Â
Pochi giorni fa
la Commissione Europea ha pubblicato il suo rapporto su innovazione e ricerca
negli Stati membri. Una fotografia che vede ancora una volta la Puglia ai
margini dello sviluppo innovativo e che conferma quanto ci sia da fare su
questo campo in tutti i settori, dal pubblico all’industria, alla governance
degli enti locali. Siamo in una fascia, noi pugliesi, appena un gradino sopra
la Romania. Questi dati non possono che interrogare la classe politica pugliese
sul cammino compiuto e su quello da intraprendere per sfruttare al meglio
l’occasione – l’ultima – che ci viene offerta dalla programmazione europea. A
interrogarsi deve essere prima di tutto il Pd pugliese, la cui direzione
regionale ha approvato lunedì un documento sul Mezzogiorno nel quale manca una
presa di coscienza sui temi dell’innovazione e dello sviluppo con una
declinazione vecchia e superata della questione meridionale.
Â
Insomma, in
Puglia abbiamo un problema. Ed è bene che il Pd e il centrosinistra ne parlino
apertamente anche perchĂ© entriamo in una fase nella quale la politica tornerĂ
in subbuglio in vista della fine della legislatura e dell’emersione di proposte
di governo per la prossima. Due anni fa, con gli stati generali del
centrosinistra, boicottati dall’interno e dall’esterno del Pd, provai ad
avviare questo percorso di merito. Penso che riprenderlo oggi sia ancora
fondamentale.
Â
Nell’agenda
politica del centrosinistra, che porta sulle spalle l’onere e gli onori di una
lunga stagione di governo, non può esserci altra priorità se non l’innovazione
delle reti di comunicazione. Trascurare questo tema così urgente
significherebbe svilire ogni potenzialitĂ , anche di quei comparti in crescita,
come il turismo, l’agroalimentare e il manifatturiero ad alta carica
innovativa, che rischiano di restare fuori dall’accesso al mercato mondiale. Entro
il 2014 l’Europa si è data l’obiettivo di eliminare il digital divide ed entro
il 2020 quello di dare la banda larga a tutti e quella ultra larga al cinquanta
per cento della popolazione. In Puglia siamo indietro. Nella nostra Regione ci
sono ancora aree non raggiunte dall’adsl. L’infrastruttura per la banda larga
copre una porzione troppo limitata di territorio per pensare che saremo in
grado di rispettare l’obiettivo europeo. A marzo dovrebbe partire il primo
bando per la banda ultralarga. Dovrebbe. Le imprese pugliesi sono penultime
d’Italia per raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. La Regione
Puglia è all’ultimo posto per la trasparenza digitale degli atti
amministrativi. Tutti insieme questi ritardi sono una ipoteca su qualsiasi
ipotesi di sviluppo futuro. Il Governo e nell’ultimo anno di legislatura la
Regione Puglia devono darsi una mossa per recuperare.
Â
Accanto alle
infrastrutture digitali, nell’agenda politica del centrosinistra e del Pd non
vedo la razionalizzazione delle reti di trasporto. Nel Salento, la parte piĂą
dinamica della regione dal punto di vista della crescita del turismo, oggi sono
in costruzione centinaia di chilometri di strade a quattro corsie, la maggior
parte dei quali inutili e risalenti a progetti datati trent’anni fa, ed è
ancora al palo la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico sostenibile
sulla vecchia rete delle Ferrovie Sud Est. Un sistema che sarebbe accessibile soprattutto
a chi sceglie di andare in vacanza senza l’automobile. I costi ambientali di
questa politica sono sotto gli occhi di tutti: la distruzione del paesaggio. Ma
ci sono anche costi economici nei termini di perdita di attrattivitĂ . Le
rilevazioni sui flussi turistici ci dicono infatti che, se da una parte il
turismo cresce, dall’altra una consistente fetta di turisti non ritorna. Se
questo accade è perché non riusciamo a garantirgli una comoda esperienza di
viaggio, proprio a partire dai trasporti pubblici. Mi spiego con un esempio:
come si fa a non immaginare nella rete ferroviaria locale un secondo binario
dall’aeroporto di Brindisi verso il Capo di Leuca, che attraversi tutto il
Salento, in modo da favorire i turisti che arrivano in aereo da ogni parte
d’Europa? Perché invece continuiamo a investire sull’asfalto per potenziare il
trasporto su gomma su brevi tratti? Innovativo, allora, per la politica
pugliese sarebbe anche progettare lo sviluppo dei trasporti a partire dai
bisogni reali. Parliamone, dunque, a viso aperto. Anche perché tutto ciò nel
generico documento sul Mezzogiorno approvato dalla direzione regionale del Pd
pugliese non c’è traccia.
Â
Sergio
Blasi
Consigliere
regionale Pd