il DpL intervenisse per costringerla ad applicare gli
accordi.
Anche la cooperativa nuova luce, ha disertato gli
incontri, perché non voleva riconoscerci come sindacato, arrivando a non
rispettare il dpl di taranto, il quale non ha ritenuto fare alcuna
ispezione.
Alle riunioni nel dpl di taranto, la demetra si
presentava dichiarando falsatamente di aver ottemperato alla legge, quando non
aveva fatto niente, dalle assunzioni obbligatorie, quelle da prelevare dalle
cooperative preesistenti “aquilone e lacanosa” e quelle da prendere dalla
graduatoria decisa dal DSM di taranto, sino ai licenziamenti e abusi, proprio
per discriminare un rappresentante del sindacato, che attualmente sciopera
contro delle aziende illegittime e senza alcun requisito professionale, che
tanto danno stanno provocando alle famiglie dei pazienti, agli operatori, alle
aziende che da decenni gestivano tali servizi e persino all’asl stessa (di
taranto).
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Dopo i vari tentativi di conciliazione, andati tutti
deserti, anche per
disinteressamento e insensibilitĂ degli Uffici preposti
del DpL di Taranto.
Il Sindacato, non poteva che dichiarare lo Sciopero per
ottenere il Diritto di far lavorare tutto il personale escluso e di attuare le
leggi e le regole che attualmente sono ancora inevase. (alleghiamo la dichiarazione
dello sciopero).
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Mesi dopo, nel 2012 la Demetra (dopo appena dieci mesi)
vendeva il suo ramo d’
azienda, quello ottenuto dalla gara d’appalto dell’asl di
taranto, alla società cooperativa “cadma”, anche questa senza alcun requisito
professionale (il tutto succedeva, sotto gli occhi di tutti, che preferivano
non guardare e lasciar fare... insomma avveniva, come se vendessero sacchi di
patate) e con l’appoggio dei soliti dirigenti asl e degli addormentati del DpL
di taranto, veniva concessa una struttura di accoglienza residenziale ad una
cooperativa, nata mesi prima e precisamente il 3 maggio 2012 e con una
esperienza di appena 24 giorni (infatti, il 26 maggio iniziava a fare
esperienza di assistenza sociale con personale qualificato in strutture residenziali
e non). COSA CHE GLI ADDETTI AL CONTROLLO, cioè i vostri uffici ispettivi non
hanno tentato di sapere in quali fantasiose strutture, questa Cadma ha operato.
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Inoltre, il gravissimo comportamento della stessa, di non
aver comunicato al sindacato, che attualmente scioperava, il trapasso
dell’azienda.
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Da subito, il sindacato ha invitato gli uffici ad
intervenire, chiedendo con urgenza l’incontro con le aziende in questione.
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Ancora una volta, tutti insieme. La asl di taranto e i
suoi dirigenti, dal commissario a quelli che avevano responsabilitĂ
nell’aggiudicare l’appalto, il dpL di taranto che ha ritenuto “la solita
richiesta d’incontro” superflua e non ha per niente convocato le parti, le
aziende privilegiate che abusavano, grazie ai loro protettori, arrivavano a
rifiutare persino la raccomandata del sindacato.
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Per tutto questo, intendiamo sollecitarvi a prendere seri
provvedimenti nei confronti del DpL di Taranto e cercare di rimediare agli errori
fatti, attraverso una Vostra presenza che possa far recedere, sia le
cooperativa affidatarie, sia la asl di taranto, da un comportamento illegittimo
che tanti danni ha fatto alle persone e alle strutture.
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In quanto,riteniamo che tale ambiente ha tenuto una
simile gestione, proprio per quei rapporti di “amicizia”, che Taranto sta
pagando, con una crisi tremenda e con migliaia di morti, visto il disinteresse
che i vostri uffici hanno nei confronti di grosse aziende, come l’ilva, la
raffineria o con i grandi appalti, come quelli delle asl, dove conflitti di
potere, condizionano e coinvolgono anche i Vostri Uffici.
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Si potrebbe iniziare dal Ministero del Lavoro,
nell’allontanare tutti quei dirigenti Che hanno avuto a che fare con questa
realtĂ .
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Si potrebbe, urgentemente, chiamare proprio gli stessi
ad un franco incontro per chiarire l’attuale situazione, dove gli scioperanti
non sanno neppure dell’
avvenuta cessione della Demetra alla cadma.
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Insomma, si potrebbe iniziare a rispondere al nostro
Reclamo.
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Grazie dell’attenzione, la salutiamo distintamente.
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Per il comitato lavoro (struttura del sindacato per
l’autogestione)
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Lamusta-Rizzello-Quaranta
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Taranto, 7 aprile 2014
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