Si parte da zero euro!
Il demanio mette all'asta, senza importo minimo ed al migliore offerente uno
dei tre grandi complessi edilizi di sua proprietĂ nella CittĂ Vecchia di
Taranto (gli altri due sono la Capitaneria di Porto ed il Castello Aragonese),
sede, un tempo, del Distretto Militare e dell'Ente morale Paolo VI.
Si tratta dell'ex-convento appartenuto agli Olivetani, ai Gesuiti ed ai
Domenicani, annesso alla chiesa di Monteoliveto. Tutto il complesso è chiuso da
decenni, così come la chiesa, un gioiello di architettura sbarrato per rischio
di crollo e condannato a peggiori rovine.
I locali del convento hanno un affaccio diretto ed imponente sul lungomare e
un chiostro interno da riportare al suo splendore. E' un sito che i tarantini
probabilmente non solo non hanno mai visto, ma non sanno neanche che esista!
Eccolo qui:
Siamo di fronte all'ennesimo caso di un bene pubblico di altissimo valore
che perde la sua potenziale funzione strategica per diventare preda della
speculazione selvaggia?
Data la localizzazione molto rilevante in un contesto da recuperare
socialmente ed economicamente, non era meglio partire da un progetto
basato su uno studio di fattibilitĂ , per poi attivare procedure di project
financing o appalti concorsi a capitale misto?
Sembra il solito copione: da un lato i ministri vengono a fare la passerella
in cittĂ vecchia riempendosi la bocca di promesse, dall'altro i loro ministeri
si sbarazzano appena possono dei "pesi" immobiliari regalandoli al
primo arrivato.
Ecco la pagina del Demanio in cui è attiva l'asta:
http://demanio.astalegale.net/Public/Vendite/dettaglio.aspx?idv=24
Ed ecco la scheda del sito:
Lotto: 4
Bando: Bando Unico
Classificazione: Invito Pubblico ad Offrire
Prezzo base: 0,00 €
Rilancio minimo asta elettronica: 1.000,00 €
Cauzione: 20.000,00 €
Termine presentazione offerte: 06/05/2014 16:00
Apertura buste: 07/05/2014 11:00
Inizio asta elettronica: 13/05/2014 11:00
Termine asta elettronica: 13/05/2014 12:00
Tempo auto estensione: 5 minuti
Periodo auto estensione: 5 minuti
Tempo base: 5 minuti
Nr massimo buste: 5
In zona centrale del Comune di Taranto, con accesso principale da corso Vittorio
Emanuele II, si vende l'immobile denominato "Ex Convento S. Domenico
Maggiore Monteoliveto", realizzato nella prima metĂ del 1600, costituito
da un fabbricato cielo-terra, in muratura portante e solai voltati, a quattro
piani fuori terra e uno interrato, articolato intorno ad un'ampia corte
centrale, in pessime condizioni di manutenzione e conservazione, della
superficie catastale di circa 3842 mq. Con decreto del 16.12.2013 il Ministero
dei Beni e delle AttivitĂ Culturali e del Turismo ha dichiarato l'immobile di
interesse storico-artistico ai sensi dell'art. 10 comma 1 del D.Lgs 22 gennaio
2004 n. 42 e s.m.i. Il bene si vende nello stato di fatto, anche relativo agli
impianti, e di diritto in cui attualmente si trova, e si rende noto che nella
determinazione del prezzo si è tenuto conto di tutte le condizioni manutentive
dello stesso. Si precisa che all'interno dell'immobile sono presenti masserizie
e rifiuti di vario genere da smaltire a cura e spese dell'aggiudicatario.
P.R.G.: il bene ricade in "zona del centro storico della cittĂ
vecchia" (D1). Edifcio di classe G (prestazione energetica globale pari a
50,76 kWh/mc anno)
Tanto per farsi un'idea di come va questo mercato dei "doni di
stato" e del nonsenso di questa procedura vi invitiamo a leggere questo
articolo:
Immobiliare: quei ''gioielli'' pubblici difficili da vendere
Una provocazione, piu' che una vera offerta: cento euro per la colossale
caserma Masini, a Bologna. Pero' quest'esito beffardo di uno dei piu' imponenti
e tormentati tentativi di privatizzazione demaniale - scrive Il Ghirlandaio
(www.ilghirlandaio.com) non ha insegnato nulla, e in fondo non poteva accadere,
al governo. Che, con il bando pubblicato ai primi di marzo e in scadenza il 6
maggio prossimo, ci riprova. L'Agenzia del Demanio e' infatti tornata a offrire
in asta sul mercato, a offerta libera, qualche ''gioiello'' del patrimonio
immobiliare pubblico. In vendita sono stati posti cinque beni di proprieta'
statale situati in Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Veneto, attraverso
la procedura telematica delle aste online. Celebre e imponente il Castello di
Gradisca D'Isonzo a Gorizia, sei edifici dal grande valore
storico-architettonico; in Puglia, a Taranto, l'Ex Convento S. Domenico
Maggiore Monteoliveto, realizzato nella prima meta' del 1600 e costituito da
quattro piani e un'ampia corte centrale; a Loreto (Ancona), e' in vendita
un edificio storico, denominato ''Casa Nappi'', situato in prossimita' del
Santuario Mariano; e uno stabile situato nel centro storico a Trieste. Infine,
un'isola: ovvero, il bando prevede la cessione per 99 anni della proprieta'
superficiaria dell'Isola di Poveglia a Venezia, costituita da tre isole molto
vicine, due delle quali collegate da un ponte. Situato nella Laguna Sud, di
fronte al Lido di Venezia, il complesso di isole presenta numerosi fabbricati
da recuperare, dal grande valore storico e architettonico. Ma le stime sulla
consistenza dei possibili introiti di tanto patrimonio - osserva Il Ghirlandaio
- sono demoralizzanti: la gara e' a offerta libera, ma il range entro il quale
i consulenti del Demanio hanno ipotizzato il ricavo si limita a 2-4 milioni di
euro. La ragione di una valutazione cosi' bassa e' tutta nella necessita' di
fare investimenti molto imponenti per poter adattare i beni alle nuove
destinazioni. Investimenti per decine di milioni di euro su ogni immobile. Le
nuove destinazioni, peraltro, per poter essere autorizzate avranno bisogno di
superare la solita, estenuante corsa a ostacoli burocratico-procedurale che
rende queste procedure incerte e costose. I futuri proprietari privati di
questi ''gioielli'' dovranno insomma dapprima sborsare i soldi necessari per
acquistarli, poi altri per progettarne il reimpiego, poi attendere e
finanziarie l'incerto e lungo iter per le autorizzazioni, infine eseguire le
ristrutturazioni e solo alla fine di questo lunghissimo processo potranno
sperare di mettere a reddito i loro soldi. Ecco perche' in concreto non e'
facile trovare soggetti disponibili. Discorso analogo - prosegue Il Ghirlandaio
- per alcuni, imponenti progetti di dismissioni annunciati dagli enti locali,
primo fra tutti il Comune di Roma: Il sindaco Ignazio Marino ha parlato di
''circa 600 immobili pronti a essere venduti. In queste ore incontrero' alcune
delle societa' immobiliari e da queste dismissioni vorrei ricavare 280
milioni''. Un sogno o un progetto realizzabile? Il mercato residenziale e'
pronto ad assorbire immobili ad uso abitativo, purche' sfitti, perche' al
contrario - come insegnano le interminabili procedure di privatizzazione delle
case popolari, impantanate da anni anche a Roma - solo chi ci abita e' disposto
ad acquistare una casa del demanio comunale, purche' a prezzi stracciati.
Certo, qualcosa di positivo sta accadendo, in generale, sul mercato immobiliare
italiano: se uno come George Soros, che sull'Italia ha sempre scommesso al
ribasso, ha deciso di rilevare il 5% di Igd Siiq, societa' immobiliare
controllata dalle Coop che possiede le mura di decine di supermercati, sara'
pur sempre un segnale positivi, per esempio del fatto che il mercato e' visto
al suo minimo, e quindi naturalmente vicino a una naturale ripresa. Ma
l'offerta di prodotto accessibile e utilizzabile, pronto ad essere messo a
reddito, e' abbondantissima - conclude Il Ghirlandio - e assorbira' molta cassa
prima che ne resti di disponibile a confluire verso le privatizzazioni
immobiliari. red/mau ASCA
Comitato per Taranto
e-mail: comitatopertaranto@yahoo.it
http://comitatopertaranto.blogspot.com/
http://www.tarantosociale.org/
Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare
il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata,
Margaret Mead