Antonio
Decaro è un ingegnere civile (sezione trasporti) che di mestiere fa il
politico.
La sua
carriera politica inizia, nel 2004, con la nomina ad assessore alla mobilitĂ ,
da parte del Sindaco di Bari Michele Emiliano, nella sua prima giunta, in qualitĂ
di tecnico esperto esterno.
Nel 2008
riceve il premio “Amico della bicicletta” dalla FIAB (Federazione Italiana
Amici della Bicicletta).
Peccato
che a Bari, le piste ciclabili siano, per lo piĂą, dissestate e realizzate al di
fuori di ogni requisito e canone di base previsto per una pista ciclabile dal
decreto ministeriale del 30 novembre 1999 n°557 (ad es. Il traffico motorizzato
deve essere escluso, il percorso deve essere protetto, sicuro, riservato alle
biciclette, etc.)
Sono
lontani i tempi del primo rapporto “Euromobility”, in cui Bari si fece cittĂ
ecosostenibile in tema di mobilitĂ urbana.
Infatti,
dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile (il settimo)
Bari è scesa vertiginosamente in bassa classifica, tra le principali cittĂ
italiane interessate dall’indagine, sia per il servizio di bike-sharing sia per
il livello di educazione pubblica, quest’ultimi oggi, praticamente, quasi
inesistenti entrambi.
E, sempre
nel 2008 l’esperto, Lello Sforza, sollecitava con una lettera aperta, sulla
scorta della relazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile, la giunta
Emiliano e l’allora assessore alla mobilità , affinché si convincessero ad
applicare il decreto Ronchi sulle politiche e tecniche di “mobility manager”
per avviare un tavolo di concertazione tra aziende ed enti pubblici,
responsabili della produzione di volumi esasperati di traffico, smog e sosta
selvaggia, al fine di giungere ad un piano serio e valido di rieducazione
pubblica alla mobilitĂ sostenibile.
“Non che
sia la bacchetta magica, ma quel decreto sta all’emergenza traffico motorizzato
come la raccolta differenziata sta alla gestione sostenibile del ciclo dei
rifiuti”, scriveva Lello Sforza, nella missiva indirizzata al Sindaco barese
Emiliano, nell’ormai lontano periodo di natale 2008.
Ma il
2008, sembra l’anno d’oro di Decaro e, come se non bastasse, al premio FIAB, si
aggiunge un’altra “medaglia al valor incivile” per “l’assessore all’immobilitĂ
altrui”: “Ambientalista dell’anno!”, ad attribuirglielo sarà nientepopodimeno
che Legambiente (socia DI SORGENIA, l'azienda di tale DE BENEDETTI TESSERA N. 1
DEL PD).
Due anni
dopo, nel 2010, l’ingegnere che ha scelto la politica come carriera, durante la
sua carica come assessore con la seconda giunta Emiliano, si candida alla
Regione e viene eletto consigliere regionale della Puglia (sempre meglio che
finire il suo secondo mandato al Comune di Bari. Sai che noia?!)
In Regione
Puglia ha ricoperto il ruolo di Capogruppo del PD dal 2010 al 2013, ed ha
continuato ad occuparsi della città di Bari mantenendo tutt’ora l’incarico in
forma “gratuita” di consigliere delegato alla mobilità .
Sarebbe,
quindi, malizioso e pretestuoso pensare, anche solo minimamente, che la sua
candidatura alle elezioni politiche di febbraio 2013 sia stata strumentale?
Di fatto,
Decaro oggi è un deputato della Repubblica (ossia un nostro dipendente), in
quota PD, stipendiato per fare esclusivamente il deputato.
Niente da
fare, il posto fisso a Decaro non piace, e allora: “Vota Antonio! Vota
Antonio!”
L’11
gennaio 2014 ufficializza, tramite Facebook, la sua candidatura a Sindaco di
Bari, in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio.
Pare che
il “leitmotiv” della sua politica sia la mobilità , ma sul termine dev’essere
sorto un lapalissiano malinteso con gli elettori.
Questi
ultimi, infatti, credono si tratti della mobilitĂ sostenibile giĂ prevista dai
preesistenti decreti ministeriali e direttive europee, i quali andrebbero
semplicemente attuati. Decaro, invece, per mobilità intende la sua! Cioè
il passaggio da una poltrona all’altra e nel più breve tempo possibile.
La
coerenza (principio che non appartiene ai renziani come Decaro) e l’onestĂ
intellettuale vorrebbero che, prima di presentare una ulteriore candidatura, si
dovrebbe concludere il proprio mandato per il quale si è stati eletti in
precedenza o, quantomeno, dimettersi dall’incarico che già si ricopre.
Se non
altro, ne trarrebbero giovamento e beneficio le casse dello Stato, soprattutto
in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Chi,
timbrando il cartellino, risulta presente sul proprio posto di lavoro e si
allontana per fare i propri comodi è sottoposto a sanzioni disciplinari e
pecuniarie; chi si allontana dalle sedi o gli uffici della propria carica
pubblica per farsi la campagna elettorale, pure!
Esiste la
sanzione reputazionale!
Perciò,
“caro” Decaro devi dimetterti!
Vincenzo Madetti
Candidato M5S Sindaco di Bari